Creato da rana_salterina il 11/01/2009

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i amo gli animali

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La casa del topino

Post n°5 pubblicato il 21 Febbraio 2009 da rana_salterina

Un topolino cercava casa.Vide in mezzo ad un campo una zucca  così grossa che pareva proprio una casa.Fece un buco nella scorza,mise la testa dentro e gridò:"C'è nessuno?".Gli rispose il cupo rimbombo di quelle poche parole e nient'altro;infatti chi ci poteva essere dentro una zucca secca anche se  grossa?Così il topolino si sistemò nella sua nuova abitazione.Ma la casetta era troppo grande per lui,che era proprio minuscolo.

Per cui,quando dalla porta si affacciò la rana che cercava casa anch'essa,il topolino le rispose:"Avanti!"E subito le propose di abitare con lui.Ma anche per due c'era molto spazio nella grande zucca,così fù accettata anche la compagnia della lepre,poi quella della volpe e del lupo.

Stavano così bene in cinque che,quando arrivo l'orso,non lo invitarono di certo ad essere il sesto inquilino.Allora l'orso offeso si sedette sulla zucca e.....patatrac!Ti saluto casa,topo,rana,lepre e lupo.

 
 
 

Abbandono

Post n°3 pubblicato il 02 Febbraio 2009 da rana_salterina



Lettera di un cane al suo padrone.


