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MEDIASET LANCIA UNA TV COMMERCIALE NELL'AREA DEL MAGHREB


CANNES - Mediaset e Tarak Ben Ammar lanciano una nuova tv commerciale privata diretta al mondo arabo, una sorta di Canale 5 rivolta ai paesi del Maghreb, l'area più occidentale del Nord Africa che comprende Libia, Algeria, Tunisia, Marocco. L'iniziativa è stata presentata a Cannes con una conferenza stampa che vede impegnati il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri e il maggiore azionista di Prima Tv, Ben Ammar. Mediaset e Prima Tv investiranno inizialmente 25 milioni di euro in Nesma Tv, una canale già esistente fondato qualche tempo fa da due imprenditori tunisini, con l'obbiettivo di rilanciarlo. Il bacino di utenza della nuova televisione sarà molto allargato poiché comprende circa 90 milioni di persone appartenenti al mondo maghrebino più 10 milioni presenti in vari paesi europei tra cui Francia (6 milioni) e Italia (due milioni). Nell'iniziativa Mediaset ha battuto sul tempo i gruppi francesi Lagardère e Bouygues e numerosi fondi arabi che si erano dichiarati disposti a finanziare l'iniziativa e con questa mossa estende la proiezione internazionale del gruppo, dopo la Spagna, in un'area chiave per lo sviluppo del business nei prossimi anni. Il mercato della raccolta pubblicitaria dei paesi del Maghreb, dove esistono solo quattro canali di matrice statale, è ancora quasi del tutto vergine. La nuova Tv sarà distribuita in modalità terrestre nei paesi del Nord Africa e via satellite nei paesi europei. Mediaset apporterà alla nuova televisione tutto il suo know how in termini di cataloghi, acquisti e produzioni comprese nella neo acquisita Endemol. La nuova iniziativa ha anche una prospettiva socio-politica in quanto mira a diffondere nei paesi del Nord Africa un modello di vita moderno, tollerante e aperto, contrapponendosi a reti di informazione arabe come Al Jazeera. Inoltre l'iniziativa ovviamente non potrà dispiacere al neo presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (proprietario di Mediaset attraverso la Fininvest) che potrà contare su un appoggio importante nelle relazioni diplomatiche con i paesi arabi che anche di recente si sono dimostrate non facili da gestire. SOURCE: www.repubblica.it