randagio69

Domenica 11 gennaio


Rieccoci a scrivere per raccontare la prima uscita dell'anno; doveva capitare come ormai da 4 anni a questa parte il 6 gennaio con la befana benefica ma martedì scorso era da folli muoversi sia su 2 ruote che su 2 piedi guardate il video perciò rimandato tutto a questa domenica. Già ieri mattina le strade erano coperte da un sottile strato di ghiaccio, ma sfidando la sorte questa mattina abbiamo deciso di uscire dal box. Alle 8,30 son già dal Para a Cusano ci copriamo bene e ci incamminiamo facendo la citta passando da Bresso, Niguarda, Garibaldi, le strade son bagnate procediamo a filo di gas, siamo abbardati bene, il freddo non si sente solo la paura di scivolare. Quest'anno di moto sfrecciare non ne vedo, anzi mi viene quasi il dubbio di aver sbagliato giornata, solo in porta venezia incrociamo un gruppetto, ci aggreghiamo e in fila indiana arriviamo in piazza Duomo. Moto parcheggiate andiamo al banchetto per l'obolo e prendere la striscia di partecipazione da attaccare sul parabrezza, breve camminata a curiosare le altre moto, chi è abbardato da befano/a. Alle 10 parte il corteo e comincia il circo di sgasate, alla faccia dell'ecopass ci avvolgiamo in una nube di scarichi, mentre la gente ai bordi strada rimane meravigliata a vederci passare, quest'anno siamo pochi penso circa 1000però facciamo sempre la nostra bella figura. Arriviamo al centro Don Orione, hanno preparato dei banchetti per rifocillarci con panettone e qualche bevanda calda (oggi i vigili chiudono gli occhi nella prova palloncino) voglio riprovare a sfidare le mie paure e salire ai reparti, è dal primo anno di partecipazione che non entro più, invece questa volta va bene, ci son donne down, una mi si avvicina e vuole essere premiata, ha visto la medaglia di partecipazione del motoclub, la tolgo, lei si china per avere quel piccolo oggetto, poi contenta si ritira nella sua stanza col trofeo. L'infermiera guarda contenta la scena, il primo anno mi avevano spiegato che molti dei loro pazienti vengono abbandonati dai genitori appena nati e dimenticati come se nulla fosse. Usciamo e torniamo verso casa, ci si lamenta sempre per le sfighe personali ma entrando in quei posti riteniamoci veramente fortunati ad essere sani