Pensieri

Post N° 2


LA MONARCHIA CI UNISCE LA REPUBBLICA CI DIVIDE  Francesco Crispi non aveva le travecole quando nella seduta del Parlamento del 1° Maggio del 1864 pronunciò la famosa frase: “La Monarchia ci unisce la Repubblica ci dividerebbe”, erano anni difficili quelli, proclamato il Regno d’Italia solo tre anni prima c’era il bisogno di tenerlo a briglia il nuovo Stato, le forze antagoniste erano ancora forti, si rischiava di capitolare, si rischiava lo sfaldamento del Regno specialmente al sud. Personaggio multiforme il patriota Crispi, mazziniano e repubblicano si convertì al monarchismo non per sentimento ma per buon senso. La sua conversione suscitò le ire del suo maestro Mazzini, il quale cercò di redarguirlo ma senza successo. Francesco Crispi fu garibaldino convinto, si dice che fu proprio lui ad ispirare la spedizione dei Mille ma raggiunta l’unità si rese subito conto che l’unica istituzione che potesse mantenerla era proprio la Monarchia Sabauda. Quasi 150 anni dopo il dualismo Monarchia-Repubblica sembra riprendere corpo. Abbandonate le ideologie del ‘900 con la caduta del muro di Berlino con esso le differenze politiche tra Destra e Sinistra sono andate quasi scomparendo, l’unica vera dicotomia oggi rimane quella tra Monarchia e Repubblica. Il tecnico Monti in questo ultimo anno ha più volte paragonato la difficile situazione attuale a quella del dopoguerra cioè a quella della ricostruzione post-bellica, allora la nuova Carta Costituzionale fu fondata sui valori dell’antifascismo (e quindi sorta contro qualcosa e non per qualcosa) e della Repubblica, eliminando del tutto l’alternativa monarchica (e con essa quel sentimento che legava il popolo italiano al Re e alla Patria) con legge costituzionale. Una Repubblica che poi con il passare del tempo ha logorato proprio se stessa con i disvalori della corruzione, dell’individualismo sfrenato e delle ruberie. Oggi non c’è nessun fascismo a cui contrapporsi, c’è invece l’esigenza di contrastare le nuove oligarchie del denaro responsabili di dividere il Paese tra ricchi e poveri  e colpevole di aver fatto sprofondare la classe media a livelli mai visti nella storia d’Italia. E’ il momento di rifondare il nostro Paese con una nuova Carta Costituzionale in senso monarchico, per renderlo più unito e più giusto, di rifondare il Regno d’Italia, ma non in nome dell’anti-qualcosa o qualcuno, ma per qualcosa. Per l’Italia e per gli italiani. Oggi come allora l’Italia rischia lo sfaldamento ed è proprio di quel buon senso che ebbe Crispi e cioè quello di capire che solo la Monarchia è capace di tenere unito il Paese che gli italiani avrebbero bisogno. Italiani convertitevi!!!