Racconti Italiani

RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO E CONTEMPORANEO


COPENAGHEN  Tu non puoi immaginare che male io senta qui in fondo al cuorenella fragile potenza della sera di Copenaghennella stazione di Copenaghen, con i sognatori europeiantichi suonatori di trombone e gente nera e sorrisie un grande orologio che aspetta il tuo sguardo di sole.Ma in sere povere – potrebbero aspettarequalche diverso interprete,il barboncino Marx con il piattino al parco Tivolio un sorriso danese e un pedigreeo un fattorino pazzo o qualcosa di biondooppure un cowboy canterino –andremo ad Elsinore e sbarcheremo ad Helsingborg    L’AUTISTICA  Gennaio ha un grado di meno negli occhiun semitono nei colori in meno una voce di menoe gli occhi come stagni di non sai quale stagionedi non sai quale età,la luce grigia limpida d’inizio d’una serie di cielis’allarga nello spazio e diventa una storiachiama un gloria taciuto a un pomeriggio già tardoe già scuro, a cespuglis’espande come acqua pluviale come graziadella vita sensibile d’un’anima, d’un’anima segreta.Ora il corpo coincide soltanto in timidissimi sguardicon gli alti delle fughe del cielo – il corpo, lo sguardo –con un pensiero impossibile, con una forza immanedi non pensiero ad altezza di nuvole,  e l’anima è lìe in pensieri meccanici, amorosi, fino al centro dei luoghiserali, al respiro dei luoghi serali, in un giardino grigio.La fine del silenzio di questa voce inappartenenteè un canto povero per il mondo appena creatoper la vita che insegna le sillabe, l’umiltà della genesi del mondoe per la voce di questa luce bassa vegetaledel mistero profondo che ora si chiama invernoe pomeriggio e ottica e flora    IL NUOVO MONDO  Da ragazzi il continente era solo una lunga striscia di costadormivamo in alberghi dove tutto era sempre previsto dal nullaogni sì della nostra innocenza, ogni no del nostro dolore,da quel tratto di costa dando le spalle al mares’intuivano alberi bianchi, segreti non esotici di donnae giochi teatrici d’un altro cuore.Eppure uno stupore molto grande, in questo primo paese d’ovunquel’anima non poteva sopravvivere a lungo oltre la sua frontierapotevi credere che fosse soltanto il confine d’un corpo di ragazzama non era così, era l’altrove il giorno il nuovo mondoc’era il sogno di nominarlo, di riconoscere i luoghi di quel mondodi capire il perché di quella luce senza tempo né luoghima bisognava lasciarlo respirarti ai confini del mare, chiamartilasciare che fosse anche lui a confermare il tuo nome, un battesimo.Forse è così che hai creduto di vivere, da allorain un sogno geografico innocente, in un sogno di topologiain un sogno di topologia che non era soltanto un sognodonato ogni giorno al mare non appena placati gli occhial ricordo del tempo del mare, del tempo marittimo    ARRIVEDERCI  Arrivederci Frank Lloyd Wrightnon posso credere più alla tua canzonecosì ti dico so long, arrivederciè che lo sfondo del cielooltre il fuoco dell’alba, la figura- la palma che coincide con lo sguardo,una casa di prateria -tutto ha una sua bellezza inconfondibileeppure non è più la nostra estate.L’estate adesso è goffa, laconicanon parla bene, fa discorsi indirettiè una lucertola a capo chino, una comicaci vuole un’altra canzone per l’estate.Arrivederci Frank Lloyd Wrightti ringrazioti vorrò sempre bene lo saie ci ripenseremo, puoi giurarci    CAOLINO  Accordo in una favola sofisticata piena di soprannomie non ha niente a che vedere con questo infernouna volta le impronte digitali verdi di clorofilla e bianchescomparivano come sciami d’insettisulle panche di marmo del giardinoa volte le hai proprio riviste sopra una pagina di poesia.La lingua può divenire sempre più strettae sempre più comprensibile, fisicae inventarsi dei libri scritti piano, a partire da pagina unola lingua può imparare a memoria e aspettare la lingua del tempoè sufficiente qualcosa di diverso nella luce, le figure dell’ombraun segreto del tempo, i tuoi occhi che non ne parlano più