Creato da Ludwin83 il 04/09/2011
qui voglio caricare solo storie gay friendly non a carattere erotico, ma romantico. Se non ti interessa, per favore passa oltre, grazie

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Io sono così

Post n°2 pubblicato il 04 Settembre 2011 da Ludwin83
 
Foto di Ludwin83

Lucia si rimira nello specchio mentre lancia un bacio soddisfatto alla sua immagine. Un ultimo controllo al mascara che sia perfettamente steso, un velo di fard steso col pennello e poi il tocco finale, una passata di un lipstick alla fragola sulle labbra carnose e sensuali.

È perfetta, con i capelli castani che le incorniciano un viso da bambina, lisci e luccicanti dopo la piastra e una spruzzata di lacca. Sì, decisamente Stefano cadrà ai suoi piedi. Pregusta già lo sguardo imbambolato che le lancerà quando la vedrà così sexy in quell’abitino striminzito, che non lascia troppo spazio all’immaginazione e invita decisamente a un rapporto più che amichevole.

Non ne può più di incontrarlo nei corridoi della scuola reprimendo i suoi istinti selvaggi; del resto ha ormai diciotto anni ed è stufa marcia di accontentarsi di baci rubati tra una campanella e l’altra. Ha gli ormoni alle stelle e non pensa ad altro che a farsi trivellare dal più carino della scuola, Stefano appunto.

È dalla prima liceo che sbava dietro a quel ragazzo così affascinante ma anche così sfuggente. Quante volte ha sospirato davanti a quegli occhi verde mare? Quante volte ha desiderato affondare il seno tra i suoi capelli biondi? Quante volte ha immaginato di aprire la zip dei suoi jeans? Troppe.

E ora finalmente ha ottenuto ciò che voleva da sempre: un appuntamento ufficiale con lui.

Loro due soli: una pizza, un cinema e una scopata. Forse. Beh, magari Stefano potrebbe farsi delle idee sbagliate sul suo conto se si concederà a lui la prima sera, ma come farà a trattenere una voglia che reprima da quattro anni? Come farà a resistere dal chiedergli di salire in camera sua, proprio oggi che i suoi sono da quei parenti che non vedevano da un sacco e che lei ha schivato solo grazie al 9 in filosofia?

Suvvia, Stefano capirà e non la giudicherà male. Saprà certamente, anche se finge di non saperlo, che lei è cotta di lui da sempre. E ora che finalmente si è accorto che lei è una bella ragazza, sarà sicuramente nell’Olimpo delle star della scuola: faranno coppia fissa e tutti li guarderanno ammirati.

L’umore di Lucia è alle stelle quando sente suonare il campanello e sorride alla sua immagine radiosa e profumata. Non ha lesinato le gocce di Chanel n. 5 che la mamma usa solo nelle occasioni speciali. Ma del resto questa è un’occasione speciale.

Scende di corsa i gradini dell’ampio androne, non ha tempo di aspettare quella lumaca dell’ascensore. E poi le sembra di volare, anche se ha dei tacchi piuttosto alti e rischia di cadere o perlomeno di prendersi una storta.

Quando apre la porta sente un formicolio nello stomaco che la rigira come un frullatore: Stefano sta in piedi davanti a lei bello come un dio greco. Indossa una camicia aperta sopra una t-shirt azzurra che s’intona col colore dei suoi occhi acquamarina. I capelli biondi spettinati e quel filo di barba che si comincia a intravvedere lo fanno sembrare ancora più maturo e più sexy. Ha la mano appoggiata allo stipite della porta e il volto leggermente imbronciato.

Lucia vorrebbe invitarlo ad entrare subito e mandare all’aria la pizza e il film. Ma non se la sente di proporlo lei, aspetta che sia lui a volersi infilare nella sua casa e nelle sue mutande..

Stefano, invece, le chiede se è pronta e se possono avviarsi, perché ha molta fame e non vorrebbe arrivare in ritardo alla multisala che poi è un casino trovare i posti migliori.

Lucia abbozza, afferra la sua pochette e chiude la porta a chiave. Prende sotto braccio il ragazzo e comincia a cinguettare. Gli racconta cose che a lui non interessano minimamente e in auto accende la radio, chiedendole di stare zitta che c’è la partita.

In pizzeria, Lucia cerca di coinvolgerlo, di essere brillante, ma lui sembra in un’altra dimensione. Segue con gli occhi lo sguardo di Stefano, che sta fissando le persone sedute qualche tavolo più in là. Subito s’ingelosisce: di fronte a una marinara e una capricciosa chiacchierano fitto fitto Alberto, che è il capitano della squadra di calcio del loro paese e Fiammetta, la sua ragazza, la cheer leader più oca – a giudizio di Lucia – della scuola.

