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REBIRTHING

Tecnica di respiro, per guarire dagli attacchi di panico

 

 

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Il rebirthing come percorso di crescita Parte 4

Post n°12 pubblicato il 05 Gennaio 2010 da terminator8090

Una revisione, una conversione non era più rimandabile.

Iniziò così il suo percorso di crescita che la portò a ritrovare anche la sua creatività artistica e, cosa per lei molto importante, a riavvicinarsi alla madre.

Una più genuina e autonoma espressione di se stessi è un risultato importante raggiunto sul percorso di crescita.

A volte, in quel momento della vita di una persona, questo è sufficiente; a volte invece nel corso del viaggio si sono aperte possibilità di altro tipo.

E’ sorta un’aspirazione che non si accontenta delle realizzazioni nella sfera personale.

La domanda "Chi sono io?" vuole spingersi più avanti, più in alto.

Questo avviene anche perché, come abbiamo detto, in ogni momento è possibile nelle sedute avere esperienze che attengono alla sfera transpersonale e spirituale e queste attivano la spinta verso la trascendenza di cui abbiamo parlato.

Si tratta di stati e non di stadi, perché non sono stabilizzati; solo la pratica prolungata di tecniche e metodi adatti e il continuo lavoro su di sé permette di consolidare in veri e propri livelli di coscienza l’emersione di queste dimensioni più profonde o più elevate.

Esse esprimono il potenziale evolutivo che non è ancora diventato patrimonio dell’insieme dell’umanità, ma solo da un certo numero di individui (Wilber la chiama "l’avanguardia evolutiva") che, nella nostra epoca, sembra stiano diventando, per nostra fortuna, sempre più numerosi.

(Sul tema dei livelli di coscienza che sono ormai accessibili a tutti i bambini che nascono, e sui livelli che invece non sono ancora diventati "abitudini dell’Universo", vedi sul mio sito varie traduzioni di scritti di K. Wilber, e i dialoghi con A. Cohen.).

Pur nella loro temporaneità, l’emersione di stati transpersonali di coscienza, in particolare lo stato del "testimone", costituiscono una delle esperienze più profondamente trasformative e acceleratrici del processo di crescita.

Innanzitutto confermano l’esistenza di sfere che trascendono l’Io e la storia personale, fanno sperimentare condizioni di pace, di gioia e di amore mai provate, aiutano a intravedere un significato diverso da dare alla nostra vita, meno superficiale e legato alla risoluzione delle contingenze quotidiane, permettono di percepire la nostra vicenda umana come strettamente connessa a Tutto più ampio che si manifesta come buono, vero e bello; contribuiscono a integrare gli opposti come se, guardando da una prospettiva più ampia, cogliessimo l’insieme del paesaggio e ci rendessimo conto che luce e ombra sono entrambe necessarie per l’armonica tessitura dell’Universo.

In questi stati possono sorgere intuizioni che illuminano i problemi della nostra vita mostrandoci la soluzione o anche l’irrilevanza di quello che ci era sembrato un ostacolo insormontabile; possiamo ricaricarci di positività, senso dell’umorismo, ottimismo ed energia per affrontare la vita con più accettazione, comprensione e compassione.

Al fine di orientarci meglio sul nostro percorso di crescita oltre la sfera personale, è fondamentale introdurre qualche elemento in più circa quello che viene definito genericamente "transpersonale" e, nella Psicosintesi, Superconscio.

Poiché anche questo è un territorio che ha bisogno di una mappa.

Ken Wilber ha identificato quattro principali stati di coscienza traspersonale e le esperienze che emergono con la respirazioni possono attenere all’uno o all’altro di essi: lo stato psichico è un tipo di misticismo della natura, in cui gli individui riferiscono un’esperienza fenomenologica di essere uno con l’intero mondo naturale e sensoriale; (per esempio, Thoreau, Whitman).

E’ chiamato "psichico", non perché vi accadano eventi paranormali – anche se esistono prove che questo succede – ma perché sembra che vi sia una comprensione accresciuta del fatto che ciò che appare come un mondo puramente fisico è di fatto un mondo psicofisico, dove le capacità consce, psichiche o noetiche fanno intrinsecamente parte del tessuto dell’universo, e questo spesso risulta in una concreta esperienza fenomenologica di unità con il mondo naturale.

Lo stato sottile è un tipo di misticismo della divinità, in cui le persone riferiscono l’esperienza di essere uno con la fonte o il fondamento divino del mondo naturale sensoriale (per esempio, S.ta Teresa d’Avila, Hildegarda di Bingen).

Lo stato causale è un tipo di misticismo senza forma, in cui emerge l’esperienza della cessazione, o immersione nella coscienza non manifesta e senza forma (per esempio, Meister Eckhart).

Lo stato non duale è un tipo di misticismo integrale che è sperimentato come l’unione di manifesto e non manifesto, o l’unione di Forma e Vuoto (per esempio, Sri Ramana Maharshi).

Wilber ha mostrato che ogni grande stato di coscienza può contenere molte differenti livelli di coscienza.

Questi livelli, coprono l’intero spettro evolutivo, e corrispondono a molti di quei livelli o stadi che sono stati studiati in modo approfondito dagli psicologi evolutivi occidentali, come gli stadi dello sviluppo cognitivo, morale, dell’ego.

