LA GIOIA E IL LUTTOL’accendersi elo spegnersi(per caso?) della vitala traccia luminosala scia che lasciadietro a séquello che è statoamato o non amatocomunque sconosciutola gioia e il lutto:precipitato, tutto,nel cieco vasotra le braccia del buio.L’orma appassitaeppure rifioritadi ogni cosa.L’ombra e l’odoreneppure più il coloreil pensiero pensatodella rosa. L’INTANTOL’origine segretala fessurala scaturiginela fonte, di un proiettarsial meglio, al positivo.In ciò che, stante,creduto per durarediventa poi statoinamovibile cessato.Ma, intanto, è geisersoffione boraciferospumante. L’ESSERE AMATOSfiorato avvoltoblandito imprigionato,specchio confidentealimento prepotenteossigenato, l’essere amatopreteso e dichiarato. SOGNO E REALTA’In un gioco di specchisogno e realtà,moltiplicandosinell’effetto miscuglio- cocktail o frullatointruglio o elisir -hanno inventatoed, ecco, rivelatol’universo della vitain una sfida stravagantefacendo eterno andaredi ogni istante,oceano del poco mareattraversatoe transatlanticodel piccolo natanteche vi si è sopra avventurato. FELICITA’Di fronte a ciò che mutae dura senza posanon vale l’intenzionemagari scrupolosadi chi si ponea metà del corsola questionee incerto si rispondeche, messa in contosolo massimale,la felicitàinvece si confondecon la dissolvenza stessadi ogni cosa. UCCISIONILa violenza che gonfiae scoppia fuorisaltata via la crosta,la potenza mortaledi aguzzini e stupratoriin versione pressoché normale,con le mani affondatenel sangue di una vittimaogni volta rinnovatae lo scempio, poi,della carne martoriataagnello di una propriacolpa originale,la ferita a tutto tondocon su marcata l’intenzionedi farne l’ostensione.Il coltello del cuposacrificio ritualenei profani scannatoidi questo mondo.
Racconti Italiani Online - RIO - Poemi Moderni Italiani - Marcello Moschen - Poeta ed scrittore Moderno
LA GIOIA E IL LUTTOL’accendersi elo spegnersi(per caso?) della vitala traccia luminosala scia che lasciadietro a séquello che è statoamato o non amatocomunque sconosciutola gioia e il lutto:precipitato, tutto,nel cieco vasotra le braccia del buio.L’orma appassitaeppure rifioritadi ogni cosa.L’ombra e l’odoreneppure più il coloreil pensiero pensatodella rosa. L’INTANTOL’origine segretala fessurala scaturiginela fonte, di un proiettarsial meglio, al positivo.In ciò che, stante,creduto per durarediventa poi statoinamovibile cessato.Ma, intanto, è geisersoffione boraciferospumante. L’ESSERE AMATOSfiorato avvoltoblandito imprigionato,specchio confidentealimento prepotenteossigenato, l’essere amatopreteso e dichiarato. SOGNO E REALTA’In un gioco di specchisogno e realtà,moltiplicandosinell’effetto miscuglio- cocktail o frullatointruglio o elisir -hanno inventatoed, ecco, rivelatol’universo della vitain una sfida stravagantefacendo eterno andaredi ogni istante,oceano del poco mareattraversatoe transatlanticodel piccolo natanteche vi si è sopra avventurato. FELICITA’Di fronte a ciò che mutae dura senza posanon vale l’intenzionemagari scrupolosadi chi si ponea metà del corsola questionee incerto si rispondeche, messa in contosolo massimale,la felicitàinvece si confondecon la dissolvenza stessadi ogni cosa. UCCISIONILa violenza che gonfiae scoppia fuorisaltata via la crosta,la potenza mortaledi aguzzini e stupratoriin versione pressoché normale,con le mani affondatenel sangue di una vittimaogni volta rinnovatae lo scempio, poi,della carne martoriataagnello di una propriacolpa originale,la ferita a tutto tondocon su marcata l’intenzionedi farne l’ostensione.Il coltello del cuposacrificio ritualenei profani scannatoidi questo mondo.