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Del Carnevale di Sciacca


Ho avuto il piacere di essere tra i relatori della più recente pubblicazione di Lorenzo Raso "Del Carnevale di Sciacca" nella Sala dell'albero della Badia Grande l'8 Settembre u.s. Una serata riuscitissima con una presenza di pubblico notevole, che ha stupito l'autore e noi tutti (co-relatori Pippo Graffeo e Salvino Galluzzo. )ha condotto Raimondo Moncada.Il carnevale è lo specchio dei saccensi: così pieni di contraddizioni, ricchi di storia e di bellezze naturali, ma poveri di organizzazione e scarsi di voglia di crescere. Per Lorenzo, Carnevale è metafora di Sciacca. Potrebbe essere ricco, splendido,orgoglioso, fantasmagorico, ma invece è fuori dimensione, perde spesso la strada maestra, torna indietro invece di andare avanti. E’ quasi un binomio indissolubile: Sciacca e il suo carnevale. Perché parlare del Carnevale possono tutti, ma del Carnevale di Sciacca possono parlare solo i saccensi che lo vivono e che in esso hanno operato. Questo saggio in versi di Lorenzo Raso è un omaggio a tutte quelle persone che il Carnevale lo hanno fatto per le strade, nei garage, nelle soffitte, non nelle stanze del palazzo. Lorenzo è un figlio del popolo e come tale non poteva non dare al popolo del Carnevale tutti i riconoscimenti possibili, dalla nascita alla crescita, in un exursus scoppiettante del nostro dialetto, coloratissimo e vario come i coriandoli di carnevale.Grazie a Lorenzo per essersi ricordato di tutti noi, che nel Carnevale siamo cresciuti e abbiamo operato con passione e senza scopo di lucro, come veri saccensi.