Una fitta taglia come un coltello lo stomaco di Lucia che si convince di essere una seconda scelta: sicuramente Stefano è preso da Fiammetta e desidererebbe stare con lei, che è ovviamente troppo presa dal bel calciatore per accorgersi di un tipo studioso e tranquillo come Stefano.

Possibile che chi ha pane non ha mai denti? Quella ragazza ha suscitato l’interesse di un ragazzo dolce e intelligente come Stefano e si perde dietro a uno vanesio come Alberto.

 

-          Ohi, c’è qualcosa che non va? Mica ti interessa quella? – Lucia non è in grado di mordersi la lingua e d è lì lì per fare una piazzata. Grida così forte che i due piccioncini si voltano e li guardano ridacchiando.

-          Ma che dici? Ma sta zitta! – sussurra rosso in volto l’oggetto del suo desiderio.

Il cameriere interrompe il quadretto e posa due margherite fumanti davanti ai loro stomaci chiusi. Entrambi si ricompongono e iniziano a mangiare, mentre Lucia continua a lanciare sguardi di odio verso Fiammetta, mentre Stefano si mangia con gli occhi Alberto, che beve la sua bibita inconsapevole.

 Per ironia della sorte le due coppie si ritrovano vicine anche al cinema e questo per Stefano è davvero troppo. Non sopporta più le chiacchiere di Lucia che si sforza in ogni modo di dimostrarsi intelligente e divertente. Eppure l’ha scelta proprio perché tra tutte le femmine che conosce è quella con cui si trova meglio, è obiettivamente molto carina e lui vuole farsela piacere disperatamente. Ma come fa a concentrarsi su di lei poco distante da lui c’è il ragazzo che gli fa girare la testa?

 

-          Non sapevo che stessi con la secchioncella della IV A – gli dice inaspettatamente Alberto, che solitamente lo stratta come se fosse trasparente.

-          Cosa c’è di male nell’essere bravi a scuola? – s’intromette stizzita lei, che non sopporta i tipi come lui, che camminano per i corridoi della scuola e si aspettano che gli altri si facciano da parte perché arrivano i campioni.

Campioni di cosa poi? Non sono altro che dilettanti che militano in campionati minori, ma che dominano a livello locale e avendo numerosi fans possono permettersi di trattare gli altri come delle pezze da piedi. Ma lei non ci sta: ama Stefano proprio perché è dolce e gentile, è intelligente e parla di argomenti importanti. S’impegna nel sociale e fa volontariato invece di rincorrere un pallone.

-          Ma cosa vuoi capire tu – si lascia scappare Lucia, che è arrabbiata perché la serata non procede come lei vorrebbe.

 

Alberto alza il braccio come per tirarle uno schiaffo, ma poi si riprende: non è da uomini picchiare una ragazza. E così abbraccia la sua ragazza e comincia a baciarla, anzi quasi a soffocarla. Sembra la voglia divorare e ogni movimento della bocca è una coltellata nel cuore di Stefano, che vorrebbe scappare, ma non può. Ha le lacrime che pulsano dietro gli occhi ma si rifiutano di uscire.

Perché devo amare un bastardo etero? Se lo chiede ormai da molti mesi, ma non è riuscito a trovare una risposta. Il cuore gli batte sempre più forte e teme che anche gli altri lo passano udire.

 

-          Siediti tu vicino a questo demente – gli dice all’improvviso Lucia, che vorrebbe cercare un posto più lontano, ma la sala si è ormai riempita e il film sta per iniziare.

-          Se proprio devo – Stefano è combattuto: da un lato non desidera altro che sentire anche solo il ginocchio di Alberto contro il suo, ma dall’altro teme di non riuscire a sopravvivere vicino alla coppietta accalorata.

Poi però si alza e si siede accanto ad Alberto, che si degna di staccare la bocca da quella ventosa della sua ragazza e per la prima volta lo guarda davvero in viso.

Anche Stefano alza gli occhi intimidito e lo fissa negli occhi. Non sono mai stati così vicini e per un attimo sembra che tutto il resto svanisca, che ci siano solo loro in tutta la sala. Il cuore di entrambi perde un battito, ma subito si riscuotono.

Finalmente si spengono le luci e Stefano può tirare un sospiro di sollievo: ha la speranza che il capitano della squadra, il machissimo Alberto, non si sia accorto di quello che è avvenuto nei suoi pantaloni.

