Racconti Italiani

RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO - CONTEMPORANEO


Penso1Osservo con stupore l’azzurrodel dodici luglio sessantottoda un punto lontano della mente.Il vento sbattesulle sue terrazze assolate;il cuore nominaparole straniere.3È sera, e il cieloodora come un tempo, quandole stelle si mossero per te, e una fiammaprecipitò, volando. Io vi guardavo,ignaro, devoto; voiancora indugiate a questa tavola. Vi ripetoche l’ombra della notte era un fuoco4Già il destino, semicieco, ha mosso le sue cigliae il mio, anonimo, discendeverso un nuovo equinozio. Sentocio che devo; non mi affliggo; penso5Mentre svolto con cura tra le stanzedi un pomeriggio ritrovato per casocon chiavi non più mieordino ai versi di celareil luogo, il nome, il tempodi coloro che l’hanno abitato, poichéresta solo ciò che è nascosto, che non viene nominato.6Cigola al vento la porta, sbattealle intemperie il tuo cuore.In un sonno erbosoin un sonno porosocamminavo.Ma il cuore è un vigneto maturo,fra le sue canne scende l’acquadel sonno. Oh, ma ferma la tua scure,cuore7Sono solo un modestoascoltatore del mondo,porgo orecchi al ventodelle cose che battonoche ritornano con la semplicedomanda: chi sei? da dovevieni? Risalgouna corrente che altrigià hanno percorso, guardole rive, il cielo, gli occhidei nuotatori, che si perdonovincono sopravanzanocon alte bracciate; pensoai vostri numi, leggerie fruscianti, che abitanoin stanze oh troppo remoteormai, e alle lorocase, che dipingo in versiombrosi e privi di suonotra un’estate e un autunnodel millennio che già finiscesul pianeta che dicono Terratra le vie del giorno e della nottee i loro numeri lucentitra i boschi del cieloe il loro grande nero. 8"E ciò che è stato?" chiedoal genio della memoria. "Non deve essere più?"Resisti, o vino, nel bicchiere dei morti,nella pietà, nell’amore solitario; resistitra i forti angeli, nella nebbia,e così sia. 9Piove piove – niente si muoveil vuoto ti aspetta – sei nella strettail cielo cade...... perdo le rime, le parole ... erbacce...sei dopo le rive –... sul freddo confine...12Voi, o nomi,nubi bianchissimeveleggiantinelle celle del cuore;nomi leggerie sussurrati,nomi appena lasciatie già presagi;nomi segretie nomi di silenziochiusi nel sigillario del tempo;nomi,nomi invocatie mai tornativi solleva il tempoverso quale tempo?13 Mi chiedo, nella luce crudadi un risveglio d’inverno di orase il crudele angelo della memoria non siaun messaggero di verità. E se no,come arrestare le sue dolorose visite