Racconti Italiani

RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO E CONTEMPORANEO


LE IMPRONTE MINERALI  Se è morta la poesia professionista, non è facile la rispostanon hai provato davvero a creare la rapsodia che pure potevinon abbastanza, cose popolari, vita sonora, canzoni indirettecanzoni sfiorate nei loro attacchi tridimensionali gasati esilaratisebbene di lei poesia sappiamo soltanto il nomee la sintassi e le pause, e nei momenti migliori hai pensato, io credoio credo che il potere non esista questo lo devi ammettereio credo che il potere non esista, in realtà    RICORDO D’UNA RIVIERA  Semplice storia, ricordo d’una spiaggia di sassisipario d’alghe e verzure di mare appena prima delle campagne vuotesemplice corpo d’amore lungo sulle colline come strade di terracome il linguaggio puro dei caratteri che non pensavano liricase non in un silenzio in  penombra e troppo difficileospite come la sera in case di angeli poveri.Una scala di casolare che monta verso la serauna strada di borgo che sale verso la sera ignarauna preghiera per suoni se cade come rose d’ombra nel pettoe conoscenza d’un bene ignotopronunciata nei bassi d’una voce crepata, nella lucea partire dal cielo, e per la gioia ombrosa d’un crepuscolo padre,prima, nell’ora prima del tempo dell’oro delle campagnesenza paura di silenzi selvaggi per l’abbandono degli uominie dell’addio di musiche di sassi, fino ad ora l’estate.E gelate impossibili nelle notti d’estate stupite d’effemeridiaccanto al gioco scuro d’una donna e d’etichette alcoliche, profumicome cipria di grano su di una moto in corsa senza occhialicome un pezzo di jazz molto nervosoin un mezzogiorno d’estateo come una preghiera di giorno, una simulazione.Queste campagne hanno un’acustica buonaun motivo sonoro malinconico, assortouna ragione elegiaca difficile, qualcosa come l’arte acrobaticauna grazia estrema nel corpo e nello sguardo obliquo d’una donnauna vita possibile di fantasie animatefuggite in larghi d’orizzonti marinie alcuni di questi luoghi hanno vedute altee lunghe all’infinito, profondee indefinibili, come creazioni del mondo in crepuscoli caldie come fari d’auto se bucano l’estasi e l’ombra di alcune notti.In uno dei pomeriggi la prima ragazza d’un gruppoè entrata ballando in una taverna in collinaaccennava passi di danza in penombraqualcosa come la luce più verala luce della campagna,un uomo anziano al bancone l’ha guardata d’istintoha guardato in esterni a una finestraha detto piano qualcosa in poesiaesteriormente ha sorriso    MISTER LEOPARDI E LA LUNA  Di tante derive aeronautichesvendite di memorie e almanacchi da inverno a invernorimane un ologramma della luna nel cielodisperato e impossibile come un inchiostro.E l’irrealtà plebea delle tue seredella scrittura fredda delle lune ordinarieè una mano di donna che stringe alla gola, un assurdo.La perfezione dei viaggi del pensiero aeromobili del novecentoda una città a un’altra città dove espiare e smarrire poesiaè simile al nonsenso fantastico dei tuoi pastori asiaticie del tuo tu alla lunaall’argomento fantastico d’un’anima che chiede d’incarnarsinella seconda replica d’un vespro teatralenel matrimonio serale di due storie volgari.Sai cos’è il tuo destinouna vicenda d’addii di viaggiatori al confined’un borgo metafisico e inanimato per pocoun’elegia di ombre che si sapevano meravigliosee rinnegate, irriconoscibiliin un paese selvaggio senza l’amore del vuotoil bagliore delle stelle del nulla  BLUE IN GREEN   Se tu non fossi che un’immagine blu su di uno sfondo blu d’una nottedaresti questo tuo solo colore, questa tua sola luce, alla tua sola nottealla tua sola alba, alla tua sola preghiera, alla tua sola poesiail perdersi nel breve infinito, nel breve spazio infinitonel breve tempo infinito, sarebbe solo il blu d’un notturnosolo un nightglow, soltanto un sorriso del suono blu del jazz,è che il cuore mimetico nella luce dei giorni non può essere solodel colore degli occhi della malinconia, del colore degli occhi del maiè verde, e il verde non è quasi mai selvaggio, è innocentema può fare del male, e allora impara dagli occhi del bluun omaggio di verde allo spazio, un colore di flora perenne e di mare.L’estate s’è persa a volte in un gioco leggero di ventie il vento scomponeva i colori in una storia folle, appena folleil blu, il verde e gli altri colori, e svelava il dolore del biancoil dolore cieco del bianco, con una grazia cui non volevi crederee a cui credevi, forse, così vedevi un altro gioco, nel tempoe il bianco virava nel giallo d’un mezzogiorno distratto, atonaleforse pensavi ancora senza senso parole pure, e il giallo virava in blu