Cerca di calmarsi e stringe la mano di Lucia, che ora sembra più tranquilla e ha proprio deciso di godersi quella pellicola romantica, sperando smuova il cuore del suo accompagnatore.

A metà del primo tempo Lucia cerca e trova la bocca di Stefano che si lascia baciare con trasporto. Il lipstick alla fragola è buono e le labbra della ragazza sono molto morbide, Stefano ci si trova a suo agio e decide che è davvero tempo di girare pagina. Deve smettere di considerare Alberto come il suo mito e adorarlo, deve decidersi a diventare grande. Stringe forte a sé Lucia, che si abbandona tra le sue braccia e si dimentica del film.

Alberto lancia di sottecchi uno sguardo veloce e anche senza sapere il perché prova una fitta di tristezza, poi si gira verso Fiammetta e la bacia, annegando tutti i pensieri.

Non aspettano nemmeno la fine della proiezione, Lucia e Stefano. Si avviano verso la casa di lei e si infilano nel letto rosa e bianco della fanciulla, ancora popolato da bambole e orsacchiotti.

In quella lunga nottata diventano un uomo e una donna e si affidano uno all’altro. Stefano finge di non pensare ad Alberto, ma è a lui che pensa ogni volta che sfiora la pelle della ragazza, ogni volta che entra dentro di lei. Chiude gli occhi e scaccia quell’immagine con tutta la forza che ha, ma appena li riapre è il volto di Alberto che vede sdraiato sulle lenzuola confetto, sotto di lui.

È la sua bocca quella che vorrebbe baciare ed è a lui che vorrebbe sussurrare quello che invece sta sospirando nelle orecchie di lei.

Seppellisce dentro di sé la voglia di lui e si concentra su di lei, che finge di non accorgersi che l’anima di lui è da un’altra parte. Si illude che sia l’uomo della sua vita e che la loro felicità sia completa. Si gode quei momenti di gioia fisica e mentale.

 

Lucia e Stefano cominciano a fare coppia fissa e appeso al loro collo dondola un mezzo cuore. Studiano insieme ed escono con gli amici, fanno l’amore. Lucia sente crescere dentro di lei il suo amore per lui e spera che quella nota stonata che sente ogni tanto, quella malinconia, sparisca per sempre, piano piano.

Stefano fa del suo meglio, ha convinto se stesso di aver fatto la scelta giusta. I suoi genitori approvano, sono felici che finalmente abbia una ragazza, per giunta così bella e intelligente.

Dopo la maturità e l’università progettano di andare a vivere insieme e di sposarsi. Le ombre del passato sembrano dissolte, Stefano ha sepolto in fondo al cuore la sua paura di non essere “normale”. Pensa che quella passione per Alberto sia stata solo una fase adolescenziale, è convinto che stare con Lucia sia la cosa giusta, perché è così che deve essere. Certo ogni tanto deve frenare il suo istinto di guardare un bell’uomo, ma è convinto di amare sul serio Lucia, che lo ricambia con trasporto e tenerezza.

Ma il pungo gli arriva diritto nello stomaco proprio quando sta per proporre a Lucia di sposarlo. Appoggiato al muro del’oreficeria c’è un giovane uomo che rigira tra le mani un pacchettino dalla carta lucida. Ha i capelli arruffati e la barba incolta, le occhiaie che gli cerchiano gli occhi e lo sguardo spento. La pelle pallida e un’espressione contrita. A Stefano manca il respiro.

Alberto non si accorge subito di lui e continua a fissare la scatolina, come ipnotizzato. Una lacrima dispettosa scende non richiesta sul  suo bel volto e l’asciuga col bordo della manica. Indossa una polo a strisce e un paio di jeans leggeri. Ha il fisico asciutto e atletico, segno che probabilmente fa ancora sport. È bello anche così, semplicemente. Ha ventiquattro anni ormai, ma è ancora il ragazzino per cui aveva perso la testa. Vorrebbe parlargli, ma forse non si ricorda nemmeno più di lui.

Dopo quella sera al cinema, infatti, non si erano più parlati. Stefano per il campione in erba era tornato ad essere trasparente.

Stefano decide di entrare nel negozio senza più voltarsi, ma Alberto decide di muoversi proprio nello stesso istante. Ha la testa bassa e non guarda dove va. In un secondo rovina addosso a Stefano, che allarga le braccia per sorreggerlo. Alberto alza gli occhi azzurri e Stefano capisce che ha lottato per anni inutilmente. Quell’amore che aveva tentato di soffocare con tutte le sue forze, che aveva ignorato con finta indifferenza, era ancora lì a ricordargli che a se stessi non si può mentire per sempre.

