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Lettera allo specchio


C’è una secolare stanchezza che mi pesa sulle spalle ed è ciò che io definisco anima. Mi guardo riflesso in uno specchio e l’immagine che vedo io non la conosco. Riflette solo una persona che io non so o non voglio vedere. Mi rendo conto di come viviamo di simboli o d’ideali, che in fondo sono solo noi stessi duplicati in belle immagini che non vogliamo conoscere. Io non mi conosco! Tu mi conosci? Oggi ho sognato di ricercare i miei pensieri; come quando li cercavo nel riflesso delle onde di un lago e nelle strade di voci e di amici. Come quando li cercavo nell’Onestà e nell’Amore. Come quando li trovavo nell’Amicizia. Come quando sapevo che non esistevano pensieri limpidi come il Sole. Ho pianto senza piangere perché ciò che piangevo era solo un sogno. Non giudicarmi inutile perché le mie mani sanno accarezzare il vento. Mi mancano sei corde di chitarra, un giro di “do” e una bottiglia di birra, i biglietti della lotteria, le corse in moto e le strade di montagna . Mi manca la mia follia e il mio essere libero. Mi manco Io. Un giorno ti porterò dove l’Eternità si scontra con il cielo, dove la felicità non è solo un attimo di piacere. Oggi ho pianto perché mi sono trovato di fronte persone che giudicavano la bontà in idiozia. Ora sono felice perché queste persone sono solo fantasmi che hanno paura della luce. Non giudicarmi mai e sottolineo MAI!!! Uno stupido. Non arrogarti mai il diritto di farmi male. Non sentirti mai il più forte. Ci sono vittorie che non si conquistano con il sangue. “La fantasia distruggerà il potere, sarà una risata che vi seppellirà!.