La nostra voce

HAITI, UNA STRETTA AL CUORE!


E’ arrivato il nuovo anno: 2010!!!! Brindisi, festeggiamenti, auguri, baci e abbracci nella solita illusione che questa volta tutto andrà meglio, le cose cambieranno e forse ci sarà più tempo per gioire e meno per rattristarsi; ma la realtà cruda, come sempre, è arrivata, è appena gennaio e la prima immane tragedia di quest’anno è qui: il terremoto ad Haiti. Vedere quelle immagini  ti stringe il cuore e ti fa sentire piccolo, impotente e quasi in colpa per essere vivo, sano e tranquillo nella tua vita di tutti i giorni. Poi ecco che, a noi cristiani, arriva la domanda di rito in queste circostanze:”Ma ad Haiti, Dio dov’era?” Allora la risposta che nasce spontanea è di solito:“Il mondo, tutta la creazione, uomo compreso giacciono nel peccato e soffrono a causa di questo, nessuno è escluso, né bambini, né vecchi, né ricchi, né poveri, né buoni, né cattivi, la pioggia cade sui giusti e sugli ingiusti così come il sole splende sui giusti e sugli ingiusti”. Ma vorrei dire qualcosa di più. E’ vero che non possiamo opporci né prevedere, purtroppo, la violenza della natura, ma un’altra domanda nasce spontanea:”Ad Haiti come in Abruzzo, a Messina, nei paesi vesuviani dove incombe il pericolo del Vesuvio, nei paesi africani dove si muore di malattie, di fame, di sete, e potrei continuare all’infinito, dove siamo noi? O meglio dove eravamo "con la testa" noi, uomini “intelligenti”, quando abbiamo costruito ignorando i terremoti, abbiamo distrutto alberi e deviato fiumi, quando abbiamo coperto di case  i pendii di un vulcano, quando abbiamo inquinato l’aria, riscaldato l’atmosfera, quando abbiamo sfruttato e continuiamo ancora oggi, i paesi più poveri, lasciandoli nel bisogno e nell’abbandono, senza tecnologie e mezzi adeguati neanche alle minime emergenze? Quanta disperazione e quanto dolore sono solo il risultato dell’egoismo, dell’indifferenza, della prepotenza degli uomini? Quanta sofferenza poteva essere risparmiata, ora e in passato, se fossimo più responsabili, più attenti, più”intelligenti e saggi” ma di quella intelligenza e saggezza che nasce dal cuore e dall’amore e che ti rende partecipe dei bisogni e del benessere di tutti, che ti induce al rispetto di ciò che ti circonda, di te stesso e degli altri? Dio è presente in ogni momento e osserva la nostra stoltezza, ci ha dato una direzione giusta da seguire, ma noi vogliamo andare per la nostra strada e quando tutto va male ecco che Lui diventa il nostro capro espiatorio, mentre come sempre assolviamo noi stessi.E' bello vedere la solidarietà che si scatena in questi momenti, ma perchè aspettare questo per essere solidali e vicini gli uni agli altri? Lo so che gli interessi dei singoli sono la priorità e sarà sempre così e non importa quante lacrime dovranno ancora essere versate. Che Dio abbia pietà di noi.