Racconti Italiani

RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO - CONTEMPORANEO


CON PAROLE REMOTE Canto di evocazione Vieni ombra/ ombra vieni/ ombra ombravieni oh vieni, buia sali tra i gradini, nel tempoVienimi vieni vieni/ vienimi vieni vienicon ogni doglia, con tutte le furiecon ciò che nell’ombra si sfogliacon quel che nell’ombra spumaOmbra vieni/ ombra ombra/ vieni ombranel vento nel ventonel greve tormentovieni oh vieni tra i numeri, nel fuocodivieni canto rocoVieni oh vieni/ vieni oh vienitra le forme del caso,vieni, batticontro gli spigoli, scendiobliosa su ciò che è stato, diventa nostro fiatoOmbra resta/ resta ombra/ resta restanella cupa frondanella sola testache geme che gemetra i rametti del casonel cuore, nel seme invasovieni, oh vieni/ vieni, oh vieni(ripetuto)  Tempi, che stabilite i comandi sulle coseTempi,che stabilite i comandi sulle cosecon queste parole e non altre dette nel cuore di un’estatecompiute, ripetute e celatesopra la terra e in ogni stagionerestituitemi salvo e incolumenel senso che do alle mie parolein quel senso solitario con cui voglioche vengano dette,ascoltate e pensatee per voitra i lari delle stanze e dei giardinitra gli spigoli del mondo  Penso l’estremo del frammento1Dispongo la rosa accesa di scuro, di un persofuoco lontano; il tavolo ronza; iorispondo alle vostrefiamme. Dico2Interrompo ogni verso; mi mortificodavanti a voi, rose di un’altra tenebra.Con gli occhi chiusi, penso a ciò che eravate.3Canto parole civilie vaste nubi,l’ombra del tempo che si oscura, giardini4Penso l’estremo del frammentocon animo umile, devoto.Pronuncio versi semplici,incisi in legno di olmo.Voglio credere nel loro senso,nel loro silenzio di polvere.5Vengo qui, da voi, come in sognodeponendo orme invisibili  Di giugno, come vi ripeto, nell’ora Ritorno ogni volta dovel’ombra trova il suo confinecompagna del silenzio,nella polvere delle strade che svoltanocontro cieli alti.(Chi passava, sollevando lo sguardo, vedevaoleandri ruvidi e selvosi, ancoracelati in un sonno remoto).Tra i pochi frammenti di quel cielofiammante e imperviorassicuro i vostri sciami ronzanti, e riprendoil cammino (oh, ma fra quali ombre e qualiurti?). Di giugno, come vi ripeto, nell’oradel meriggio che acceca, della polvere e del fuoco,ai margini dei campi, in un impluvioverdissimo di ombre, tra quei segni,in quella direzione, con passicerticome un’antica preghiera   Rami, selve, nomi d’amore: di nuovo Rami, selve, nomi d’amore: di nuovovi invoco.Salgo sulle terrazze, osservoi roghi di giugno fiammantiche si versanocome quando, sollevando il legnodelle palpebre, un mattino si alzalento, dietro gli uccelli del sonnoche levano le loro ali variopinte.Sono per voi questi versi, ombredella prima vita, per voi, messaggeridei nomi più segreti.Restate, briciole dell’antico,tra i rami immemori.Penso a ieri, a un tempostranamente ugualee intanto...