Creato da aran.banjo78 il 16/12/2012
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Monarchia

Post n°1 pubblicato il 16 Dicembre 2012 da aran.banjo78

PERCHE' VOGLIAMO LA MONARCHIA?

    Il problema Monarchia-repubblica resta per noi ancora aperto e le motivazioni che ci spingono a sostenere democraticamente la riforma istituzionale del nostro Paese, ponendo al vertice dello Stato la figura del Sovrano, sono molteplici.
    Potremmo cominciare da quelle storiche, a partire da quel giugno 1946 in cui venne messa in scena una drammatica vittoria di un fronte repubblicano supportato
dai poteri forti internazionali... ma non dal popolo italiano! Questa fondamentale parte della nostra storia patria viene molto spesso liquidata come se si fosse svolto un tranquillo e "democratico" referendum. Di tranquillo e democratico ci fu ben poco a cominciare dai manifestanti monarchici vilmente ammazzati per le strade di Napoli, passando per i giochi di prestigio eseguiti con le schede elettorali dal mefistofelico duo Togliatti-Romita... Al giorno d'oggi nessuno dotato di un minimo di intelligenza e di coscienza storica mette più in dubbio che quello della repubblica sia stato un "parto pilotato" (per utilizzare le parole di Massimo Caprara, segretario particolare del "Migliore") e questa violenza attuata nei confronti della volontà popolare ancora oggi chiede giustizia.
    Ma non c’è solo il passato, anzi: un monarchico deve in primis guardare verso il futuro perché sa che il suo fine ultimo è quello di avere al vertice dello Stato un Sovrano e non un presidente.
    Perché nel XXI secolo dobbiamo sostenere con tutte le nostre forze la Monarchia?
Per cominciare analizziamo la figura del Sovrano. Viene ad essere un vero e proprio punto di riferimento per tutti, il simbolo dell’Unità della Patria a cui ci si affeziona perché (oggi grazie al contributo dei media) lo vediamo nascere, crescere fino al giorno in cui ci rappresenterà ufficialmente, momento in cui la simpatia e l’affetto si trasformeranno in profondo rispetto.
    Il Sovrano è una garanzia maggiore rispetto ad un rappresentante eletto poiché, sin dalla nascita, è destinato alla sua carica istituzionale ed il suo iter di crescita sarà segnato da un’educazione che lo renderà consapevole e lo metterà quotidianamente di fronte alle problematiche e ai doveri che il suo ruolo comporta. Il principale interesse privato del Re è il perseguimento dell’interesse pubblico, visto che la garanzia e la probabilità di conservare la corona per sé e per i discendenti sono tanto più alte quanto maggiore è la coincidenza tra azione regia e bene pubblico; mantenimento del trono e benessere civile quindi coincidono. Per questo è necessaria una Monarchia ereditaria, la forma istituzionale in grado di assicurare al meglio (per qualità e quantità) l’autonomia dello Stato e delle sue strutture essenziali (forze armate, diplomazia, magistratura, alta amministrazione).
    Siamo arrivati al problema centrale. Il Monarca, come punto di riferimento di tutta la Nazione, vera ed unica forza super partes, ci assicura la sua indipendenza dai centri oligarchici di potere volti (per definizione) ad agire nell’interesse di una parte rispetto al resto. Il Sovrano è l’unica Autorità che nasce con una legittimità non “partigiana”, lega a sé in un vincolo d’onore le grandi strutture dello Stato non per subordinarle (per esempio la magistratura giudica applicando le leggi in autonomia rispetto anche alla Corona stessa) ma per sottrarle alle suggestioni ricorrenti delle parti in nome di una superiore legittimità. Come simbolo e come referenza istituzionale, la monarchia è perciò l’espressione suprema e più stabile, duratura nel tempo e sottratta agli scossoni della successione, del principio generalistico nella esperienza collettiva. L’Istituto monarchico, in quanto basato sulla successione ereditaria, sottrae il vertice dello Stato al conflitto o comunque al gioco degli interessi particolaristici, siano essi fondati sul numero (il che significa conquista del vertice statuale mediante il voto, sia esso parlamentare oppure popolare), sulla ricchezza o sulla pressione massmediale. Lo Stato 
dovrebbe essere il luogo istituzionale dell’interesse comune come rappresentante del “tutto” rispetto alle “parti”; la maggiore garanzia per rispecchiare questo concetto è uno Stato Monarchico.
    In Italia abbiamo visto che, salve due sole eccezioni (Enrico De Nicola e Luigi Einaudi, di simpatie monarchiche), il presidente della repubblica, che dovrebbe essere la massima autorità super partes, si è dimostrato essere comunque il rappresentante di una fazione che ha contribuito ad eleggerlo e alla quale è debitore. Oltre a questo si potrebbe fare una critica a questa repubblica, analizzando la crisi nella quale da troppo tempo (forse da sempre?) si trova. Ma questo è un punto che ogni cittadino della repubblica italiana riesce ad approfondire benissimo da solo!
 
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