RACCONTI DI ROMA

Uniti per l'eternità


É ritenuto il ponte più antico di Roma. Conduce all’isola Tiberina
ed il suo vero nome é Ponte Fabricio. Nella capitale però é meglio conosciuto come Ponte Quattro Capi. Una denominazione che si é diffusa nei secoli tra il popolino in virtù delle quattro teste (in realtà otto) riunite nelle due erme di pietra sui due lati del ponte.Papa Sisto V ha regnato per cinque anni, alla sua elezione aveva promesso la costruzione di cinque strade, cinque fontane e cinque ponti. Uno dei ponti in questione sarebbe proprio questo, anche se già esisteva a quei tempi. Sisto V però lo fece restaurare affidando l’incarico ai quattro migliori architetti di Roma. Durante i lavori i rapporti tra gli architetti furono tutt’altro che cristallini. Dapprima si generò una grande rivalità, poi antipatia ed infine odio feroce, sfogato con dispetti e sabotaggi. A lavoro compiuto, Sisto V si congratulò con loro per il risultato e come premio li condannò a morte per il comportamento “poco cristiano” e l’atteggiamento non consono alla loro posizione. I quattro architetti furono decapitati sul ponte e, a ricordo del fatto, Sisto V fece erigere le due erme quadrifonti con i loro visi. Ironia della sorte, loro che in vita si erano tanto odiati vennero costretti per l’eternità alla più intima vicinanza.