Racconti Italiani

RACCONTI ITALIANI ONLINE - MARCELLO MOSCHEN


p.37Siedi davanti alla finestraGuarda, ma accetta la disperazione: c’è verità nella luna che saleeppure non si alza a scudo sul doloresi traduce –come ho appena tradotto il libro aperto verso il muro –semplicemente unisce il tavolo al pensieroin un’attesa che arde ma non spiegae tormenta ogni foglio dentro l’ariacon musica di abeti, luci ostili. In RevistatlànticaPoesìa. 15Nueve poetas italianas de hoyIn La poesìa italiana de los anos 70 a nuestros dìasIntroducciòn, seleccìon y traducciòn de Emilio Coco 1998 ( da Notti di pace occidentale) ( traduz. in spagnolo di Emilio Coco)Y ahora es tan sòlo la lluvia que benedice a la calle y en el aguaQue tiembla casi una luz redimida que seguir.Serà una pequena distancia desde ef fulgor.Desde el horno se levanta la comidaHasta las nubes oscuras,todo apenas distinto de la vida de siempre:una diferencia en el gesto que deposita platos para la nocheuna luz en la grieta de la paredentreabierta hacia tierras de paz.Fuego de cidro por los bordes del campo.Asì veremos los rostros de los ausentesLas iniciales de los nombres que arrasan los lapilli.Ningùn dolor sinon el movimiento de las manosAlejando el humo.Y noche entre la noche, una rendija.(da Notti di pace occidentale)1998Ora è solo pioggia che benedice la stradae nell'acqua che trema quasi una luce redenta da seguire.Sarà una piccola distanza dal fulgore.Dal forno dove il cibo si innalzaalle nuvole brunetutto appena diverso dalla vita di sempre: uno scarto nel gesto che depone i piatti per la serauna luce nella crepa del muro schiusa verso terre di pace.Fuoco di cedro lungo i bordi del campo.Così vedremo i volti degli assenti le iniziali dei nomi travolte dai lapillinessun dolore ma il moto delle maniche allontanano il fumoe notte tra la notte: una fessura.   Da Notti di pace occidentale(traduzione. in svedese di Ingamaj Beck)( Festival di Nassjio, agosto 1998)Sofia, 19,11,1993Som det är just nu, olivträdet intill balkongenvinden som omvandlar molnen. Bortom sekletpå kvällarna som kommer när varken du eller jag finns tillnär åren kommer att vara grenar som stöttar något meningslöstpå kvällarna när andratittar på varanda som just nui drömmen, i mörkretsom vulkanska avgjutnigar, konkava i vit aska.Jag viker lakanet, släcker det sista ljuset.Jag låter din tinning vila lätt mot kuddensa natten ka knäböjavid din snabba novembermånad  da Notti di pace occidentale a Sofia,19,11,1993Davvero come adesso, l'ulivo sul balconeil vento che trasmuta le nubi. Oltre il secolonelle sere a venire quando né tu né io ci saremoquando gli anni saranno ramiper spingere qualcosa senza metanelle sere in cui altrisi guarderanno come ogginel sonno - nel buiocome calchi di vulcano curvi nella cenere bianca.Piego il lenzuolo, spengo l'ultima luce.Lascio che le tue tempie battano piano le coperteche si genufletta la nottesul tuo veloce novembre.