Friedrich Nietzsche, su Ecce Homo nel 1888 scriveva:“Se dovessi cercare una parola che sostituisce “musica” potrei pensare soltanto a Venezia”. Da Goldoni a Casanova, da Herman Hesse a John Ruskin, da Thomas Mann fino a Goethe e a Jean Giono, nessuno ha saputo resistere all’incanto di Venezia. La città lagunare ha impresso il segno del suo fascino unico, misto di vitalità e decadenza, su generazioni di scrittori e illustri viaggiatori…. In questo mosaico dipinto, la splendida Venezia nella tutta sua Maestà, bella lusinghiera, dove si incrocino la staticità e movimenti.. e dove si intrecciano il pagano, il devoto, e politeismo, tutto ciò spicchi, raggiera dell opera dell' uomo in un ventaglio di metà fiaba e metà trappola eSuprema al interno del perimetro "bizantino" con il suo banchetto barocco e, stesa tra quell' eccellenza di gocce di colori che la dondolano sul turchese e cullano in sonni voluttuosi... La luce diventa fisica e spirito e, il "flamboyant" orna l'edificio, senza svalutare l'impianto prospettico di linee interne e simboli di antiche vedute..Linee laddove la nobiltà e schiavitù, occidente e oriente, si intrecciano...archi unti in gialli oro, rosso, diluiti in tanti spettri e sfumature vivace... e quei statue con il loro gotico,il slancio verticale, come se fossero piccole navette spaziale.. piroette, di colore, nel lieve rotazioni, che insieme ti portano in un richiamo del tempo e nello spazio...oltre ogni confini come è la venezia stessa il sogno di ogni citta del mondo... (o.radovicka)
Adolph von Menzel...Giuseppe Marastoni
Friedrich Nietzsche, su Ecce Homo nel 1888 scriveva:“Se dovessi cercare una parola che sostituisce “musica” potrei pensare soltanto a Venezia”. Da Goldoni a Casanova, da Herman Hesse a John Ruskin, da Thomas Mann fino a Goethe e a Jean Giono, nessuno ha saputo resistere all’incanto di Venezia. La città lagunare ha impresso il segno del suo fascino unico, misto di vitalità e decadenza, su generazioni di scrittori e illustri viaggiatori…. In questo mosaico dipinto, la splendida Venezia nella tutta sua Maestà, bella lusinghiera, dove si incrocino la staticità e movimenti.. e dove si intrecciano il pagano, il devoto, e politeismo, tutto ciò spicchi, raggiera dell opera dell' uomo in un ventaglio di metà fiaba e metà trappola eSuprema al interno del perimetro "bizantino" con il suo banchetto barocco e, stesa tra quell' eccellenza di gocce di colori che la dondolano sul turchese e cullano in sonni voluttuosi... La luce diventa fisica e spirito e, il "flamboyant" orna l'edificio, senza svalutare l'impianto prospettico di linee interne e simboli di antiche vedute..Linee laddove la nobiltà e schiavitù, occidente e oriente, si intrecciano...archi unti in gialli oro, rosso, diluiti in tanti spettri e sfumature vivace... e quei statue con il loro gotico,il slancio verticale, come se fossero piccole navette spaziale.. piroette, di colore, nel lieve rotazioni, che insieme ti portano in un richiamo del tempo e nello spazio...oltre ogni confini come è la venezia stessa il sogno di ogni citta del mondo... (o.radovicka)