Radio Ariel
Alla maggior parte della gente piace leggere la propria scrittura e annusare la puzza dei propri peti (Auden)
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Grillo mi piace. È uno di quelli incazzati con il mondo, categoria che adoro. Si infuria per tutto e me lo vedo sbraitare contro – che so – chi butta le carte per terra, cioè me lo vedo proprio andare lì e dirgli Ma ti sembra il modo?.
Mi piace lui, il fatto che sottolinei alcune cose e che sappia comunicare alle masse. Sono andata a vederlo tempo fa e ridevo a denti stretti. Parlava di parlamento pulito e di cibi modificati, parlava della magia di internet e altre cose abbastanza ovvie per uno che ha vent’anni.
Credo che ci sia accordo unanime circa l’iniziativa del parlamento pulito. Non dice altro che un principio elementare: chi è stato condannato in via definitiva non può essere eletto. Bisognerebbe però fare dei distinguo già qui perché un conto è la corruzione, i reati per mafia, un altro l’occupazione. Per esempio, il Roby (Maroni) è stato condannato perché ha difeso la sede del partito da una perquisizione illecita: chi, se non lui, doveva opporsi?
Anche sull’altro punto, la votazione diretta e l’abolizione delle liste bloccate, mi trovo d’accordo. Non si pensi che così finiscano i giochi di potere, ma si va nella direzione di una diminuzione del potere dei partiti e un aumento di quello degli elettori.
Fin qui, comunque, Grillo e i grillino ci potrebbero anche stare. A mio parere Grillo sbaglia su una serie di punti.
1. Il limite massimo delle due legislature. Pensiamo a D’Alema o a un altro politico di rilievo: a perderci non è l’uomo politico, ma il Paese.
2. Ha troppa fiducia nell’italiano medio.
3. Fa demagogia allo stato puro quando parla di fine dei partiti. Cosa c’è dopo la fine dei partiti? Un uomo nuovo, uno stato nuovo? Sono parole che fanno paura. L’uomo nuovo che dovrebbe nascere è alieno dalla corruzione, dal particolarismo degli interessi? La corruzione è una caratteristica dell’uomo politico o dell’uomo in quanto tale?
4. Infine, il suo pensiero nel complesso è utopistico. A me pare che creda nella democrazia diretta o “democrazia elettronica”, quando questa, oggi, non è uno scenario possibile. Innanzitutto perchè è impossibile trovare un luogo in cui i cittadini possano trovarsi fisicamente presenti. Ma qui mi si obietterà C’è il www! Ok, è vero, esiste il magico mondo di internet. Ma la grande maggioranza della popolazione è in grado di esprimere posizioni meditate e coerenti sulle politiche pubbliche e sui loro aspetti più importanti, che talvolta esigono il più stretto riserbo?
Ps. Non sono sparita: sono solo occupatissima, tra laurea, confetti e tulle rosso.
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