Alberto scoppia a piangere e abbraccia Stefano, che come quella sera al cinema vorrebbe che il suo corpo non fosse così reattivo nei confronti di quel ragazzo che lo scombinava con la sola presenza. Cerca di scostarlo: non sopporta di averlo così vicino, ha la tentazione di accarezzarlo e baciarlo. Ma sa di essere in centro e di essere di fronte a un ragazzo etero che sta piangendo per chissà quale amore finito.

-          Posso fare qualcosa per te? – chiede dolcemente Stefano, che cerca di guidare l’amico verso un luogo più appartato.

Alberto si lascia guidare come un cucciolo ferito.

-          Posso venire a casa tua? – chiede Alberto improvvisamente, con occhi imploranti, persi.

-          Va bene – si sente rispondere Stefano, pensando che il ragazzo sia strafatto di qualche roba strana.

 

In pochi minuti sono sull’auto di Stefano, che guida lentamente, spiando le espressioni di Alberto, che sembra come in trance e tormenta con le mani la scatoletta dalla carta lucida. Stefano pensa che l’anello per Lucia e la proposta possono attendere.

Apre la porta e lascia che Alberto si accasci sul divano di tela. Fortunatamente non c’è nessun altro nell’appartamento e possono sorseggiare un tè in pace.

Nessuno dei due apre bocca e la situazione si fa sempre più surreale.

 

-          Lo vedi questo pacchetto? Ci sono le fedi che dovremmo indossare la mia futura moglie ed io tra pochi mesi – Alberto parla sotto voce, quasi singhiozzando.

-          Cos’è successo? Non sarà mica .. – Stefano non ha il coraggio di esprimere ciò che pensa. Non sopporterebbe di vedere il suo amore soffrire così tanto per una ragazza.

-          No, non è successo niente del genere – riprende il racconto Alberto – solo, io non sono innamorato di lei - .

-          Allora diglielo - .

 

Il cuore di Stefano riprende a battere. Anche lui sta per sposarsi, ma è istintivamente geloso di lui, tremendamente geloso. Troppo geloso.

Alberto si prende la testa fra le mani.

 

-          Vuoi sapere perché mi sono messo a piangere fuori dal negozio? –

-          Non so .. è tanto che non ci vediamo, non siamo mai stati amici, non vorrei che ti pentissi di fare delle confidenze proprio a me – Stefano sussurra, parlando più a sé che all’amico.

-          Sai benissimo che non saremmo mai potuti essere amici – lo sguardo di Alberto ora è davvero penetrante. Lo fissa come se volesse bucargli l’anima, mentre appoggia una mano sulla gamba di Stefano che trema come se fosso nudo al Polo Nord.

-          Certo che no, non mi vedevi neanche – dice con voce spezzata.

-          Ti guardavo anche troppo – sospira Alberto, che ora lo accarezza con lo sguardo.

 

Stefano fissa la bocca di Alberto: ha due labbra sottili che sembrano morbide, chissà che gusto hanno. Vorrebbe baciarlo e prenderlo lì, sul tappeto della sala, quello che se sua madre scopre che è macchiato lo fucila.

 

-          Ma se non mi rivolgevi mai la parola, ero troppo secchione per te, vero? – dice amaramente Stefano, che combatte una lotta strenua con il suo gingillo che negli slip si agita e sta per esplodere.

-          Non hai mai capito niente, amore mio – mormora Alberto prendendogli il viso tra le mani e accarezzando le guance un poco ruvide.

 

Stefano trasalisce, crede lo stia prendendo in giro e con forza si divincola da lui. Si alza in piedi e si mette a gridare.

 

-          Cosa vai farneticando? Vai a prendere in giro qualcun altro – ha brividi che gli scuotono il corpo ed è bello. Così bello che Alberto non ce la fa più a trattenersi e gli si avvinghia contro.

Lo spinge contro il muro e gli chiude la bocca con un bacio infinito. Come vengono in contatto le loro labbra si appiccicano e si cercano, perdendosi uno nell’altro, senza respirare. Troppi anni avevano represso la voglia di toccarsi, di trovarsi, di appartenersi. Come naufraghi si aggrappano uno all’altro e con foga si levano le maglie e i jeans. In pochi attimi i loro sessi si trovano uno sull’altro, si strusciano, si trovano. Mani vogliose accarezzano tutto il corpo e si ritrovano sul divano a fare l’amore con una foga sconosciuta a entrambi. Non hanno mai avuto esperienze con altri uomini, ma tutto avviene in maniera spontanea e naturale. I loro corpi sembrano incastrarsi come i pezzi mancanti di un puzzle.

