Racconti Italiani

RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO E CONTEMPORANEO


Ti vidi, andavi fra tanti- nell'aria filtravano ombre,in fondo alla piazza giardinidi alberi spogli - ti vidi:eri tu chi aspettavo.Andammo, insieme, parlando- il buio avvolse le case,s'alzò dal fiume un gabbiano-quale parola, fra tante,quale gesto mancammo?Ora io so che quel tempofu solo un lungo patire,pure a volte mi chiedo:" Quale parola fra tante,quale gesto mancammo?"Un dio nemico ci tennefermi, sopra un abisso.    La luna apparve, tonda, e ci distrasse(nella finestra, in cima alla magnolia),stavo per dire:" Non sei tu, l'amore.Io voglio solo prenderti, tenertiper un eternità che non misuro".Corsero i giorni, la luna riapparve(nel vento lieve, sopra la magnolia)e mi dicesti:" Partirò domani.",con la voce di chi non vuol ferire,intanto caccia nel ventre un coltello.     Chi potrà mai, mai più darmi quel beneche m'aspettavo come un nutrimento?Che m'accadrà, ora che a un guscio vuotoassomiglio il mio giorno, la mia sorte?Non vedo, non ascolto, m'incamminoper una lunga strada, senza mappa,e non lascio segnali per tornare:incontro al buio avanzo dal buio.     Altro non ho che la disperazionee una confusa voglia di sparire:nessuna voce che venga a chiamarminel pozzo vuoto in cui sto rannicchiato.E' morte questa che già mi rinchiude.La memoria è disfatta. Ci fu un tempo( a chi appartenne se niente rimane?)quando attendevo che tu ritornassie pativo, chiamavo, e tu apparivimolto ridendo di quel mio penare.     " Vorrei che mi guardassi e m'ignorassi.",chiedi. Tu sei vigore e sfinimento.Arde l'estate, seguitiamo i passidi un inatteso accordo, di un intentoche al sempre il sempre aggiunge e vi disvelaun'antica promessa da fermare.Nell'orizzonte trascorre una vela:immenso desiderio da chiamare.Presso gli scogli la medusa attendel'incauto che s'accosta. Ti discioglidall'acqua azzurra. Sulle case scendeil sole, come un gioco che si compie,come la sola suprema risposta.     Hai sognato il tuo gatto che affogava.E' mattino sui monti, nella stanzatrapela un fresco sole, mi domandi:( esiti prima, ti guardi le manilievi, sottili come foglia o vetro,attendo un poco ansioso, ti sorrido)" Ora, promettimi di essere eterno".La tua voce pretende una risposta.Io dico:" Eterno è questo che viviamo.",dico che t'aggrediscono fantasmidissennati nel mezzo della gioia.Ma nelle mie parole v'è il morireche ci spetta, la brevità del tempoche ci fu dato in oscura misura,v'è la passione che non sa durareoltre il fievole battito del cuore;v'è la sconfitta e, pure in questa, il benedi restare nel sole del mattino,di traversare strettamente insiemel'ora della stagione ed il destino.