Racconti Italiani

RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO E CONTEMPORANEO


SUONO UNO  C’è questo lungo perdersi della poesia nel suo nullain un’attesa del tempo che la trasformi in pensierocome l’assolo folle, amoroso, d’una chitarra, nel tempoin un’attesa del tempo che la trasformi in passatonei primi versi d’un canto, ma non umano, quasiil tamburo leggiadro della notte, il canto notturno dei grilliil suono eterno, vergine, delle fontane, il fischio dei treni nel buioun rumore di aghi di pino e di ghiaia sotto le scarpedi due ballerini in un muto, senza musica, senza silenzio.Un’estate di notte in un giardino di pini, un ricordoin un inverno gelato con gli occhi socchiusi, stupitoc’è questo lungo perdersi della poesia nel ricordoin una memoria notturna, con occhi espressivi, da mutaracconta con le mani un’aria d’opera sentita nella casa dei padronile hai prestato le mani, le muovi appena, tenendo chiusi gli occhi        COPENAGHEN  Tu non puoi immaginare che male io senta qui in fondo al cuorenella fragile potenza della sera di Copenaghennella stazione di Copenaghen, con i sognatori europeiantichi suonatori di trombone e gente nera e sorrisie un grande orologio che aspetta il tuo sguardo di sole.Ma in sere povere – potrebbero aspettarequalche diverso interprete,il barboncino Marx con il piattino al parco Tivolio un sorriso danese e un pedigreeo un fattorino pazzo o qualcosa di biondooppure un cowboy canterino –andremo ad Elsinore e sbarcheremo ad Helsingborg    L’AUTISTICA  Gennaio ha un grado di meno negli occhiun semitono nei colori in meno una voce di menoe gli occhi come stagni di non sai quale stagionedi non sai quale età,la luce grigia limpida d’inizio d’una serie di cielis’allarga nello spazio e diventa una storiachiama un gloria taciuto a un pomeriggio già tardoe già scuro, a cespuglis’espande come acqua pluviale come graziadella vita sensibile d’un’anima, d’un’anima segreta.Ora il corpo coincide soltanto in timidissimi sguardicon gli alti delle fughe del cielo – il corpo, lo sguardo –con un pensiero impossibile, con una forza immanedi non pensiero ad altezza di nuvole,  e l’anima è lìe in pensieri meccanici, amorosi, fino al centro dei luoghiserali, al respiro dei luoghi serali, in un giardino grigio.La fine del silenzio di questa voce inappartenenteè un canto povero per il mondo appena creatoper la vita che insegna le sillabe, l’umiltà della genesi del mondoe per la voce di questa luce bassa vegetaledel mistero profondo che ora si chiama invernoe pomeriggio e ottica e flora