Creato da flaverd il 08/04/2010 |
ratòrysciacca
"L' Italia, senza la Sicilia, non lascia alcuna immagine nell' anima: qui è la chiave di tutto". Goethe
Messaggi di Marzo 2011
Il balaco o violaciocca è il fiore che rappresenta lo sdegno. |
Post n°229 pubblicato il 27 Marzo 2011 da aolad
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La Vittoria dello Sporting Club in campionato Ci si inventa dirigenti in un giorno, si organizza una squadra in una settimana e si vince un campionato di calcio alla prima partecipazione. Il miracolo è stato possibile grazie ad alcune persone, intenditori di calcio, che un giorno si sono ritrovati per dare libero sfogo alla loro passione. Oggi entrare nel mondo dello sport a Sciacca e soprattutto nell'ambito calcistico, significa andare incontro ad una serie di delusioni, che sconforterebbero i più infaticabili sostenitori, soprattutto quando alle spalle non vi sono finanziamenti. Sappiamo bene che in ogni iniziativa anche del tipo sportivo, che non ha risorse, non può sperare di ottenere risultati, ciò però non ha frenato i dirigenti di questo sodalizio, i quali si sono rimboccate le maniche e attraverso un passa parola, hanno trovato solidarietà, in persone amanti dello sport, che gli hanno dato una mano. A loro va il merito di aver saputo fare una gestione economica parsimoniosa per arrivare fino in fondo. Attrezzature, locali e il campo dove giocare, grande rebus. Il proliferare di società calcistiche a Sciacca ha determinato una situazione di sovraffollamento, che ha reso complicata la gestione degli spazi e dei tempi di utilizzazione delle attrezzature sportive, primo fra tutte lo stadio. Con grande professionalità, società e giocatori dello Sporting club si sono adeguati alle necessità e sono andati avanti per la loro strada, senza piagnistei o rivendicazioni particolari. La loro vittoria è ancora più grande e significativa, perché hanno saputo dimostrare a quanti invece li davano per spacciati, che sono gli ideali che contano e non variegati interessi di bassa lega. Gli atleti sapientemente allenati dal quel santone del calcio che porta il nome di Franco Auditore hanno fatto il resto. Essi non si sono arresi alla prime difficoltà, sono andati avanti con gli allenamenti in orari impossibili, sotto il vento e la pioggia, in spazi angusti, ottenendo risultati dove altri meglio sistemati non hanno saputo raggiungere. La vittoria del campionato dello Sporting club rimarrà indelebile e si distinguerà tra le cose più belle che lo sport saccense ha saputo ottenere. Passione, solidarietà, amicizia, obbiettivi, e una sana gestione sono gli ingredienti per raggiungere risultati, e lo Sporting Club ne è l'esempio reale e pratico, tant'è ! /Diga
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Post n°225 pubblicato il 22 Marzo 2011 da loty0
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Post n°224 pubblicato il 22 Marzo 2011 da loty0
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Non solo oggi, giornata celebrativa voluta dalle nostre Istituzioni, ma sempre dobbiamo essere fieri di essere italiani. La bandiera tricolore si porta nel cuore, si può dire sin dalla nascita, insieme alla storia , all'arte, alla musica, alla lingua, valori che non si rinnegano mai e che ci accompagnano nel nostro percorso prima di figli,poi di genitori,infine di nonni. |
Angelo Leonardo
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Post n°216 pubblicato il 10 Marzo 2011 da loty0
Quest'anno 2011 il Carnevale saccense ha fatto sicuramnete un passo avanti per quanto riguarda l'organizzazione: l'orario d'inizio delle sfilate dei carri con i rispettivi gruppi è stato rispettato come da programma, e così pure i tempi di recita nella Piazza del Popolo (sarebbe interessante denominarla così?) ossia piazza Angelo Scandaliato. I carri allegorici mi sono sembrati belli e forse anche interessanti, ma delle loro allegorie ho capito ben poco, poichè non sempre sono di facile comprensione. Ritengo che come me quasi la totalità del publico non abbia capito che superficialmente e ben poco delle allegorie che ogni carro rappresentava. Sarebbe interessante, ed è un suggerimento che vorrei dare per i prossimi anni, che i carristi stilassero un depliant sul quale scrivere il nome del carro, il nome dei partecipanti alla sua realizzazione e, sopratutto una chiara e dettagliata trama dell'allegoria che rappesenta. L'insieme dei vari delepiant publicata in anticipo sul giornale locale ed acquistati dal publico faciliterebbe la partecipazione attiva e l'apprezzamento per il faticoso lavoro sostenuto dai carristi. Si avrebbe anche un discreto guadagno dalla ventita di tante copie del giornale locale! Vin_ind |
