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BABY P....ATROCITA', MALVAGITA' O IGNORANZA? COSA FARESTE A QUESTI DUE?


 Dal blog di nonna.fraECCO PERCHE’ E COME E’ MORTO BABY PPost n°697 pubblicato il 16 Ottobre 2009 da nonna.fra VI AVEVO GIA PARLATO DI BABY P...IL BAMBINO UCCISODALLA MADRE E DAL COMPAGNO..LA MIA AMICAMA 5247 MI HA SEGNALATO QUESTO SITO...E VOGLIO  FARVI LEGGERE COSA HA PASSATO IL POVERO PICCOLO IL POST L'HA SCRITTO UNA GRANDE DONNA: Milena SpigagliaLEGGETELO TUTTO PER RENDERVI CONTODI COSA è CAPACE DI FARE L'ESSERE UMANO
 Io non voglio scrivere. Voglio ricordare. Voglio ricordare come è morto Baby P, e perché. E voglio anche ricordare i nomi di quanti, ammantati di incarichi ed emolumenti e gloria e stima mal riposti, sono direttamente responsabili della sua morte, come e più di chi ha materialmente posto fine alla sua tragica esistenza. Baby P nasce il primo marzo del 2006 e muore il 3 agosto dell'anno successivo. 17 mesi trascorsi tra atroci torture inferte dalle persone che avrebbero dovuto prendersi cura di lui e incredibilmente ignorate nel corso delle numerose visite di medici frettolosi e assistenti sociali incapaci. La storia di Baby P è una storia di degrado sociale. Non quello fatto di disoccupazione, di povertà, di scarsa cultura e speranze disilluse. Niente di tutto questo potrà mai minimamente giustificare la sofferenza inflitta ad un bambino colpevole solamente di esistere. Il degrado a cui mi riferisco è quello che consente ad un aguzzino di nuocere, ad una criminale di occuparsi di suo figlio, ad un impostore disonesto e irresponsabile di spacciarsi per medico o per assistente sociale, occupando una posizione che non gli compete e consentendogli di prosperare con complicità sul dolore di un innocente. Il 13 ottobre del 2006 Baby P è visitato dal Dottor Jerome Ikwuele. Ha dei lividi al collo e alla testa. La diagnosi è un'accidentale caduta dalle scale. L'11 ottobre il Dottor Ikwuele visita nuovamente Baby P. Stavolta i lividi sono in fronte, sul naso, sullo sterno e sulla spalla destra. Anche una specialista, la Dottoressa Heather Mackinnon, visita Baby P, limitandosi ad esprimere una velleitaria preoccupazione. Nel gennaio del 2007 Baby P è sottoposto a radiografie alle gambe. Viene visitato anche per una forte infiammazione ai genitali. Il 2 febbraio un'assistente sociale viene nominata per seguire il nucleo familiare, si chiama Maria Ward. Maria Ward va a trovare la famiglia il 22 febbraio per la prima volta, e poi altre nove volte nei mesi successivi. Maria Ward sosterrà sempre l'affidamento alla madre e si dichiarerà soddisfatta del piano di protezione predisposto per il bambino. In marzo Baby P riceve la visita di Paulette Thomas, una specialista della salute. La signora Thomas rivedrà Baby P altre tre volte prima della sua morte. Sui suoi referti scriverà che lo sviluppo del bambino non presenta alcun problema. Il 9 aprile vengono esaminati i lividi in faccia e il gonfiore alla testa. Baby P non riesce a stare in piedi e tiene la testa piegata da una parte. Il 10 aprile desta preoccupazione che il bambino sembri volerla sbattere contro gli oggetti. In maggio la polizia fa un sopralluogo nell'appartamento dove vive Baby P, scatta foto del bambino, dei suoi giocattoli e dei mobili. Nell'alloggio viene rilevato un forte odore di escrementi e di urine.In luglio, l'ospedale visita Baby P due volte. Il primo agosto, la Dottoressa Sabah Al Zayyat vede Baby P in ospedale. Sarà l'ultima volta. La Dottoressa Al Zayyat non si accorge che il bambino ha alcune costole e la spina dorsale rotte. Invece si accorge che è "piuttosto triste" e pure un po' frignone. Il 3 agosto, verso mezzogiorno, a casa di Baby P arriva l'ambulanza. Un'ora e mezza dopo, il bambino viene dichiarato morto. Le analisi sul corpo rileveranno una cinquantina di ferite provocate da percosse, quelle stesse ferite che la madre era riuscita con scarsa malizia e poca difficoltà, a nascondere agli occhi di medici e ispettori. Come? Spalmando cioccolato sulla sua faccia, e mettendogli in mano un biscotto per la merenda.
