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SCENE DI CACCIA


Da quaggiù le cose sembrano tutte più grandi. Ma ho detto sembrano. L’erba alta mi protegge dalla notte, e io so che non sono indifeso. Ma ora ho fame, ed è troppo tempo che cammino senza incontrare neanche un insetto. Il mio sangue freddo non sente il calore di quella fiamma rossa, ma i miei sensi avvertono odore di cibo. Ne è piena la valle, è piena di questi mammiferi bianchi, grandi, che odorano di grasso, sporco e di altri animali. Da quaggiù anche questi bestioni sembrano enormi giganti di carne, invalicabili montagne di sangue caldo odorante di promesse di salvezza o di morte perenne. Potrebbero spazzarmi via, ma neanche mi vedono, e i loro sensi addormentati non possono percepire il fiume di feromoni che attraversano indisturbati la notte. Questa sera mangerò. Da quaggiù sembra tutto molto più grande. Ma in verità non importa quanto grande sia la preda. Perché a me basta un piccolo spiraglio, e quindi più grande è il bersaglio più facile è colpire. E la vittima non avrà neanche il tempo di domandarsi da dove è venuto quel bruciore improvviso, da quanto tempo è che ha il cuore paralizzato, quanti minuti sono che non respira. Mentre attende quelle risposte, è già morta. Da quaggiù i giochi prospettici fanno apparire tutto più largo, anche la zampa di questo orso rosa. La vedo sbucare rotonda, straripante di pingui odori, da quel ciuffo d’erba giallastra. Sarà un attimo amico, neanche un secondo. Il tempo che la cuspide si tende per poi flettersi come freccia di una arco verso la pelle morbida del pachiderma. Dopo sarà solo attesa. Sto per caricare il colpo, ma come a svegliarmi da un sogno ad occhi aperti, si insinua un dubbio: colpendolo morirò anche io. E’ abbastanza la morte come prezzo per questo lauto pasto? E’ il pensiero di un attimo, un piccolissimo istante prima della mia vittoria. L’esitazione in un respiro. Un soffio di vento trascina via una foglia, lontano si sente un uccello cantare, uno di quei grossi mammiferi grida. La morte portava una scarpa numero quarantaquattro. Sono morto. E non ho neanche usato la cuspide. WIND OF CHANGE I follow the Moskva Down to Gorky Park Listening to the wind of change An August summer night Soldiers passing by Listening to the wind of change The world is closing in Did you ever think That we could be so close, like brothers The future's in the air I can feel it everywhere Blowing with the wind of change Take me to the magic of the moment On a glory night Where the children of tomorrow dream away in the wind of change Walking down the street Distant memories Are buried in the past forever I follow the Moskva Down to Gorky Park Listening to the wind of change Take me to the magic of the moment On a glory night Where the children of tomorrow share their dreams With you and me Take me to the magic of the moment On a glory night Where the children of tomorrow dream away in the wind of change The wind of change Blows straight into the face of time Like a stormwind that will ring the freedom bell For peace of mind Let your balalaika sing What my guitar wants to say Take me to the magic of the moment On a glory night Where the children of tomorrow share their dreams With you and me Take me to the magic of the moment On a glory night Where the children of tomorrow dream away in the wind of change (SCORPIONS) VENTO DI CAMBIAMENTO Seguo la Moskva giù al Gorky Park ascoltando il vento del cambiamento Una estiva notte d'agosto i soldati passano oltre ascoltando il vento del cambiamento Il mondo è vicino avresti mai pensato che noi potessimo essere così vicini, come fratelli? Il futuro è nell'aria lo posso sentire ovunque soffiare con il vento del cambiamento Portami alla magia dl momento in una notte gloriosa dove i bambini di domani sognano nel vento del cambiamento camminando per la strada ricordi lontani sono sepolti nel passato per sempre Seguo la Moskva giù al Gorky Park ascoltando il vento del cambiamento Portami alla magia del momento in una notte di gloria dove i bambini di domani condividono i loro sogni nel vento del cambiamento Il vento del cambiamento soffia diritto in faccia al tempo come un tampesta che suonerà la campana della libertà per la pace della mente lascia cantare la tua balalaika ciò che la mia chitarra vuole dirà