Racconti Italiani

RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO E CONTEMPORANEO


Versi sul MaleDel Male fa bene la lucidità, la coscienza eroicadi tentare un'azione parallela alla vita, scelta da noi,contro natura e contro corrente,terra esclusa dalla carte geografiche,tutta solo nostra.Quel che illumina del Maleè il lampo d'eternità del nostro sì, lo so che cosa sei,non mi sbaglio, anzi, ti voglio perché ti riconosco.E' così che del Bene si compie una strana e più vasta libertà,quando lo si riscopre comenostalgia di un'altra Itaca, che dalle braccia tenere di Circe,sospinge verso il mare aperto, a evadere dalla terra del Male. DA L'ESPERIENZA ANTERIORE, I DISPARI, MILANO 1973Da un belvedere della val di MagraUna volta, io lo so,qui c'è stata la gioia.L'aria ne trema ancora.Ancora non si è spento lo stuporedella vallea vedersela un giorno andar via.   DA VERSI OCCIDENTALI (1976)La visitaQuando venivi a casa miadimenticavi spesso qualcosa- un pettine degli orecchini due anelli -Ma mi mentivi sempre,la tua non era volontà di rimanere:tu volevi andartene sì,ma tenendomi nel giro del tuo corpo.Eri eterna allora.Se aprivo un cassettoo spostavo una sediaMi volevi circondato dalle tue apparenze.Solo così potevi correre dall'altro,dirgli "amo solo te".Fu così che la tua menzogna santificò questa casa,perché ora che sei come morta tutto cambia,tu che mentivi ora seiquella che ha sempre detto la verità:per gli oggetti si passa da questo mondoal nulla, a colui che oraporta alle dita i tuoi anelli,che ha nei capelli il tuo pettineai lobi i tuoi orecchini spaiati.Giocavo poco fa coi tuoi oggetti:stavano in una mano,non hai più altezza misuranon sanno più dire dove sei.Per loro saresti l'aria il vuotose non ci fossi io a tradirne la fiduciaper trafugare un giorno la sua immagine per te.Perché tu allora romperail'incantesimo,restituirai te stessaagli oggetti a questa casa a me.       Da IL RE, LE PAROLE, MANDURIA, LACAITA (1980)Il filo delle bugieA me la mia vita non piacee non posso cambiarla.Mi sforzo allora di farmela piaceree qualche volta mi dimentico,dico che la vita è bella.Ma la vita degli altrimi sta sempre davantie mi viene una gran malinconiaperché nessuno riesce a mentiredavanti ame che so mentire qualche voltacosì bene da dimenticareche mi sto inventando la vita.Andrà a finire che perderòil filo delle bugie, delle veritàe una cosa nascerà simile alla necessità di odiare qualcuno che amonella speranza che male e benenon mentano più e smettanodi sembrare diversi. La coperta del lettoIl mio amico Bruno se n'andavada bambino in bicicletta cantandoin una lingua che non c'è.Gli piaceva che la gente che passavalo credesse sempre uno straniero.Io, con la gran coperta del letto dei mieisulle spalle, da bambino mi credevo re,in cucina ricevevo personaggi, decidevo le guerre e le paci,facevo politica mondiale.Questa storia è andata a finir beneperché non è finita: non abbiamopiù smesso di giocare. L'acquaQuando ho sete faccio scorrerea lungo l'acqua, vorrei poterlabere più fresca, sempre più fresca.Mi è capitato di non potermi decideree rimanere col bicchiere vuoto in mano, pensando all'acqua che berreise attendessi ancora un po'.E' una differenza così leggera,da riempire il mare nell'attesa:c'è qualcosa di così mortalenell'acqua, che ieri ho trematosentendo un bambino dire "ho sete".  La cellaSignore - se credessi in Dio direi -Signore, fammi il mondouna cella così perfettache possa starci solola mia anima.Signore, allarga la mia animaal mondo,fa ch'io ne esca solo il giornoin cui non potròpiù incontrare altri che te.Signore, prendi il mio sesso,fa che né femmina né maschiopossa più capire,nascondimi, fammi soloparola di Dio.I capelliA sera a me la barba è diventata dura e nera,i tuoi capelli di zucchero filatoinvece non si sono mossi,non li spettina il vento, chi sei?Poeti e peccatiTante sono le lingue del mondo,solo il silenzio non c'è;tu sai che poeti e peccatisaranno rimessi,sono io, aprimi! "Dio non parla"Dio non parla,è un poco divinodimenticare una lingua.