Racconti Italiani

RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - MARCELLO MOSCHEN


Poesia:Amore: sale quotidiano (Ase Edizioni,1979)Polvere nera (Edizioni Carte Segrete,1980)Diverse giovinezze (Lucarini Editore,1981)Violenza immaginaria ( Soc. di Poesia, Milano,1984)Grandine ( Edizioni del Leone,1989)Le vie del cuore (Edizioni del Leone,1997)Omaggio alla  Sardegna, libera traduzione da Peppino Merea (Edizioni Dioscuri,1984)Romanzo:Figlio  di Vescovo, romanzo ( Pironti Editore,1988)Fiabe:Il mago innamorato ( Edizioni  E. Elle Trieste,1984)L'ago  d'oro di Acquachiara (Edizioni La Conchiglia Capri,1994)Il mago innamorato (Edizioni Einuadi Scuola,1994)Mercurio e l'isola blu ( Patrone Editore,1999)Vento  e la barriera di piume ( Patrone Editore,1999)La maga Baraccona  e  le  conchiglie  stregate( Patrone  Editore,1999)L'ago d'oro di Acquachiara ( Patrone Editore, 1999)------E' tradotto  all'estero.   1- Chiaro orizzonte che confondi le idee. C'è terra o mare dietro quel filo che all'occhio nega la realtà? Fantasiose fiaccole, nell'alto delle porte del cielo, m'attirano. Sagome d' angeli, a mezz'aria sospese, chiamano con melodiosi cantici, per risvegliare assonnate voluttà. E raggi pungenti infilzano il sole, sfera d' oro bruciante che cattura le mie fantasie infuocandole subito più del sentimento, per moltiplicarmi i brividi indolori: felici abitudini negate agli uomini che non conoscono la mia piacevole punizione.2- SCELTE Se fossi nato cieco e mai, lo sguardo avessecolto la tua immagine;nella mia cecità, comunque,avrei preferito te.A guardarmi sarebbe statoil cuore, sacro testimonecapace a colorarmi il sognoche m'attirava con il suonodella voce, con la forza delle mani che hanno stretto il viso mio, annullandoquesta finta cecità. 3- RAPIMENTO Da tempo sprofondavo in un sonno inquieto sopra l'olimpo che avevo costruito per il mio egoismo, da dove spodestai muse e divinità. Ma un'evidente verità covava dentro me: quella di cercare di un dio da amare, sapendo in coscienza che senza ardore difficile è campare. E, sei arrivato tu, forte del tuo potere, a prendermi, anzi rapirmi , come un Ganimede. 4- LA CAMERALa camera era la più sontuosadella casa. D'opale erano i lumisempre accesi che con obliqui raggilambivano il letto un po' disfatto,senza guastarne la solennità.Tu, giovane ed ignaro, giacevi a mevicino come un eroe che ha persoogni entusiasmo e senza orgoglio,stemperato e sognante, palpavinella luminosità incombente il corpotuo venusto, in completa nudità. Crudele prova che mi comprometteva, rendendo più argentini i suoni e fatale la mia vulnerabilità.5- LA SORTEEra soltanto un gioco, quando iniziai.Il dardo che scagliasti volutamente,presto mi catturò. Io dissi: < Mai! >.Però divenni mite. Mansueto come la più comune bestia cedevo al pesolieve sopportato, impreparato.Il gioco è continuato negli annivenduti all'avventura. Ancora oggidura- complice la Sorte - la vogliaingorda di godere quanto per noiestinguerà soltanto avida morte.6- VIVA GLI DEI Viva gli dèi! Anche se ignoro l'inviolato olimpo della loro residenza. Ma io osanno i numi sconosciuti che t' hanno generato e a me donato la conoscenza del tuo spirito indomabile, con l'incerto della circostanze facenti mirabile pure l'arroganza. E un delirio brutale scuote la mia vita più del temporale, se fulmini ogni momento scagliano i tuoi acquosi occhi quando guardi; attizzando con lampi i tormenti miei, che spingono a implorare l'aiuto degli dèi!. 7- Come aquila o comune rapace avvistata la preda discende rapido da gravità sospinto bramoso di posarsi dove si sazierà: …< così io! >. Smanioso, tanta volte attratto, chino su di te! 8- Andar lontano, viaggiare con la mente, distante da te per non pensarti e poi, deciso, abbandonarti!. Mi domando: < Vale la pena? >. Sei tu il binario, l'itinerario, il traguardo, la sosta, il freno. …e, solo con te, anche se sbuffante procede questo treno! 9- Riportami il pensiero tentatore, quando ad angelo atteggiavi il tuo viso pulito, e gli occhi umidi di pianto ad un altro colore. Riportami il sapore delle lunghe giornate, l'attesa vana e la smania atroce che lasciava le membra più stanche ma vigoroso il cuore. Riportami al tempo dei fuggevoli momenti che tu mi concedevi. Non avrò rimpianti! 10- TIMORE Ti prende la paura con gli artigli di un falco dal mare quieto della pace. Passa il giorno e la notte e l'avido rapace a me non ti riporta… anzi, tace! Muoio solo nel mio mare quieto, senza pace!11- Scateni a ciel sereno, temporali. Tolgo le vesti fradice e dentro, intatti e asciutti, rimangono altri mali. 12- Quello sguardo pungente che mi penetra in fondo quando assorto mi scruti, non è lama che taglia, ma un richiamo che turba i pensieri e la mente. 13- Riflessi acuti fuorescono dal tuo sguardo radioso che mi plasma. Sorrisi scoprono il nitido colore dei tuoi denti che provocano tentazioni e piaceri, da sentirmi ladro. … ma rubare per brama dell'amore, può farmi ladro ed anche peccatore? 14- Due parole già scritte, dette e consacrate che, a sentirle, farebbero piacerebbe anche a un dio: Amore mio!