Racconti Italiani

RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO - CONTEMPORANEO


da "Amuleti"  1990- Se ti guardo di tre quarti(lo so, è il tuo lato migliore)i tuoi occhi diventano più fondi, più scuriper meMi attendi, ti apriSfioro il tuo petto, più sodopasso le mie mani sulla tua barba bianca sul mento,la mia testina ribelle sul tuo colloMio orso bruno, un po' irsuto - - Quando ti guardoi tuoi occhi sono più grandi, più azzurriScompare quell'ombra violaSei tenera, mia piccola vespaRabbrividisce la tua pellese i miei piccoli morsi scendono nell'incavo dei tuoi seni,nelle tue fossette scureMia piccola volpe bionda, selvaggia -"Ancora tu,ma non dovevamo vederci più?"Ritorni d'improvviso,trasvolando con le tue piccole ali di mercurio.Mi sfiori la fronte, a mezz'aria,leggera come i gemelli,con i tuoi capelli capricciosiAppena ti afferroper mangiarti gli occhi, il naso, il mento piccolo,cambi il tuo gioco,metti gli specchiMi resta l'ombra della tua schiena sulle ditaAmorino,hai due gambe elettricheil culetto al neonA volte,ti poni accanto arricciata,gli occhi gelati d'azzurro, puntuta come un ghiaccioloE ti cerco con la manosfioro con le dita le tue ginocchiascendo tenero fino all'incavo delle tue gambe,alla tua piccola cala. Il mare fruscia.E resto lì, abbandonato,sui sensi della tua pelle brunaVorrei essere la tua piccola vena azzurra delle palpebreper baciarti sempre gli occhi       da "Dalla periferia del verde"  1997Cementano le roccesmaltando di grigio le asperità, le punteincavano le linee più sinuose per adattare le curve,le prospettive tagliate si spezzano, si arrotondanoper l'occhio placidoUna colata si stende piana, senza sbavatureun bel grigio-cenere uniformespariti i riflessi, i giochi di luce(non disturbare la percezione)Per un nuovo paesaggio a nostra misura(Dolcemente conforme)Al fondospezzano la linea dei seni delle collineal tremolio di luce sul profilo,spuntate d'improvviso, a cono, nella mattinagrigie di cenere,con un pennacchietto di fumo sulla bocca,l'odore marcio e dolciastro sui fianchi pelati:le colline dei rifiuti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .finalmente abbiamo uno spettacolo nuovo:la guerra in direttasullo schermo, nel blu-nottesi aprono a ventaglio gli attacchi luminosie fioriscono in corolle come fuochi d'artificioNuovi come nella guerra di Apollinaire. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Per giorni lo spettacolo si ripete senza sangueFinché, un po' alla volta, l'occhio si annoia,tergiversa su altri fondalisi posa sugli steli verdi delle piante dell'angoloin cerca di un altro video, senza interruzione(Anche la guerra si consuma). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Ci neghiamo a noi stessi per un nuovo ordine,sempre più contenuti, in regola,assistiamo alla nostra lenta, purgatoriale resaSfumando piano i nostri contorni ci inseriamo nel grigio,nell'apparente ordine scritto dell'evoluzioneCon un nuova mutilazione giorno per giornoci salvano dal nostro intimo caos. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .noi curiamo le rose gialle,comperiamo il novecento (salirà ancora),riscopriamo il primo cinema,sorseggiamo un drink estivo,mandiamo i figli a scuola di vela,vestiamo con nonchalance l'ultima moda,rifaremo una cantina assortita di vini,sempre leggeri, non sfiorati da niente,(le notizie dei giornali tramontano subito)con l'abbronzatura sorridente, le mogli stirate in viso,intoccabili, come dèidal passo agile, giovanile, amici dei figli,in forma,esempio di saper vivere. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .La crociera per i mari del sud è al largo,nello stridio dei gabbiani, lontano dalla linea della nave(Un odore sottile, diverso, li inquieta)Alla balaustra, i maschi, neri,puntano ironici, gattonicommentano leggeri ogni giocoSeducono, con i piedi nudi come arabi,il passeggio della sera,quando le signore abbronzate, quasi violasi abbandonano al finto riposo, eroticissimeSul ponte i camerieri hanno il sorriso dei camerieri,il lustro è lustro,l'azzurro della piscina è l'azzurro della piscinaMa una scritta rossa corre a mezz'altezzaVIETATO SCENDERE LA LINEA DEL PONTE(E' la crociera dei rifiuti). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .girato l'angolo la strada è interrotta da transenne, cavalletti,cartelli di divieto sbarrano la marciamentre una talpa meccanica scava un nuovo tunnel,eruttando cumuli di terra. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pali di cemento per la luce vengono innalzati, nuovi obelischi,in un batter d'occhio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .altri raccordi stradali s'intrecciano, in nuove geometrie. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .si spianano colline in periferia, con un rombo continuoper altri quartieri allo stesso livello dei precedenti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .(la città si rifà il viso, muta in continuazione,assembla tutti gli stili,cambia di pelle, scoprendo eritemi,ingloba una parte di noi)