Racconti Italiani

RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO O CONTEMPORANEO


5Sembra venire a volte come opera del nienteil giornonei tram, nelle vetrinettedei bar.  Non hanno sentinelle le nostre città, chi veglia lo fa per mestiereo per disperanza.  E il nemico nessunolo ha mai visto arrivare.    6Incinta, dice il testNon chiamarlo, vienenella sua forza semilucente,è già una parte del tuo sorrisoviene come il profumo dei boschi,un niente, il muso improvvisodella lepre, è già una pieganelle tue mani, siedesul trono che diventi.E' un aumentoche ha dismisura di nubi,fa paura come l'inizio del ventoche piega i rami ma ravviva i colori.Mio amore bello e pieno di tormento,la sua impronta è già nella nostrafigura. La felicitàè l'attesa, è il tempo.  7Dell'esperienza grave e felice del cullareNon conto più i miei giornima i tuoi, e le parole e le balbuzie sono le tue che attendonon le mie, scritte ormaipiù per abbandono che per forza.E guardo salire incendiato il giornonei tuoi occhi o sulla foglia dei piccoli respiri --Anche Dio che l'ha inventatocon la fiamma delle comete ancora in manoobbedisce a questo struggimento:cresce nel figlio il padre, cedee aumenta la propria gloria,è uno stordito amoreche fa la storia.Altri che non han voluto figlinè di carne nè di cuorefissano svanire le seresui fogli che restano bianchianche quando sono riempitidai grandi geroglifici del vento.Quel che tu sei, Bartolomeo,non sta nel grande campodel mio fuoco, eccedeil mio pensiero, scomparecome un sogno all'amoreche lo insegue. Eppure ti fa,è nelle tue mani, nel piede,nell'improvviso che in te ride,nel morso al paperino. Ed è nel sonnoche ci parifica al cielo profondoe porta vicino al silenzio delle cose.  8Figura del centurioneO Signore non son degno - degno noanzi quasi tutto bagnatoo interamente svergognatodi star qui come un sasso, una pietra,un ferro, figurati anchese invitarti a cena,di partecipare alla tua mensaper dividere i miei avanzi, il freddodei miei pasti, la tovaglia stupidaquadrettata, la sediasghemba, la bottiglia già iniziata,e l'ombra della fronte sconciao portarti per un bicchiereal primo bar.Ma di'ma di' solo e soltantouna parola, una cosa,un uccelletto di voce,di' solo e soltantoun niente -quel che ti passaper la mente o per la testacosì incoronata di cieloe di tempestadi' solo e soltantolascia magari cadereun grano delle tue preghiereo anche non dir nienteleggerò sulle labbra appenao sentirò con gli occhi bassiche un bacio d'aria vienee io sarò salvatodalle jene dei miei errorie l'anima devastata avràla vita piena - -