Io, funambola

Three months ...


Non scrivo da tanto tempo qui.E, mi sembra opportuno lasciare qualche segno... Sono al letto, da sola, ma, quel che è peggio, con la febbre...Nonostante questo, mi sento bene. Ci sono tante cose, oggi, da ricordare, da cucire su un foglio bianco. Tante emozioni, tanti battiti di cuore. Una la più frequente: quella sensazione elettrostatica che mi pervase il corpo quel giorno di tre mesi fa, quando lo vidi uscire dagli arrivi dell'aeroporto.Un bacio sulla guancia e un "come è andato il volo?", sciolsero il ghiaccio, provocando dentro di me una vibrazione inarrestabile. Una sensazione questa che ancora oggi, puntualmente, ritorna al solo pensiero.Per quanto in quell'istante, fossimo l'una accanto all'altro, senza sfiorarci, avevo l'impressione di sentirlo già dentro, come se le nostre ossa si mischiassero e le nostre membra si fondessero in un corpo solo.Mi bastò un solo tocco, semplicemente che mi prendesse per mano, che si girasse verso di me per baciarmi, per farmi sentire in Paradiso. Sentii l'Amore scorrere nelle vene, pulsare forte il cuore e pensai: "E' lui!"Lo scrutavo con la coda degli occhi e rubavo ogni immagine, la strappavo di mano al mondo per racchiuderla dentro i miei cassetti.- Cosa c'è? - mi chiese.- Sono felice! Risposi.- Anch'io! Ribatté.Camminare mano nella mano, sulla "mia" spiaggia, visitare castelli o posti a lui sconosciuti, era un tumulto di emozioni; era come se calpestassi quella sabbia o vedessi quei luoghi, per la prima volta, tutto con gli occhi nuovi dell'Amore.Sono stati i tre giorni più belli della mia vita. Fare l'amore per la prima volta è stato semplicemente divino. Ho racchiuso quei giorni, per tutti gli altri che passerò senza di lui, dentro un barattolo di marmellata. Ogni tanto, mi basta riaprirlo per sentirne di nuovo l'odore.Ne sono seguiti altri - per nulla banali né scontati -  e, sono certa, ce ne saranno ancora di giorni belli da vivere insieme, ma l'emozione di quegl'attimi sono sicura che non la dimenticherò mai.Piano piano ci stiamo amalgamando alle abitudini dell'altro/a, facendole diventare le nostre.Durante la sua assenza e la nostra lontananza, mi nutro della sua quotidianità.Immagino le espressioni del suo volto e la faccia che farebbe nel vedermi intenta a viverlo. Che sono strana, lo so... assetata di un amore che sembra una favola, talmente bella che mi sembra quasi impossibile. Ma tutto mi risulta più semplice e reale se provo ad immedesimarmi in lui, cercando di sentirlo dentro e sforzandomi di guardare il mondo con i suoi occhi, come se il suo sguardo fosse in grado di rassicurarmi.Mi fa sentire speciale. Ma la paura che tutto questo questo possa finire è sempre dietro l'angolo. La paura di non bastargli, di non riuscire a completarlo, talvolta, mi fa impazzire. Sono paure che dovrei non avere, perché il sentimento che, piano piano, stiamo costruendo sembra come pezzi di un puzzle che s'incastrano perfettamente.Effettivamente, non vale la pena crogiolarmi nel terrore che un giorno, forse, non potremmo più appartenerci.E' tutto tempo che tolgo a lui e al suo Amore.Invece, io voglio viverlo!Voglio viverlo fino in fondo!Mancano pochi giorni, ormai, per riabbracciarlo di nuovo. Intanto, nell'attesa osservo il cielo dalla finestra.Mi soffermo a guardare le nuvole che corrono veloci. La lontananza fa male, ma, quando posso, me ne sto col naso all'insù: la consapevolezza di essere sotto lo stesso cielo mi da' l'impressione di averlo sempre accanto. Quasi mi sfiorasse il viso con la punta delle dita.Pensierosa saltello da una nuvola all'altra, cercando di immaginare il momento in cui uscirà nuovamente dagli arrivi e gli andrò incontro.Allora sorrido, perché pensarlo mi riempie il cuore.E lui mi riempie la vita. A new day has come "... Where it was dark now there's light Where there was pain now there's joy Where there was weakness, I found my strength All in [your] eyes ..."