RACCONTI DI ROMA

Gli artisti immorali e le fanciulle da salvare


Roma, città di condottieri, Papi e “indifese” fanciulle. Tra l’Ara Pacis e l’Augusteum, sulla via di Ripetta sorge il Ferro di Cavallo, un edificio neoclassico, costruito da Papa Gregorio XVI per ospitare varie scuole d’arte. Nonostante l’appoggio del pontefice il progetto suscitò notevoli perplessità tra le rispettabili famiglie della zona, che temevano che le loro giovani figlie potessero essere traviate da personaggi così “notoriamente immorali” come gli artisti e le loro modelle. Durante l’inaugurazione, mentre visitava l’edificio, Gregorio XVI si affacciò ad una finestra e vide, in un appartamento dall’altro lato della strada, una matrona attorniata da virginali fanciulle. «Padre Santo – urlò la signora – salvate le mie figlie!» Il Papa non rimase insensibile a quell’accorato appello. Pur di evitare ad illibate ed innocenti ragazze lo spettacolo “sconcio” al quale avrebbero potuto assistere durante le lezioni d’arte, fece murare tutte le finestre dell’edificio. Ancora oggi il palazzo ospita l’Accademia delle Belle Arti.