Vento notturno

SENTIMENTI


                            (Ad una cara amica)                 I sentimenti... già, i sentimenti. Non è facile attraversare i loro territori con passo leggero...Ho cercato, in tutti questi anni di capirci qualcosa, come accade a tutti, e forse ci ho provato anche con maggiore impegno e applicazione di altri. Ma devo dire che forse l'unica cosa che tuttora mi è abbastanza chiara è che ogni discorso sui sentimenti è e non può essere altro che un discorso a posteriori. Nel senso che non si può parlare di qualcosa che prima non si sia provato sulla propria pelle. I sentimenti sembrano veramente l'antitesi della razionalità, sembra che lo facciano apposta a scombinare qualunque discorso logico, sembrano veramente essere fatti per smentire e ribaltare ogni senso, ogni minimo ordine faticosamente raggiunto nella nostra povera testolina. E quindi come parlarne, e soprattutto, ha poi senso parlarne? E sembra che, più uno si sforza di pianificare, programmare, inquadrare e fare ordine nella sua vita, più devastante sarà il caos che si troverà ad affrontare una volta che si sia imbattuto, all'improvviso (e rigorosamente senza preavviso), in un'esperienza come può essere quella d'innamorarsi.Quello che so (sempre per esperienza) è che i modi dell'amore sono infiniti, non uno per ogni persona esistente sulla faccia della terra, ma molti di più: uno per ogni relazione diversa che ogni persona di questo mondo può avere con ogni altra persona di questo mondo. Ogni rapporto è unico, e in ogni rapporto ci troviamo di fronte ad un nuovo, inatteso e imprevedibile "me stesso", che fa i conti con un nuovo,  inatteso e imprevedibile mondo, racchiuso nella persona che abbiamo davanti. E non sappiamo come ci muoveremo in questo mondo, non sappiamo come reagiremo alle situazioni, e lo verificheremo man mano, e questo sarà il nostro grande obiettivo: scoprirci scoprendo l'altro, conoscerci conoscendo l'altro, specchiarci nell'altro e offrirci, a nostra volta, come specchio dove l'altro possa guardarsi, cercando di essere specchi il più possibile lisci e puliti, senza macchie, senza ombre. E so anche che ci sono sentimenti più o meno nobili: c'è chi si dà completamente all'altro, con fiducia e coraggio, e chi invece usa e sfrutta l'altro per mettere una pezza sui propri limiti e insicurezze; c'è chi ama disinteressatamente, ed è felice nel dare amore a fondo perduto, e chi "ama" solo se contraccambiato con interessi da usuraio; c'è chi è capace di star solo con se stesso, e starci anche bene, e proprio per questo decide che è giunto il momento di mettersi alla prova in un amore finalmente adulto, e chi non ha nemmeno mai provato a star solo, perché se non ha qualcuno vicino va nel pallone, e passa la sua vita a trastullarsi con rapporti puerili e inconcludenti. Credo che, insomma, forse l'unico obiettivo serio che possiamo porci è quello di cercare di crescere. Perché un amore più grande ha bisogno di una persona più "grande". E credo che essere più grande, crescere e diventare migliore sia, o dovrebbe essere, un dovere morale. E che se riuscirò a crescere un pochino, crescerà con me  e si trasformerà con me anche la mia capacità di amare. Ma questa crescita passa attraverso la mia capacità di superare delle prove, perché non c'è crescita se non c'è travaglio, se non c'è sofferenza. E dobbiamo quindi avere l'atteggiamento del guerriero, pronto a combattere, pronto a morire, coraggioso, inflessibile e spietato innanzitutto con se stesso. E non c'è prova che ci impegni maggiormente di quella che passa attraverso i sentimenti, i rapporti con chi amiamo. Ma dovrei, devo, essere felice per ogni prova che la vita mi propone, proprio perché è per me occasione di crescita. E più "grande" diventerò, più saranno dure le prove, perché è giusto che sia così. E se qualche volta mi sembrerà di non farcela, se sarò sfiduciato e scoraggiato, se mi sembrerà che la prova stavolta era davvero troppo dura, se mi sentirò bersagliato, bastonato, distrutto, annientato, se mi sembrerà di non avere davvero più la forza di reagire... beh... ci sono sempre gli amici, no?