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I RIMPIANTI DELLA VAGINA DI UNA MERETRICE


Con il passare del tempo aveva imparato a distinguere le notti solamente dal suo grado di stanchezza. Nel buio tutti i volti sembrano uguali, e le voci ovattate dagli stantuffi sessuali a cui un destino che non aveva scelto l’aveva abbandonata, non aiutavano a capire a che punto preciso del baratro la sua esistenza fosse arrivata. Così, quando anche i lampioni nella strada si spegnevano per dormire, si ritrovava a specchiarsi nell’acqua profumata di un bidet, che ormai rifletteva solo le sue delusioni, sciacquandole con tristezza e sapone al pH neutro. Tutte le notti, in quel rito che annunciava ad un riposo che assomigliava ad un coma vigile, era costretta ad incontrare le mani e la loro alterigia di nobili decaduti. La sinistra era la più arcigna, e sembrava riuscisse a subliminare le sue frustrazioni, solo ricordando continuamente alla vagina di quale stirpe indegna facesse parte. “Guardala,” bisbigliava alla mano destra ad alta voce per farsi sentire, “Guarda come puzza questa puttana… Deve essere la vicinanza all’urina o agli ospiti che la riempiono fino a farla scoppiare, oppure l’abitudine a vendersi per sopravvivere, che l’ha privata ormai anche solo della tentazione alla dignità. Che sorte infame c’è capitata di dividere questo corpo con una simile vergogna…” La vagina non rispondeva, limitandosi a lavarsi le lacrime nel flusso del lavandino, pregando che l’acqua si portasse via anche lei nello scarico. Con il passare del tempo, ci si abitua a tutto, anche alla mancanza di luce, anche alla mancanza di prospettive, e si impara a misurare la lunghezza dei giorni contando semplicemente il proprio grado di stanchezza. Le mani quella notte nel bidet, sembravano ancora più aggressive. Le loro lingue non smettevano di pungere la dignità della vagina ormai esausta anche delle proprie lacrime, che non si staccavano più dal suo viso neanche con l’acqua calda e con il sapone neutro. Avrebbe voluto rispondergli che le mani la dignità l’avevano persa ancor prima di lei, nella notte dei tempi, quando impararono ad usare una zappa e a farsi venire i calli per servire un padrone che neanche avevano mai visto. Voleva rispondergli che neanche mille bidet al sapone più puro del mondo, avrebbero potuto rendere vivi i loro sguardi per anni immersi nel grasso e nell’olio delle catene di montaggio, a regalare ai propri figli un futuro da cani ammaestrati, a vendere il corpo e le loro aspirazioni a dei maiali vestiti con le cravatte. Avrebbe voluto urlargli in faccia che l’unica differenza tra la sua vita e la loro, era solo una differenza di prezzo, e che non bastava a distinguerle da lei agli occhi cinici di chi tirava fuori dalla tasca il pezzo di carta con cui avrebbe comprato il loro assenso. Provò a lanciare fuori quelle parole dalla forma di freccia, ponendole su un arco di nervosismo che sembrava sull’orlo di spezzarsi per quanto era teso. Ma poi l’acqua calda ricominciò a scendere copiosa e morbida, seppellendogli i pensieri sotto chili di morbida schiuma. “Glielo dirò prima o poi”, pensò mentre vedeva le sue lacrime sparire un’altra volta giù, sempre più giù, nello scarico di un bidet. RID OF ME Tie yourself to me No one else No, you're not rid of me Hmm you're not rid of me Night and day I breathe Ah hah ay Hey, you're not rid of me Yeah, you're not rid of me I beg you, my darling Don't leave me, I'm hurting Lick my legs, I'm on fire Lick my legs of desire I'll tie your legs Keep you against my chest Oh, you're not rid of me Yeah, you're not rid of me I'll make you lick my injuries I'm gonna twist your head off, see Till you say ...don't you wish you never never met her? Don't you don't you wish you never never met her? I beg you my darling Don't leave me, I'm hurting Big loneliness above everything Above everyday, I'm hurting Lick my legs, I'm on fire Yeah, you're not rid of me Yeah, you're not rid of me I'll make you lick my injuries I'm gonna twist your head off, see Till you say... Don't you wish you never never met her Don't you don't you wish you never never met her  (Lick my legs, I'm on fire) Don't you don't you wish you never never met her (Lick my legs of destre) Lick my legs I'm on fire Lick my legs of… (P.J. HARVEY) LIBERATO DI ME Lega te stesso a me Nessun altro No,non ti sei liberato di me Hmm non ti sei liberato di me Notte e giorno respiro Ah hah ay Hey,non ti sei liberato di me Yeah,non ti sei liberato di me… Ti supplico,mio adorato Non lasciarmi,stò male Lecca le mie gambe,io sono in fiamme Lecca le mie gambe di desiderio Legherò le tue gambe Ti stringerò contro il mio petto Oh,non ti sei liberato di me Yeah,non ti sei liberato di me Ti farò leccare le mie ferite Stò per torcere la tua testa,guarda Finchè non hai detto... Non speravi di non incontrarla mai mai? Non ti sei augurato di non incontrarla mai e poi mai? Ti supplico mio amore Non lasciarmi, stò male La grande solitudine sopra ogni cosa Sopra ogni giorno,stò male Lecca le mie gambe,io sono in fiamme Lecca le mie gambe di desiderio Yeah,non ti sei liberato di me Yeah,non ti sei liberato di me Ti farò leccare le mie ferite Stò per torcere la tua testa,guarda Finchè non hai detto... Non speravi di non incontrarla mai mai? Non ti sei augurato di non incontrarla mai e poi mai? Non ti sei augurato di non incontrarla mai e poi mai? (Lecca le mie gambe,io sono in fiamme) Lecca le mie gambe,io sono in fiamme