Post n°213 pubblicato il 09 Marzo 2011 da di50ga
Senza andarsi ad associare con tutti coloro, dall’ultimo presentatore al primo cittadino, che dal palco hanno distribuito complimenti a fine festa, oggettivamente occorre concordare con l’idea positiva di un carnevale di ottima fattura dove i vari ingredienti composti da una buona regia, da ultimo ha prodotto un efficace risultato. Ciò era il minimo che ci si poteva attendere, tutti ricordano il fondo classifica a cui era stato assoggettato il carnevale di Sciacca negli ultimi anni. Una risalita verso posizioni di rango di questo era auspicato, per tutto ciò che esso rappresenta in termini economici, sia d’investimento, sia di resa e non solo. E’ con questo che devono confrontarsi politici ed organizzatori della festa quando si autocelebrano. C’è da essere lieti per un ritrovato carnevale che quest’anno è risorto all’insegna delle proprie tradizioni sicule e italiane, contestualmente ad una risposta satirica a quanti vogliono segare l’Italia. Il culmine di quanto precede sono gli inni, primo fra tutti “Fratelli d’Italia”. Un aspetto che deve essere migliorato sicuramente è quello della sicurezza che ruota attorno al rogo di Peppennappa. Assistervi dall’interno è un esperienza a dir poco pericolosa e sconvolgente. Non so quante migliaia di persone si erano accalcate per l’evento dentro la piazza Angelo Scandaliato, certamente più di quante ne può contenere in condizioni di fruibilità normale. Non c’era spazio neanche per le braccia. La creazione dello spazio utile per il rogo ha reso necessario l’arretramento delle file d’avanti verso quelle posteriori, è ciò produceva delle ondate di spinta gli uni verso gli altri, che si scaricavano sulle persone le quali non potendosi allontanare fisicamente venivano compresse, con il reale rischio di farsi male; in giro per l’Europa vi sono tanti esempi di questo tipo. Dentro l’area di sicurezza formatasi attorno al rogo di Peppennappa c’erano le rappresentanze di tutte forze dell’ordine compresi i Vigili del Fuoco, che naturalmente si adoperavano, per il principio di sicurezza, affinché nessuno si infortunasse per il rogo. Ma il problema era dietro le prime file. Non sembra che qualcuno abbia riflettuto su tale evenienza. Tale rischio è stato da sempre sottovalutato tant’è che si è continuato a bruciare il Peppennappa senza tenere in debito conto dei risvolti della bruciatura del pupo. A mio avviso occorre pensare bene se si tiene alla salute delle persone oppure al “the show must go on” cioè lo spettacolo deve continuare. Una domanda: il rogo di Peppennappa toglie o aggiunge qualcosa allo spettacolo di carnevale, sarebbe bene riflettervi sopra, al fine di scongiurare pericoli./Diga |
Post n°210 pubblicato il 08 Marzo 2011 da aolad
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Sulla rivista scientifica PlosONE del dicembre scorso è stato |
Post n°208 pubblicato il 06 Marzo 2011 da di50ga
Raramente si assiste a spettacoli così travolgenti, tali da coinvolgere le persone nell’ascolto delle musiche, nell’attrazioni dei colori e dai meravigliosi costumi. Beh, se il carnevale di Sciacca quest’anno è valso a qualcosa, si può dire che per lo meno un traguardo l’ha raggiunto. Ritrovare le tradizioni popolari che sembravano perdute, e ciò lo si deve soprattutto al carro “Sicilia Isula d’Amuri”. Nell’ultimo ventennio abbiamo assistito allo svolgersi di carnevali monouso: un carro, un inno e un copione. Al di là dell’organizzazione, come al solito deficitaria, si è insistito su una tipologia di Carnevale avulso dal contesto culturale di provenienza, per inserirsi invece in un ambito di usa e getta. Cosa accaduta puntualmente, tant’è che nessuno ricorda, tranne qualche caso, Carnevali esemplari che abbiano detto qualcosa, a parte gli inutili e sistematici riferimenti ai politici per le loro incompiute e per le loro malefatte. Fermarsi davanti al carro “Sicilia Isula d’Amuri, e al suo gruppo a terra, ascoltare la sua musica, riconcilia l’ascoltatore con le sue origini