Sono giornate di caldo e di sole stupende, giornate che invitano ad uscire all'aria aperta immersi nella natura e certo non mi sottraggo a questo piacere, così appena posso il primo posto dove scappo è il mare. Oggi pomeriggio ho fatto la mia solita lunga passeggiata sulla spiaggia, il mare era incavolatissimo e ho pensato che è stupendo anche quando è infuriato e arrabbiato. Poi passeggiando mi sono chiesta se sono felice. Felice è un parolone grosso però in quel preciso istante, in quella circostanza io sentivo di essere felice, ho percepito una nuova realtà in me una nuova dimensione attraverso la quale riesco a tratti ad assaporare una insolita felicità che non sentivo da tanto. Mi sono anche chiesta in che modo e attraverso cosa ho raggiunto un tale stato dopo un lungo periodo di sofferenze. Penso che quando attraversiamo un periodo difficile è come sentirsi in una trappola, ingabbiati in un labirinto dal quale sembra impossibile uscire. Ci sono tanti percorsi ma ogni volta sembra che si sia imboccati la strada sbagliata e quando pensi di esserne uscita ti ritrovi al punto di partenza. Lo sbaglio più grande è che il paradiso lo si cerca al di fuori di noi. Si crede di essere felici o infelici perchè abbiamo o non abbiamo una determinata cosa, ma non è così perchè immancabilmente non appena raggiungiamo quel traguardo c'è qualcos'altro che ci rende la vita triste. Ora dico che il vero paradiso è dentro di noi, siamo noi che con i nostri pensieri costruiamo o abbattiamo tutto. Penso che tutti possiamo raggiungere uno stato paradisiaco dentro di noi, è qualcosa che nessuno e niente può toglierci è qualcosa che ci fa godere pienamente delle cose belle della vita e ci permette di respirarla a pieni polmoni.