Racconti Italiani

RACCONTI ITALIANI ONLINE - POESIA ITALIANA MODERNA IN LINEA - MARCELLO MOSCHEN - POETA ED SCRITTORE


QUANDO L'ORECCHIO SUL TUO SESSOA V.Quando, l'orecchio sul tuo sesso,mi giungono navicelle i suoniDa dove? forse da un atollo,da un prato giovane forse dasotto i pantaloni blu di genovagettàti lì col golf sulla sediadi paglia, e gli occhi chiusi, le tendeun brivido di stelle che ti scalda,mia farfalla. Ti bacio coi capellifonte d'erba fiato e d'ariaper pochi istanti interminabilisulla moquette rossa che cisostiene il cuore acceleratoai fianchi uniti innanzi alla verandacome se sapessicome se non fosse statomai, neppure nel pensiero,un fremito sussurro d'alga.Eccomi ancòra fuori dal tuo nomeCon tutta la morte che mi resta.  Da: La dolce ferita, Caramanica Editore, Marina di Minturno (LT), 1999, pp.17-18, 37, 73, 76, 80, 93, 95, 96:"LEGGI RILKE"Il viso incollato al vetro del trenolui lo tieni negli occhifinché l'inghiotte la calura dei binaria Firenze Santa Maria NovellaOra siediabbracciandoti i fianchiin un lutto d'artiistantaneoeternoL'umido d'occhimedicato dal kleenexsulle ciglia lunghequella lacrima bambinagià scesa e inafferratache ancòra non scorresul velo delle gotesoledi taglio sui sandaliocchi immensi grigiavidi d'ariaLeggi Rilkenel pomeriggio che rimanela mano nervosamente affondatanel sacchetto delle patatineMangi in frettaferiteMordicchi sulle dita affusolatepellicine di doloreMostri i denti bianchidopo un sorso d'acqualo sguardo accarezza i fogliannotati in tedescos'espandes'arresta sospeso nel vuotoL'aria non si muoveDomani l'esame– «Chiamerà dopo le nove?»Non sentire la voceMisuro annullatala distanza delle labbraVorrei baciarti i piedicon moltiplicate boccheesserti seta frescafarfalla sul pubeGià Milano CentraleIl corpo stancamente verso l'uscitada dietrorallentandopoi più nullaNel metrò Annie Lennox canta«How many times do I have to try to tell you...»e "Why" è una corolla d'ombraMa scioperano le apitutto scioglie il ventocome d'ali senza voloignoteSolo sapessi il nomemorirei peggio questa nuova morteE ancelle nella salivadi ghiacciodevote"CHRISTIAN BOLTANSKI, Saynètes comiques, 1974"Il compleanno è dietrodisegnatooltre è la smorfia clownescadel narratofluire di palapolittica quotidianaumanacome candeleprima o poi da spegnereper la festa del mortose la lingua a penzolonicommossa attendela Prima Comunionee la macchia rimaneProve ai sali d'argentoe inchiostro bianco su cartone"VIA PARINI"ILa calce sugli scaliniVia Parini, 3Io bambinofra muratori bestemmiatorinella pausa di mezzogiornoMortadella e vinoin canottieraMosche sulle manimosche e tafàniil sole drittocome un coltelloCroci pendenti tra peli sul pettoe scarponi nicotinaunghie nerea graffiare l'ariaLe bocche apertese solo apparivadalla finestra socchiusa della toiletteil bel seno della signora franceseSi pettinava nuda allo specchioAltra vitaAltro paneIVLa mamma mi ha portato da Maria Graziauna sera fresca di fioriLa casa è pulitane rivedo gli odorila foto sul comodinolenzuola medicineLe mani dentro il silenzioLa bara al centroaperta sul tavolola camicetta bianca«Fabio, dalle un bacino...»Sembrava vivaDormivaVIIILe righe disegnate in terra col bastoncinoconfini di polveretra il cancello e i garagesdavanti a casaArrivavano dalle vie vicinealtri bambinigladiatori in maniche cortesul terreno di giocoPalla avvelenatadopocenadestrezza e miranella frescuraPapà e mamma al balconeridereLontanauna televisione accesaColpiti si morivaLiberàti s'uscivadalla gabbia di cartoneDolce seraSoffice palla-luna prigioniera"VIA LUGANO"IIIPiove forte stanotte in via LuganoDalla fessura tra le persianela luce scioglie diafanala sua carne goccia a gocciaLa strada ormai è un fiumeche dilaga rotti gli arginicome un film dietro il vetroQualche macchina arrancaverso il confine l'orecchio tesoa inseguire il suo romboinghiottito dai tuoni oltreil curvone verso AgraL'ora è estremaNè vivere né morirePiù non basta direA ognuno la sua penaStai con altriEd è per sempreSto col mio nientenel freddo del lettoil sangue s'è gelato sulla stradaChiudo gli occhi e sei mortaT'aspettoVHo nutrito il mio amore col digiunola voce dentro un miele d'apinel corpo della sabbiaSei della notte come la farfallache tace e s'addormenta sulla fogliaAl centro della luce era qualcunoTu cieca lo uccidevilui rinasceva in sognoRapace sveglio per semprenei tuoi occhi mortiovunque e febbrilmentepiagava la tua manoDormiDormivi verso il confinevolando senz'ali nel buio non un suonoL'amore è una canzone per nessunoIl resto è cenereche su cenere spegniFumoVINella casa gialla al 19ormai non abita nessunoIl cancelletto verde è arrugginitoL'aiuola nel giardino una sterpagliaIl terrazzo ha il muro sbrecciatoMarce le persianecadenti come i denti d'un soldatodi ritorno dalla prigioniaMa è stata casa miamia ogni piastrellaogni porta ogni scalinoLa casaper un bambinoè sempre quellacoi sogni i nascondiglil'odore dei fratelliSi è inariditaper il troppo ventoper il poco soleCome la rosa feritadel mio amoreTraduzioni delle poesie scelte edite all'estero