siciliane e le sue tradizioni. Vedere in simbiosi immagini di cartapesta della Sicilia fortemente rappresentative, interpretati in gesti e movimenti da giovani ragazzi, vedere nella luminosità delle loro espressioni e contestualmente il loro gioire, fa presa verso l’astante, ciò è emozionante, un brivido risale internamente ed è come una scintilla che scuote un torpore antico, sonnolente, bloccato. Se volessimo estrapolare tale esempio e inserirlo in un contesto più ampio, potremmo dire che questo è la spinta che può incidere sul nostro futuro, ritrovare la fierezza di essere siciliani, di possedere tutte le tradizioni necessarie per capovolgere una situazione perdente in azione vincente. Carnevale deposito di tradizioni culturali per ricordarci chi siamo, cosa abbiamo, ma soprattutto a che cosa potremmo ambire. Diga/ |
Post n°207 pubblicato il 04 Marzo 2011 da di50ga
Secondo le stime derivanti dall’esame ed dall’analisi di documenti ufficiali dello stato, sono oltre 1,3 milioni le persone che vivono direttamente, o indirettamente, di politica. Un esercito composto da oltre 145 mila tra Parlamentari, Ministri, Amministratori Locali di cui 1.032 Parlamentari nazionali ed europei, Ministri e Sottosegretari; 1.366 Presidenti, Assessori e Consiglieri regionali; 4.258 Presidenti, Assessori e Consiglieri provinciali; 138.619 Sindaci, Assessori e Consiglieri comunali. A questi vanno aggiunti gli oltre 12 mila consiglieri circoscrizionali (8.845 nelle sole Città Capoluogo); 24 mila persone nei Consigli di Amministrazione delle 7 mila società, Enti, Consorzi, Autorità di Ambito partecipati dalle Pubbliche Amministrazioni; quasi 318 mila persone che hanno un incarico o una consulenza elargita dalla Pubblica Amministrazione; la massa del personale di supporto politico addetto agli uffici di gabinetto dei Ministri, Sottosegretari, Presidenti di Regione, Provincia, Sindaci, Assessori Regionali, Provinciali e Comunali; i Direttori Generali, Amministrativi e Sanitari delle ASL; la moltitudine dei componenti dei consigli di amministrazione degli ATER e degli Enti Pubblici. Ogni anno i costi della politica, diretti e indiretti, ammontano a circa 18,3 miliardi di euro, a cui occorre aggiungere i costi derivanti da un “sovrabbondante” sistema istituzionale quantificabili in circa 6,4 miliardi di euro, arrivando così alla cifra di 24,7 miliardi di euro. Una somma che equivale al 12,6% del gettito Irpef (comprese le Addizionali locali), pari a 646 euro medi annui per contribuente. È del tutto evidente che sarebbe impossibile una riduzione tout court dei costi analizzati. Si ritiene, tuttavia, che senza ridurre minimamente il servizio ai cittadini e senza intaccare i processi democratici, alla base delle Istituzioni, si possa determinare una riduzione del 20% dei costi diretti e indiretti della politica (18,3 miliardi di euro). Si potrebbero così ottenere 3,7 miliardi di euro a cui aggiungere i risparmi per l’efficientamento delle Istituzioni pubbliche (6,4 miliardi di euro). Si tratterebbe complessivamente di 10,1 miliardi di euro l’anno a disposizione per politiche fiscali e/o sociali a vantaggio di tutti i cittadini. È significativo sottolineare che questa cifra sarebbe sufficiente per azzerare del tutto le addizionali regionali e comunali Irpef. Se poi questa cifra dovesse essere dirottata esclusivamente a favore dei lavoratori dipendenti e pensionati si potrebbe, ad esempio, ottenere una permanente detassazione della tredicesima con un vantaggio economico pari a circa 400 euro in busta paga. Diga/ Fonti Sindacato UIL |
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Ratorio è un termine dialettale da noi italianizzato. Indica oggetti o persone che, per essere antiquati o inutili, vanno collocati in soffitta. Facendo la dovuta autoironia, abbiamo scelto di definirci così (la y finale dà tono al termine stesso). Non ci rassegniamo, tuttavia, a rimanere relegati in soffitta, anzi... Questo blog ci da la possibilità di far conoscere la nostra cittadina, Sciacca (Ag), i suoi artisti, i suoi monumenti, la gastronomia,le tradizioni popolari, i pregi e i difetti di una collettività che sta irrimediabilmente perdendo la sua identità.Al recupero di tale identità e al suo mantenimento mi auguro che collaborino tutti i miei amici ratory di Sciacca!
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