le porte della vita

Le olimpiadi del pendolare.


Se dovessimo assegnare le medaglie olimpiche ai pendolari della metropolitana risulterebbe ciò:bronzo: studenti scuole dell’obbligo;argento: uomini ed anziani sia femmine sia maschi;oro: donne.Proprio questa mattina mi sono diretta, salendo sul vagone della metropolitana, verso un posto libero. Avevo in mano un libro abbastanza voluminoso ed una matita perché sto studiando per tenermi aggiornata (vi spiegherò in altro scritto quale sia nelle aziende la formazione per i poveri servi della gleba). Una distinta signora si fionda a sua volta e con disinvoltura mi passa avanti e si siede. E’ vero che il posto non è prenotato ma dubito che avrebbe esitato anche se al posto mio ci fosse stata una futura mamma. Dopo qualche sguardo in tralice a cui rispondeva con indifferenza viene avvicinata da una collega ed iniziano a chiacchierare. Solo allora ho capito il perché di tanta tracotanza: le signore sono insegnati ed appartengono alla categoria di quelle che pensano di essere ad un livello superiore solo perché hanno il potere, e ribadisco potere, di inculcare nelle teste dei giovano quello che vogliono, magari con lo scopo di salvare il mondo a modo loro. I loro discorsi infatti erano fioriti di bei paroloni, che nessuno userebbe per fare quattro chiacchiere su come è andata la cena con gli amici, e di insipide perifrasi del tipo “Si dice che lui ha detto che gli hanno detto di dire..”.Complimentoni signora! In bocca a lei starebbe bene solo la ben famosa frase: “C’è chi può e chi non può: io può”.