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UOMINI, MA VI CI AMATE DAVVERO?


 Femminicidio: “ogni pratica sociale violenta fisicamenteo psicologicamente, che attenta all’integrità, allosviluppo psicofisico, alla salute, alla libertà oalla vita delle donne, col fine di annientare l’identità attraversol’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla sottomissioneo alla morte della vittima nei casi peggiori” e ancora“violenza fisica, psicologica, economica, istituzionale,rivolta contro la donna - in quanto donna –perché non rispetta il ruolo sociale impostole”.Barbara Spinelli Perché sempre le donne? Cose sempre le donne? Sempre le donne ad essere uccise dai propri cari…quella di questi giorni è solo l’ultima delle tragedie in ordine cronologico..Dicono che il femicidio (omicidio di una donna) sia la punta dell’iceberg di una violenza sessista diffusa, troppo spesso occultata dai media. A quanto pare, questa è la spia di un disagio sociale e di uno squilibrio nelle relazioni tra i generi, che sono cambiate nella realtà ma non nell’immaginario maschile.Donne uccise dagli uomini: per molti è un fenomeno marginale, spiegabile con facili stereotipi come il raptus individuale oppure, sempre più spesso, dall’eccessiva presenza di immigrati venuti per delinquere o comunque estranei alla nostra cultura. Almeno questa è l’immagine che traspare dai media.Invece tutto ciò, contrasta drammaticamente con i dati reali: le donne vengono uccise quasi sempre da familiari e partner, entro le mura di casa, e le persone straniere (donne naturalmente) figurano più tra le vittime che tra i colpevoli. Ma soprattutto, c’è un nesso evidente tra la violenza estrema e quella quotidiana e diffusa, entrambe profondamente connesse ai mutamenti in atto, ma ancora incompiuti, dei rapporti tra i generi e soprattutto nella loro percezione e assimilazione da parte degli uomini.Non solo violenza estrema verso le proprie mogli, compagne, conviventi, fidanzate, ma anche verso le proprie figlie, nipoti, cugine, amiche.Il brutto è, che la stampa troppo spesso non riporta questi drammi, solo i più eclatanti vengono alla luce. Anche nel trascorso 2009 si conferma purtroppo la drammaticità del fenomeno: 119 donne uccise per mano di un uomo in Italia, dato sottostimato poiché si tratta solo dei casi riportati dalla stampa, con un leggero ma costante aumento dall’inizio delle rilevazioni: 84 nel 2005, 101 nel 2006, 107 nel 2007, 113 nel 2008.Un altro dato significativo riguarda il luogo del delitto, che quasi per il 70% dei casi è l’abitazione della vittima e questo conferma quanto per la donna non sia la strada il luogo di maggior pericolo, anche se questa è comunemente considerata, dai mass media e dall’opinione pubblica, il luogo in cui le donne più rischiano di subire violenza.Un’altra costante è che il crimine viene commesso nella maggioranza dei casi da un uomo che ha o ha avuto una relazione di affetto significativa con la donna: nel 54% dei casi il partner, nel 9% l’ex, nel 20% un parente. Anni orsono, seguii una puntata di non so quale trasmissione che raccontava le storie di uomini e donne ospiti delle prigioni di stato in quanto ritenuti colpevoli dei reati ascrittogli; in quella puntata la conduttrice intervistava una donna, la quale raccontava la storia della sua vita, fatta di violenze, percosse, ingiurie e  umiliazioni subite ad opera del marito in tanti anni di convivenza. Finchè…finchè lei si è ribellata “all’umiliazione finale”, il marito voleva farla accoppiare con il cane lupo di casa e lo avrebbe fatto, come aveva portato a termine tutto quello di cui l’aveva minacciata. Lei lo ha ucciso nella notte. Risultato? Lei è detenuta, condannata a 30 anni di carcere…non commento l’accaduto, io piangevo mentre sentivo quel che lui le aveva fatto in tutti quegli anni…. Uomini, perché ci odiate così tanto? Perché abbiamo sollevato la testa? 
 Uomini, perché ci odiate così tanto? Perché abbiamo sollevato la testa?