Tony Albert Brewster

# 229


 
ShakespeareOppure sopravviverecon le cicatrici e le ferite.Sapete: Sono stato un bimbo solitario e angosciato. L'istruzionemi ha annientato.Tutte; tutte le notti sogno gli sfregi dell'infanzia nella scuola.Un lieve difetto di pronunciami ha fatto irridere ed escludere...Vivevo, solo, d'arte di scrittura di letteratura.Eppure sognavo, ribaltavo il mondo e le sue regole compite, il suo integrarsialla Società dell'Efficienza.Sono ancora oggi un escluso con parole sparse e la Fine vicina.Ho sperato in deserti e savane,o metropoli dove ricostruirmicon IL VERO IO;che non era quello che rappresentavoscappando dal palco.Vivo triste ora, parlo con gli amicima sono un eco che non mi riguarda,scavo brughiere, piantando vene e veleni dalla scarsa presa. Tutto ciò è orribile: non ho collaper attaccarmi a domani, stanco me stesso ripetendo riti bolsidi lavoro, sicuro ma cieco.Taglio e cucito per il sottoscritto,le Parche detestano stare oziose.