My crazy Life

Post N° 10


..Non riesco a levarmi dalla mente l' immagine di quella donna trovata morta dopo due anni di fronte alla sua tv ancora accesa. Me la immagino nella sua poltrona, con il telecomando vicino e la testa accasciata sulle spalle.Lei immobile e tutto il resto della casa in movimento: panni appesi e da piegare, lavori lasciati a metà, frigorifero pieno e qualche biscotto fuori dalla cucina, tazzina del mattino da lavare e la lista della spesa in attesa di un' ultima aggiunta.Quello che pesa di più? E' quel numero, il due. I due anni trascorsi aspettando che qualcuno si ricordasse di lei e decidesse di bussare alla sua porta, di insistere, di preoccuparsi. E poi mi arrovello ancora il cervello pensando "se qualcuno ha cercato questa donna dopo anni, chissà per quanto tempo prima è rimasta sola!". Una storia che odora di solitudine e di malinconia. Mi arriva alla mente un' altra immagine di lei sola in casa, viva stavolta, con la solita tv accesa per spezzare il silenzio pesante, forse con il volume alto per problemi d'udito e per non sentire nemmeno lontanamente il ticchettio pressante dell' orologio che segna un tempo pesante da sopportare da soli. Il tempo della vecchiaia, in cui è facile rievocare alla mente vecchi ricordi di vita ma difficile avere qualcuno accanto che abbia piacere ad ascoltarli. Il tempo che, giorno dopo giorno, mi sembra si impregni sempre più di solitudine e abbandono. L'immagine della vecchia signora rimane ancora di fronte ai miei occhi, per una volta non voglio pensare che sia stata colpa dei "vivi" ad averla trascurata perché non posso, non voglio credere che al mondo siamo così soli e privi d'affetto.E' una storia di solitudine come, purtroppo, ve ne sono tante.E' orribile pensare di trovarsi a vivere senza contatti con altre persone, parenti, amici, semplici conoscenti...Senza nessuno che possa accorgersi che tu vivi e ci sei. Così come si accorgerebbero se tu non ci sei più.Non intendo deprimervi ulteriormente ma niente mi sembra più appropriato della poesia "Lentamente Muore"di Pablo Neruda. La riporto con la speranza che vi dia stimoli per vivere meglio, per costruirvi un' esistenza e anche una vecchiaia migliore che, per quanto non ci piaccia ammetterlo, è una fase fondamentale della vita, l'ultima.Lentamente muoreLentamente muorechi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ognigiorno gli stessi percorsi,chi non cambia la marcia,chi non rischia e cambia colore dei vestiti,chi non parla a chi non conosce.Muore lentamente chi evita una passione,chi preferisce il nero su biancoe i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle chefanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuoredavanti all'errore e ai sentimenti.Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,chi e' infelice sul lavoro,chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire aiconsigli sensati.Lentamente muore chi non viaggia,chi non legge,chi non asco lta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lasciaaiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna odella pioggia incessante.Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi nonrisponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che esserevivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fattodi respirare.Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di unasplendida felicita'.Pablo Neruda