ratòrysciacca

Terremoto:lo conosciamo bene.


Purtroppo è così. Avevo 18 anni quando ci fu il catastrofico sisma nel Belice. Anche a Sciacca c'erano fortissime scosse. Siamo usciti di notte dalle nostre case per passare la notte nelle automobili. C'era freddo:era il 14 gennaio del 68. Arrivavano di ora in ora le notizie da Montevago e S. Margherita di chi stava peggio di noi. Era un'angoscia senza fine.Non volevamo tornare a casa. Allora tutti nelle case di campagna, ospiti di parenti per intere settimane, per mesi.Avevamo solo i vestiti che ci siamo trovati addosso quella notte.Abbiamo rinunciato a tutte le nostre cose, per salvare la vita.In questi momenti, si pensa solo a sopravvivere.Da qui tutta la nostra solidarietà agli emiliani.E la riflessione che ritorna su quello che nella vita conta di più. C'e un famoso aneddoto su un filosofo greco che , scampato a un naufragio dove aveva perduto tutti i suoi beni, denaro e averi,approda su una spiaggia sano e salvo e dice:"tutte le cose che contano nella vita , le ho ancora con me".