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La democrazia e' in pericolo

Post n°119 pubblicato il 21 Novembre 2016 da provad
 

La vicenda dell'elezione di Trump e' una di quelle che da' da pensare. Il ruolo giocato dai grandi poteri economici, politici ed editoriali durante tutta la campagna elettorale americana e' stato di demonizzazione nei confronti del candidato repubblicano, di sottostima e detrazione deliberata delle sue possibilita' di vittoria, di agevolazione dei candidati avversari, dapprima nelle primarie del partito repubblicano ed in seguito nelle elezioni presidenziali. Pensiamo agli innumerevoli sondaggi che hanno preceduto le primarie ed in seguito le presidenziali. A Trump veniva sempre assegnata una posizione di sfavorito. Pensiamo ai 3 dibattiti televisivi testa a testa  sostenuti dai due candidati in avvicinamento alla data delle elezioni. Ogni volta Hillary Clinton e' stata data per vincitrice, o netta vincitrice del dibattito. Alla fine abbiamo scoperto che la verita' era un'altra. Viene da chiedersi come sia possibile che sia potuto accadere un tale stravolgimento della percezione popolare, che poi ha premiato Trump.

Io penso che non sia una caso, una strana fatalita', ma che dietro a tutto cio' ci sia un metodo. Un metodo ed anche una tattica che possiamo osservare spesso non solo negli USA ma anche in Italia, ed in Europa. Ci sono poteri forti che possiedono una certa omogeneita' ideologica e che sono in grado di fare rete, di supportarsi a vicenda, in modo da costituire un esercito compatto a difesa di determinate idee politiche. Questi poteri forti controllano una larga parte dell'economia, dell'editoria ed ovviamente anche del potere politico. Si muovono come un branco coordinato, che in caso di necessita' scatta sulla preda. Gli obbiettivi del branco vengono designati all'interno del gruppo e poi condivisi tramite la rete. Trump era uno di questi, ed e' stato letteralmente massacrato da quando ha avanzato la sua candidatura, ma l'obbiettivo fortunatamente non e' stato raggiunto grazie alla forza della democrazia americana. Ma la forza del branco e' tale che non c'e' nulla che possa ritenersi abbastanza forte da sottrarsi alla caccia, nemmeno la democrazia stessa.

Come dicevo, la tattica e la forza del gruppo e' quella di coordinarsi e di portare gli attacchi in modo da ottenere il massimo beneficio. Si e' sempre detto che l'unione fa la forza, ed e' normale che in una democrazia venga tutelato il diritto di riunirsi e di fare gruppo. Il problema nasce quando questi gruppi utilizzano tattiche diffamatorie, palesemente false, distorsive della realta' in modo subdolo, e pesante. Diffamare non e' certo consentito dalla legge, eppure questi gruppi usano spesso questa tattica per portare acqua al loro mulino, forti della loro rete, del loro numero, del fatto che si muovono in branco come dei lupi pronti a colpire. Qui sta la minaccia per la democrazia. Qualcuno dei soliti appartenenti a codesti gruppi ha gia' cominciato a piazzare i primi attacchi. L'obbiettivo e' quello di sottrarre ai cittadini lo strumento che ha reso loro possibile l'elezione di Trump, il voto. L'idea e' che non a tutti i cittadini dovrebbe essere consentito di votare. L'idea e' che per avere il diritto di voto occorra in qualche modo qualificarsi secondo criteri precisi. Si tratta di un'idea in questo momento totalmente inaccettabile, ma i poteri forti non demordono, conoscono la "finestra di Overton" e sanno come trasformare un'idea inaccettabile in una accettabile e largamente diffusa. Lo hanno gia' fatto in passato ribaltando la percezione comune su argomenti quali il matrimonio tra persone dello stesso sesso per esempio, e in molti altri casi. Il prossimo bersaglio grosso e' la democrazia stessa.

Cosa possiamo fare per difenderci? Non lo so. L'elezione di Trump stessa e' stata un colpo tremendo a questi poteri forti. Hillary poteva contare su quasi il doppio dei finanziamenti di Trump (oltre 1,3 miliardi di dollari spesi in campagna elettorale), ed oltretutto Trump ha usato in buona parte fondi propri. La verita' e' che un uomo con le idee di Trump non avrebbe mai potuto vincere per totale mancanza di fondi, se non fosse stato ricco come Trump. Ma nonostante la sua elezione, i poteri forti si stanno riorganizzando. I giornaloni non hanno mai smesso di attaccarlo. Si levano forti accuse di razzismo, di xenofobia, di fascismo. Si usa la falsita' per attaccare Trump e per metterlo in cattiva luce. Il popolo, anche nell'era di internet, e' sempre lo stesso. Come ai tempi del fascismo vero, a volte basta un fiammifero perche' prenda fuoco. Le proteste contro Trump non accennano a placarsi, sebbene ancora non abbia potuto prendere alcuna decisione di governo. La mia paura e' che lo vogliano eliminare fisicamente.

 
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