La stella sospira

Altezza, profondità. Abbassamento


Un'alta montagna si staglia di fronte a te, con crinali di granito che sembrano parte di un altro mondo, tanta è la loro freddezza e la loro distaccata imponenza.Sei seduta sulla parte opposta di una stretta valle, e il sole morente non riesce più a evitare che i primi brividi di freddo si arrampichino sulla tua schiena. Hai osservato intensamente quelle rocce, quella forma aguzza, quelle pendenze ineguali. Molto hai immaginato le sensazioni che si provano salendo, assumendoti il peso di rilievi ignoti, che fanno di te una straniera in questo luogo.Non c'erano specchi con te, ma hai pensato tu stessa allo stupore dei tuoi occhi di mare, nell'assistere a un immobile monologo. E ti vedi, di colpo, fragile. Proprio ora che le prime ombre potrebbero rendere meno evidente quell'universo di crepacci, alberi, gole. Proprio ora che l'imponenza pare nascondersi, ti appare maggiore.E vivi uno stranissimo viaggio. In pochi istanti ti immagini di nuovo a casa, come per sfuggire a quel luogo che ti rende così sola, incapace di emettere suoni che possano essere uditi, senza perdersi nel vuoto di un abisso. In realtà, scopri che quell'imponenza, quella rude naturalezza ti è sembrata familiare, intima. Qualcosa di così lontano e freddo si è appellato al tuo sentirti donna. Ai tuoi respiri. Ai rilievi dei tuoi seni, morbida miniatura di quella visione.E ora, vedi la tua stanza.Ti svegli. Hai sognato. Sei davvero a casa. Ma ti sembra vuota, ora. Come se adesso cercassi una presenza immobile, che ti fissi, e che ti sembri immutabile, insensibile alla contingenza delle tue pulsioni. E alla tua stupita ammirazione. Per scoprire che, con l'oscurità, quella presenza prenderà vita, e ti farà sentire sulla pelle la brezza di un morbido altopiano. Poi i tuoi lenti brividi.Quell'imponenza scende verso di te, come valanga di passione che ti conosce e ti afferra lentamente, fino a sparire in te.Solo ora potrai saggiare il tepore del rientro a casa. Potrai sentirti degna di esplorare il rigore superbo di ciò che ti ha fissato, e che pensavi di aver osservato tu. Solo così, sola, saprai di aver percorso un sentiero inesplorato. Da cui non potrai cadere che entrando dentro te stessa. Sentendoti penetrata. Presa. Esplorata. E nutrendo di consolazione la tua discesa a valle. L'imponenza ti abbassa, dunque ti eleva verso la conoscenza.