Baby P è stato preso a pugni. Scaraventato a terra. Sbattuto contro il proprio lettino, lasciato giacere nel suo sangue e nel pannolino vecchio di giorni. E' stato morso, affinché i cani imparassero cosa dovevano fare. E'stato colpito all'inguine con una scarpa. Le sue lacrime, le sue urla, i tonfi della testa contro la parete del lettino sono rimasti ignorati per ore, per notti - notti in cui era sufficiente chiudere la porta della sua cameretta, dove solo il patrigno, il compagno della madre poteva entrare, pena un'ulteriore razione di violenza gratuita verso chi avesse l'ardire di mettere in discussione il suo personalissimo modo di divertirsi. Ed ogni giorno c'era un modo diverso. Tagliargli i polpastrelli delle dita con un coltello. Sollevargli le unghie con le pinze. Infilargli in gola una bottiglia tanto grande da tagliargli le labbra. E se Baby P piangeva, il rimedio era sempre lo stesso. Pugni e calci, fino a fargli ingoiare i denti, trovati nel suo stomaco; fino a sfinirlo, a lasciarlo senza più lacrime e voce, incapace di reagire. Un giorno il divertimento è stato tale da spezzargli la spina dorsale. Baby P ha smesso di stare in piedi. Ma non di sorridere. In occasione dell'ultima visita dell'assistente sociale, la madre di Baby P lo mette nel carrozzino perché il bambino non riesce a mantenersi dritto nel seggiolone.  Maria Ward lo saluta distrattamente. Ciao piccolino. E il piccolino, incredibilmente, le sorride. Sorride alla donna che non sa salvarlo, che dovrebbe intervenire e non interviene, che dovrebbe portarlo via dall'inferno e restituirgli quello che gli spetta - amore, calore e protezione dai mostri e dal Male.   Pochi giorni dopo Baby P smette anche di vivere.
 Per colpa del suo carnefice, che perde il suo giocattolo preferito. Per colpa della madre, incapace di difendersi da se stessa, impossibile credere che potesse sottrarre i suoi figli agli abusi. Ma soprattutto, Baby P muore per colpa dei buffoni di corte, donne in gran numero, magari persino madri a loro volta, assolutamente cieche e sorde di fronte al martirio di una creatura impotente. Il carnefice deve pagare. La madre, o chiunque mistifichi le proprie vere sembianze sotto questo nome, deve pagare. E deve pagare la lunga serie di cialtroni che hanno tradito non solo un bambino, ma un'intera comunità. Dottori come la signora Zayyat, o le assistenti sociali come Maria Ward che, lasciando l'abitazione di Baby P, si è raccomandata con la mamma "Se più tardi lo portate fuori, lavategli la faccia". Lavate la faccia di Baby P, è sporca di cioccolato. Poi però lavate le mani di Maria Ward, di Sabah Al Zayyat, di Jerome Ikwuele, di Heather Mackinnon, di Paulette Thomas. Di Sharon Shoesmith, il capo dei Servizi Sociali del distretto di Haringey, che fino a qualche mese fa brandiva grafici e cifre perorando l'efficienza del suo operato. Di Gillie Christou, adetta al registro dei bambini bisognosi di tutela. Di John Suddaby, il capo dell'Ufficio legale, che ha l'ultima parola sui casi di affidamento. Lavate quelle mani. Sono sporche di sangue. Di Milena SpigagliaAvete letto bene? Io sono inorridita e ho pianto…Tralasciando ogni altra questione, se avessero fatto questo a vostro figlio, vostro nipote, vostro fratello, voi come avreste reagito?COSA FARESTE A QUESTA GENTE?!?!?!??!?!Lasciatemi le vostre reazioni per favore….e soprattutto le vostre probabili “azioni” postume al fatto PS: SE PER CASO AVESTE DEI DUBBI RIGUARDO ALLA VERIDICITA’ DI QUESTO ATROCE FATTO DI CRONACA NERA, QUI SOTTO CI SONO ALCUNI LINK, POTETE CLICCARLI E VEDERE CON I VOSTRI OCCHI. http://quotidianonet.ilsole24ore.com/esteri/2008/11/16/133027-abusi_trainspotting_baby.shtmlhttp://www.wikio.it/article/79023134http://archiviostorico.corriere.it/2009/agosto/12/giudice_svelo_torturatori_Baby_P_co_9_090812025.shtml