Read my mind

Sogno...premonitore


Sarà lo stress, sarà la tensione, saranno le preoccupazioni di questi giorni, ma da qualche notte ormai non ho un sonno tranquillo. Faccio sogni senza senso, confusionari, surreali, a volte svegliandomi in continuazione. C’è però stata una volta in cui ho fatto un sogno premonitore.13 Gennaio 2006 – Un flash nella mia testa mi sveglia durante la notte. Un'automobile a forte velocità che si schianta contro qualcosa. Si sente un rumore enorme, quasi assordante. A bordo c’è il mio ragazzo di allora. E di colpo mi sveglio, gridando a squarciagola nel silenzio della notte. Resto poi senza fiato, con il ritmo cardiaco fortemente accelerato. Flash che sarà nella mia mente per tutta la giornata. Al mattino avevo un esame universitario. Lo svolgo regolarmente. Appena finisco chiamo il mio ragazzo per la consueta telefonata mattutina. Il mio cuore è a mille. Ma a lui va tutto bene. Non è successo nulla di brutto. Allora cominciò a chiedermi se è il caso di rivelargli il sogno che ho fatto. E così accade. Lui mi tranquillizza perché mi sente ancora scosso. E considera quanto ho sognato solo un brutto incubo, niente più. Comunque gli sconsiglio di prendere l'auto per tutta la giornata. Così accade. Ma in serata improvvisamente mi dice che è stato invitato a casa di una sua amica e andrà da lei. Io sto in ansia per tutta la sera, ripetendogli di fare attenzione per la strada, anche perché era piovuto, e lui non aveva molta pratica alla guida. Io me ne vado a dormire e lo lascio sorridente e divertito, sempre a casa dell’amica. Il mattino seguente con molta ansia accendo il cellulare e trovo un suo sms in cui mi dice di aver avuto un incidente stradale. Si è schiantato a forte velocità su un guard rail. Era in ospedale ma per fortuna è sano e salvo! Se solo mi avesse ascoltato…Amici blogger credete nei sogni premonitori e ne avete mai avuto uno? P.S. Qualche notte fa ho sognato di essere in ascensore con (udite udite) Barak Obama, candidato democratico alle primarie per le presidenziali USA. Gli ho stretto la mano e ho sussurrato, a chi mi era affianco, “Un giorno potrò dire ai miei figli di aver stretto la mano al presidente degli Stati Uniti” (A novembre, quando si terranno le elezioni, scopriremo se si trattava di un altro sogno premonitore)