Alberto percorre con la bocca tutto il corpo di Stefano che ricambia con trasporto e rotolano sul pavimento per un tempo indefinito.

 

È verso sera che si accorgono che il sole è calato e che è tempo di ricomporsi. I genitori di Stefano potrebbero rientrare da un momento all’altro e devono anche sciacquarsi. Ma ridono e cantano, si spingono e giocano, baciandosi e rincorrendosi.

Poi si chiudono in camera.

 

-          Perché non me lo hai mai fatto capire? – chiede Stefano, mentre accarezza i capelli del suo amore.

-          Perché non ero pronto, ho combattuto contro me stesso per anni – confessa Alberto, mentre con la bocca cerca un altro bacio.

-          E come mai proprio oggi ..? – chiede Stefano.

-          Quando in negozio ho scoperto che anche tu saresti andato a prendere gli anelli ho capito che stavo sbagliando tutto. Per troppo tempo avevo negato me stesso e il mio amore per te: dovevo capire se anche nel tuo cuore c’era posto per me o se eri davvero innamorato della tua ragazza - .

-          È lo stesso per me. Sapevo di fare un errore, però mi ero auto convinto che questa fosse l’unica scelta possibile. Non potevo far altro che sposarmi e costruire la famiglia che tutti si aspettavano che io costruissi - .

 

Si guardano e si perdono uno negli occhi dell’altro. Stefano sente un nodo sciogliersi nello stomaco. È allegro, per la prima volta in vita sua si sente nel posto giusto e con la persona giusta. Mentre faceva l’amore con Alberto non aveva avuto bisogno di pensare a qualcosa, perché il suo tutto era lì con lui. Per la prima volta aveva provato emozioni sconosciute: aveva sentito che l’universo era in armonia con lui, era perfettamente felice.

 

-          Mi sono tormentato per anni, per adeguarmi alla società. Ma io sono così – aveva proseguito Alberto – e ti amo. Ti amo dal primo momento che ti ho visto, con quello zaino gigante, i capelli a tazza e lo sguardo perso. Eri così piccolo rispetto agli altri, così fragile, volevo proteggerti, ma non ho mai avuto il coraggio di avvicinarti. I sentimenti che provavo per te mi spaventavano -.

-          Quanto tempo abbiamo buttato, ma forse ci è servito per crescere – aveva sorriso Stefano – e anche io ti amo da sempre. Da quando ti ho visto nella tua bella divisa, così forte e bello, impossibile da raggiungere -.

-          Baciami ancora – chiede Alberto, sbattendolo sul letto e desiderando di perdersi ancora dentro di lui.

Lo scatto della serratura frena gli istinti a lungo repressi dei due giovani.

Ci sarà tempo per spiegare. Ci saranno lacrime e pianti, rimbrotti, urla, angoscia. Ci saranno ragazze che soffriranno e poi troveranno la propria strada. Si sarà da lavorare su se stessi e una piccola casa in cui vivere da soli. Ci sarà tutto un futuro da costruire.

Ma quello che più conta è che saranno in due ad affrontare l’uragano che si abbatterà nelle loro vite. Ma non vogliono più una vita a metà.

Stefano si toglie il mezzo cuore dalla catenina, mentre Alberto gli infila l’anello al dito al dito. La misura è la sua. Quando sarà possibile ti sposerò.

 
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Perché racconti gay friendly?

Post n°1 pubblicato il 04 Settembre 2011 da Ludwin83
 

Perché sono convinta che nella nostra società ci siano ancora troppi taboo nei confronti di quella che io considero una forma di amore speciale. Lo so, molti non sono d'accordo, ma voglio dedicare questi racconti a chi come me invece crede nell'amore in tutte le sue espressioni. Non è a carattere prettamente erotico, perché io preferisco le storie romantiche. Dopo aver conosciuto storie di vita reale e aver letto racconti di altro tipo, mi sono cimentata anche io nella scrittura creando un po' di racconti che ho pensato di condividiere insieme a pensieri e riflessioni di vario tipo.

A chi ne fosse disturbato chiedo di passare oltre, senza soffermarsi.

Dedico i racconti invece a Stefania, Diletta, Mary, Mascia, Ale e a tutte le ragazze e i ragazzi che come me invece credono in questo tipo di amore. A tutti i ragazzi che si amano. A tutti quelli che hanno sofferto, soffrono o soffriranno per le discriminazioni. Sperando che in futuro non ce ne saranno più. A tutti quelli che l'amore è uno solo, il resto sono solo etichette...

 

 
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