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Teatro Samonà: croce e delizia


Quando ho sentito Giovanni Vaccaro, durante una conferenza al Liceo Fazello, dire che il Rotary avrebbe fatto aprire il Samonà per il suo congresso distrettuale a fine maggio, la cosa mi ha intrigato tantissimo. Sapeva di incredibile e utopistico.Invece...eccoci qui, seduti in poltrona , entusiasti, felici, NEL NOSTRO TEATRO. Mi guardo intorno e vedo...tutta Sciacca. Sì, la Sciacca di noi Ratòry, oltre che del Ròtary. Scusate il bisticcio di parole, ma per noi, quelli della mia generazione, essere lì, sapeva di sogno. Noi, questo teatro lo abbiamo amato e odiato. Qualcuno lo avrebbe voluto abbattuto, scomparso. E oggi, invece, assistiamo a un bellissimo concerto, diretto da un giovane Maestro di Sciacca. Il tutto è davvero emozionante(per me fino alle lacrime). Sono un'anima semplice e , davanti alla volontà e all'agire fattivo di tante persone che credono in Sciacca, cadono tutte le mie riserve, crollano in quella atmosfera di festa e di soddisfazione collettiva, creando una sorta di circuito di sentimenti positivi e di speranza. Noi siamo ormai ratòry, ultrasessantenni, ma in questo momento vorrei essere più giovane per combattere per la città e le sue belle risorse. Il nostro Teatro Popolare Samonà è bellissimo. Nei nostri pensieri c'è latente la preoccupazione per il futuro di questa bellissima opera. Ma adesso...abbiamo vissuto il suo primo giorno di vita e a un bambino che nasce non si nega la gioia del vivere.Flavia Verde