SCELTA ANTOLOGICA DELLE POESIE EDITE Da: Il grido viola, Edizioni del Leone, Spinea - Venezia, 1988, pp.7-12: "L'ULISSE SIVIGLIANO" Risalgocon le foglieper i ramiin testa un cappellaccio siviglianoDel giorno che si scorcia non mi curoamo le geografie della tua mano Esci dinamitarda tenerezzacorruccio degli amanti aggrovigliatiScommetto che sei figlia della brezzaper questo più ti odio e più mi piaci Oltre le porte stretteoltre il mareavvolti da una fresca chiara d'uovo Son nuovonella chigliaUlisse vediImmobile sul lettoEppur mi muovo "DELOS" Je ne veux pas d'autre secours que celui-là: vous parler. - Gide, L'immoraliste. Sorge dal marenel suo antico donodi marmi a sorreggere la sabbiaOnde la scuotonoin una quiete biancache è sale sul sogno di Cleopatra Sali verso il solesospinto da Dionisosul monte Cinzioimprendibilecome il mio cuoreLontani i mulini di Myconosa inventare il ventoche ci toglie gli occhi In questo nullarespiro il temposchernito dai gabbianiVorrei parlartisenza parlarecome fa il ventoda sempresu queste mani Myconos, 22.8.1986 (chiedi un succo d'arancia e ti portano un'aranciata...) "PAROS" Luce ci acceca gli occhisibilandosu rocce aspre in filasenza fineLa senti mugolaresgomitandonell'urlo del meltèmi a Parikìa Sospesa tra due sogni Paros cantanel bianco scintillante delle caseLeggera come cuore di farfallasorpresa di vederci ritornare Cammino sui miei passigalleggiandoferito di ogni guerrasfido il mare Nausicaa tu sei quidi questa terra...nel tempo dell'ibisco incantatore La notte cade a pezzivenezianaNaoussa è un altro sognoun'altra tana "ANTIPAROS" Il sole dritto sul capo era una spadanel mezzogiorno pigro di ouzo e sonno Carugi impolverati bimbi scalzi dagli occhi vispi forse la BoliviaAntìparos seduta sopra il maredi zaffiri giù in fondo prigionierasi crogiolava al caldo come un cuore di bianco gesso altera nella luce Più in là le chiglie ruvide di marmo cercano il vento dell'Africa le gemme È religiosa quiete tutt'attorno Ma presto latreranno i cani per la sete "NAXOS" All'ombra degli ulivicome un fioredi terra rossa il ventreda BisanzioRespiro sorseggiandosenza amoredel sidronon mi piace più di tanto Mi pesa addosso il giornola mia croceLa porto come un vecchio il suo ventaglio Ti ho conosciuto a Naxosdolce amoreE più ti cercopiù mi sei lontano
RACCONTI ITALIANI ONLINE - SCELTA DI POESIE ITALIANE MODERNE IN LINEA - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE ED POETA MODERNO
SCELTA ANTOLOGICA DELLE POESIE EDITE Da: Il grido viola, Edizioni del Leone, Spinea - Venezia, 1988, pp.7-12: "L'ULISSE SIVIGLIANO" Risalgocon le foglieper i ramiin testa un cappellaccio siviglianoDel giorno che si scorcia non mi curoamo le geografie della tua mano Esci dinamitarda tenerezzacorruccio degli amanti aggrovigliatiScommetto che sei figlia della brezzaper questo più ti odio e più mi piaci Oltre le porte stretteoltre il mareavvolti da una fresca chiara d'uovo Son nuovonella chigliaUlisse vediImmobile sul lettoEppur mi muovo "DELOS" Je ne veux pas d'autre secours que celui-là: vous parler. - Gide, L'immoraliste. Sorge dal marenel suo antico donodi marmi a sorreggere la sabbiaOnde la scuotonoin una quiete biancache è sale sul sogno di Cleopatra Sali verso il solesospinto da Dionisosul monte Cinzioimprendibilecome il mio cuoreLontani i mulini di Myconosa inventare il ventoche ci toglie gli occhi In questo nullarespiro il temposchernito dai gabbianiVorrei parlartisenza parlarecome fa il ventoda sempresu queste mani Myconos, 22.8.1986 (chiedi un succo d'arancia e ti portano un'aranciata...) "PAROS" Luce ci acceca gli occhisibilandosu rocce aspre in filasenza fineLa senti mugolaresgomitandonell'urlo del meltèmi a Parikìa Sospesa tra due sogni Paros cantanel bianco scintillante delle caseLeggera come cuore di farfallasorpresa di vederci ritornare Cammino sui miei passigalleggiandoferito di ogni guerrasfido il mare Nausicaa tu sei quidi questa terra...nel tempo dell'ibisco incantatore La notte cade a pezzivenezianaNaoussa è un altro sognoun'altra tana "ANTIPAROS" Il sole dritto sul capo era una spadanel mezzogiorno pigro di ouzo e sonno Carugi impolverati bimbi scalzi dagli occhi vispi forse la BoliviaAntìparos seduta sopra il maredi zaffiri giù in fondo prigionierasi crogiolava al caldo come un cuore di bianco gesso altera nella luce Più in là le chiglie ruvide di marmo cercano il vento dell'Africa le gemme È religiosa quiete tutt'attorno Ma presto latreranno i cani per la sete "NAXOS" All'ombra degli ulivicome un fioredi terra rossa il ventreda BisanzioRespiro sorseggiandosenza amoredel sidronon mi piace più di tanto Mi pesa addosso il giornola mia croceLa porto come un vecchio il suo ventaglio Ti ho conosciuto a Naxosdolce amoreE più ti cercopiù mi sei lontano