"Quando ero una cucciola, ti ho divertito con le mie buffonate e ti ho
fatto ridere. Mi chiamavi la tua bambina e nonostante un certo numero
di scarpe rosicchiate ed un paio di guanciali squartati e sparpagliati
ovunque, sono diventata la tua migliore amica. Ogni qualvolta facevo la
" discola ", mi agitavi il dito davanti al naso e mi chiedevi " Come
hai potuto?", ma poi cedevi e mi rotolavi sulla pancia per una
grattatina. La mia educazione casalinga fu un po' piu' lunga di quel
che pensavi, perché eri molto indaffarato, ma ci abbiamo lavorato
insieme. Ricordo le notti in cui mi ranicchiavo vicino a te nel letto
ed ascoltavo le tue confidenze ed i tuoi sogni segreti e credevo che
la vita non sarebbe potuta essere più perfetta. Andavamo a fare,
lunghe camminate e corse nel parco, giri in macchina, fermate per il
gelato (per me solo il cono perché "il gelato fa male ai cani",
dicevi), ed io mi facevo lunghi pisolini al sole, aspettando che
tornassi a casa alla fine della giornata. Impercettibilmente, hai
iniziato a trascorrere più tempo al lavoro, a pensare alla tua
carriera ed a dedicare più tempo alla ricerca di una compagna umana.
Ti ho aspettato con pazienza, consolandoti comunque nei dolori e nelle
delusioni, non ti ho mai rimproverato per le decisioni sbagliate e ho
salutato con gioia ogni tuo ritorno a casa, anche quando ti sei
innamorato. Lei, che ora è tua moglie, non è "persona da cani", ma
le ho dato comunque il benvenuto nella nostra famiglia, provando a
dimostrarle affetto e obbedendole... Ero felice, perché tu eri
felice.
Quando sono arrivati i bambini, ho condiviso la vostra agitazione.
Sono stata affascinata dal loro aspetto roseo, dal loro odore e avrei
voluto far loro da madre. Solo voi due potevate temere che potessi far
loro del male, ma ho passato la maggior parte del tempo in un'altra
stanza, o in gabbia. Oh, come avrei voluto amarli, ma sono divenuta
una "prigioniera dell'amore".
Quando hanno iniziato a crescere, sono diventata la loro amica. Si
aggrappavano al mio pelo e si trascinavano sulle loro tremolanti
gambette, mi cacciavano le dita negli occhi, esploravano le mie
orecchie e mi baciavano sul naso. Di loro, adoravo tutto e le loro
carezze - perché le tue carezze erano ormai diventate così rare - ed
io li avrei difesi fino alla morte, se fosse stato necessario. Avrei
voluto sgusciare dentro i loro letti ed ascoltare le loro ansie ed i
loro sogni segreti, ed insieme avremmo aspettato di sentire arrivare
il rumore della tua auto.
C'era un tempo in cui, quando qualcuno ti chiedeva se avessi un cane,
tu tiravi fuori la mia foto dal portafoglio e iniziavi a raccontare di
me. In questi ultimi anni, hai risposto solo "sì" e hai cambiato
discorso. Sono passata dall'essere il "tuo cane" a "solo un cane", e
tu a lamentarti per ogni spesa affrontata per me. Ora, hai
l'opportunità di fare una nuova carriera in un'altra città, e tu e
loro vi trasferirete in un appartamento dove gli animali non sono
ammessi. Tu hai preso la giusta decisione per la tua" famiglia", ma
c'era un tempo in cui ero io la tua sola famiglia.
Ero eccitata all'idea del viaggio in auto, fino a quando siamo
arrivati al rifugio per animali. Odorava di cani e di gatti, di paura,
di disperazione. Hai compilato le carte e hai detto "So che troverete
una buona casa per lei". Loro hanno fatto spallucce e ti hanno
guardato con sguardo afflitto. Conoscono la realtà che riguarda un
cane di mezza età, sia pure con le "carte". Hai dovuto staccare le
dita di tuo figlio dal mio collare mentre lui gridava "No, babbo! Per
favore, non lasciare che prendano il mio cane!" Ed ero preoccupata per
lui e di che lezione gli stavi giusto impartendo su amicizia e lealtà,
su amore e responsabilità, e sul rispetto per ogni vita. Mi hai dato
una pacca di addio sulla testa, evitando i miei occhi, e ti sei
cortesemente rifiutato di portare con te il mio collare ed il mio
guinzaglio. Avevi una scadenza da rispettare, ed ora anch'io ne ho una
che mi attende.
Dopo la tua partenza, le due gentili signore dissero che certamente tu
lo sapevi da mesi di questo trasloco e ci nonostante non hai fatto
alcun tentativo di trovarmi una buona casa. Scossero la testa e mi
chiesero "Come hai potuto?".
Qui al canile, con noi sono premurosi,
tanto quanto lo permettono i loro impegni. Naturalmente, ci danno da
mangiare, ma io già da giorni ho perso l'appetito. All'inizio,
ogni qualvolta qualcuno passava davanti al mio recinto, correvo al
cancello, sperando che fossi tu, - che avessi cambiato idea - che
questo fosse tutto un brutto sogno...o almeno speravo che fosse
qualcuno che si interessasse a me, qualcuno che avrebbe potuto
salvarmi.
Quando capii che non avrei potuto competere con lo zampettare di un
cucciolo allegro, inconscio del suo destino, mi ritirai nell'angolo
più lontano ed aspettai. Sentii i suoi passi che venivano per me alla
fine della giornata, e li seguii silenziosamente lungo il corridoio,
fino ad una stanza isolata. Una stanza magnificamente tranquilla. Lei
mi piazzò sul tavolo e mi strofinò le orecchie e mi disse di non
preoccuparmi. Il mio cuore martellava nell' attesa di quel che stava
per succedere, ma c'era anche un senso di sollievo. La prigioniera
dell'amore ha esaurito i suoi giorni. Come è mia natura, ero più
preoccupata per lei. Il fardello che sopporta la opprime
profondamente, e lo so, così come conoscevo ogni tuo umore.
Gentilmente mi ha messo un laccio emostatico su una delle mie zampe
anteriori, mentre una lacrima le scendeva lungo una guancia. Le leccai
la mano così come facevo con te per consolarti tanti anni fa. Senza
farmi male mi infilò l'ago ipodermico in vena. Come sentii la puntura
ed il freddo liquido scorrere nel mio corpo, mi lasciai andare
sonnolenta, la guardai nei suoi occhi buoni e mormorai "Come hai
potuto?".
Forse perché non capì bene il mio linguaggio canino, mi rispose
"Sono così dispiaciuta". Mi abbracciò ed in fretta mi spiegò che
era il suo lavoro essere sicura che io andassi in un posto migliore,
dove non sarei stata ignorata, o maltrattata o abbandonata, o dove non
avrei dovuto arrangiarmi da sola - un posto di amore e di luce, così
diverso da questo luogo terreno. E con le mie ultime energie, cercai
di spiegarle con un colpo di coda che il mio "Come hai potuto?" non
era rivolto a lei. Era per te, Mio Amato Padrone, era a te che stavo
pensando...Pensarò sempre a te e ti aspetterò per sempre. Che tutti 
nella tua vita, possano continuare a mostrarti così tanta lealtà....la tua cucciola

 
 
 

pantere n°2

Post n°2 pubblicato il 30 Gennaio 2009 da rana_salterina

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non la trovate bellissima

 
 
 

la mia ranocchietta n°1

Post n°1 pubblicato il 26 Gennaio 2009 da rana_salterina

 
 
 

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