La stella sospira
sempreSì, ti troverai.
Sarai in grado di vedere, di sentire, di scoprire ciò che è intorno a te. Presto. Ma prima dovrai aver visto, sentito, scoperto ciò che hai dentro. Come una rosa mantenuta in un cassetto senza smettere di vivere, pronta ad arricchire l'imminente primavera, di sé.
L'intensità del mio inverno, la maschilità del mio dire e del mio fare, la mia protettiva e delicata invadenza faranno di te un fiore consapevole di esserlo. E le tue emozioni saranno tatto, suono, sempre nudità, sempre lontane da ciò che ora ti blocca. Il tuo triste sorriso sarà solo premonizione delle mie luci e delle mie ombre, che plasmeranno ogni angolo di te, sulla tua pelle e nel tuo io di donna. Sarai pienamente te stessa, Patty. Per me, con me in te.
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Sentirti osservata, sempre protetta da una mente vigile. Controllata, destinata verso una meta sicura. Posseduta, in un percorso che conduce a te stessa.
Questo ciò che senti e sogni, Patty, ciò che conforma il tuo animo a ciò che sorprende i tuoi occhi.
I tuoi occhi, di mare lontano, sono in continua ricerca di luci da riflettere e incantare con la loro incessante donazione, come in singulti di eterno.
I miei occhi, di cielo nero, sono il motivo per il quale un'idea di vento che ti sorprende ti è già familiare.
La circolarità dei tuoi capezzoli, protesi come appendice del tuo animo verso la fonte del loro piacere. La forma del sole, che accende e spegne i tuoi sogni quando scopri di non sopravvivere al tramonto. L'estensione delle tue labbra, anticipazione della tua regale servitù alla mia intimità. Queste forme sono metafore di occhi, una presenza che essendo continuo sguardo sul tuo animo lo plasma, con soprendente lussuria. E' solo questione di tempo, Patty.
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Reclami il tuo posto. I tuoi sforzi me lo dimostrano, Patty.
Il tuo ostinarti in una cieca ricerca può quasi essere giustificato, ai miei occhi.
Il tuo voler provare emozioni destinate a restare lontane ti rende, nella tua tristezza, quasi degna di viverle davvero.
Tu conosci i confini del tuo corpo, ma quelli del tuo animo sono il tuo vero, dolce dilemma. Vorresti capire cosa provoca quella lieta febbre che chiami ricerca della dedizione, generosa rivelazione di te. Io sono la tua risposta. Per il fatto stesso che tu ti ponga tale quesito, posso garantirti che il puntuale approdo dell'oscurità, nelle tue sere, sarà sfaldato dalla costanza della mia maschilità, che non conosce i mutamenti cui è soggetto il cielo.
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Bussa al tuo cuore. Picchia nella tua mente. Lo invochi nel chiasso vuoto del quotidiano. Lo temi quando ti sembra che si avvicini, nell'oscurità.
Il silenzio, Patty.
Lo incontri in un prato di periferia, che interrompe il flusso dei tuoi pensieri.
Il silenzio, Patty. Lo interromperai con gemiti rivolti a me. Lo loderai per la possibilità che ti donerà di ascoltare i miei sospiri compiaciuti. Lo riempirai con le danze dei tuoi seni nudi, da esplorare nella penombra.
Il silenzio, Patty.
Sarà per me carezza in quanto per te dolce percossa, gesto di protettiva tua perdizione.
Per farti risuonare, restituirti alla tua antica missione.
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La vera pioggia, Patty, è quella che dona oscurità al tuo animo, e
rapisce la luce nei tuoi occhi. Lontana dagli inganni di parole non
sincere, troverai solo in me il lampo che unisce il cielo della mia
mente alla terra della tua nudità. La nobiltà del mio animo alla
bassezza del tuo. Per elevare anche me con tale donazione.
Il tuo corpo, il tuo animo, il tuo essere donna sono gli ultimi fiori
da cogliere prima che il vento li porti via. Da condurre nel profondo
della mia maschilità.
I tuoi sospiri, la tua docilità sono sfumature da unire all'acqua di
una pozzanghera nascosta. Quella del mio potere. Intransigente ma dolce.
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