Riconoscere la differenza tra stati di coscienza e strutture/livelli di coscienza ci permette di capire in che modo una persona, a qualsiasi stadio di sviluppo, possa nondimeno avere una profonda "esperienza delle vette" di stati più elevati e transpersonali.

Tuttavia, i modi in cui le persone fanno esperienza e interpretano questi stati e dimensioni più elevati dipenderà largamente dal livello (o struttura) del loro sviluppo.

Wilber spiega come segue la relazione tra stati e stadi: "Sembra che tutte le strutture della coscienza si dispieghino generalmente in una sequenza evolutiva o a stadi, e, come sostengono praticamente tutti gli studiosi dei processi evolutivi, gli stadi in quanto tali non possono essere saltati.

Per esempio, nella linea cognitiva, troviamo gli stadi sensorio/motorio, preoperativo, operativo concreto, operativo formale, visione-logica o pensiero integrale, ecc.

I ricercatori concordano in modo unanime che nessuno di quegli stadi può essere saltato, perché ognuno incorpora i suoi predecessori nella sua stessa costituzione (così come le cellule contengono le molecole che contengono gli atomi, e non si può passare dagli atomi alle cellule saltando le molecole).

Ma i tre grandi stati (di veglia, sogno e sonno profondo) rappresentano dimensioni o regni generali di essere e conoscenza cui è possibile accedere praticamente in ogni stadio di sviluppo – per la semplice ragione che l’individuo veglia, sogna e dorme, anche nel periodo prenatale.

Quindi, gli stati di coscienza grossolano, sottile e causale (e non duale) sono disponibili qualunque sia il livello di coscienza.

Le prove attestano che, generalmente in caso di prolungate pratiche contemplative, una persona può convertire questi stati temporanei in tratti o strutture permanenti, che significa che essi hanno accesso a queste grandi dimensioni in un modo più o meno continuo e conscio.

Quelle grandi dimensioni (psichica, sottile, causale, non duale) non sono più sperimentate semplicemente come stati, ma sono invece diventate modelli o strutture della coscienza permanentemente disponibili – e questa è la ragione per cui, quando esse diventano una competenza permanente, il termine usato è quello di livello/stadio (struttura o onda) psichico, sottile, causale e non duale.

L’uso di questi quattro termini (psichico, sottile, causale, non duale) può coprire sia le strutture/stadi sia gli stati.

Lo sviluppo integrale o complessivo è, quindi, un processo continuo di conversione di stati temporanei in tratti o strutture permanenti, e in questo sviluppo integrale, non è possibile evitare nessuna struttura o livello, o non vi sarà, per definizione, sviluppo integrale."

La possibilità di evoluzione non si arresta al livello dell’Io, della visione razionale o anche integrale, ma può aprirsi verso nuovi continenti, ancora inesplorati per i più, in cui possiamo cominciare a inoltrarci grazie a tecniche e metodi che contemplano questi territori nelle loro mappe e che ne fanno lo sfondo necessario e la meta, più o meno esplicita, di ogni percorso di crescita.

C. G. Jung diceva, da vero pioniere, spesso mal compreso: "la sofferenza è dovuta a un ristagno spirituale, a una sterilità psichica …fede, speranza, amore e conoscenza è ciò di cui ha bisogno il paziente per vivere … nessuno guarisce veramente se non riesce a raggiungere un atteggiamento religioso".

Negli ultimi decenni, grazie al contributo di tante ricerche, studi, tecniche, pratiche e metodi che integrano discipline occidentali e saggezza orientale, questa visione è diventata patrimonio di un crescente numero di persone che operano nel campo dell’ascolto, dell’accompagnamento e della cura del disagio fisico e psichico, come anche nel campo della crescita personale.

Tuttavia, come è evidente per chiunque sia coinvolto su un cammino spirituale, la dimensione transpersonale, pur essendo sempre presente e accessibile, è anche difficile da raggiungere stabilmente.

Sul percorso di crescita è necessario un atteggiamento rigoroso, non semplicistico e approssimativo.

Non basta aver sperimentato un’esperienza delle vette per dirsi "realizzato".

La trasformazione profonda della coscienza, il raggiungimento stabile di livelli più elevati sul piano della consapevolezza richiedono coraggio, impegno e dedizione.

E’ un percorso arduo sul quale dobbiamo verificare costantemente i nostri sentimenti, la nostra capacità di accettazione di noi stesi e degli altri, la nostra gentilezza compassionevole, la pace che proviamo nel nostro cuore.

Il metro della nostra crescita è la nostra sempre maggiore capacità di essere in contatto con il centro della nostra personalità, che, nel silenzio della disidentificazione, è chiaramente percepito come il riflesso luminoso e trasparente della nostra anima spirituale.

Metterci in cammino, o meglio sentirci in cammino, costituisce di per sé un cambiamento radicale nella nostra visione di noi stessi e della Vita.

E soltanto dopo un lungo viaggio ci è permesso scoprire che non ci siamo mai mossi, che siamo da sempre quello che abbiamo cercato, che il tempo è solo il momento presente senza tempo, la meta è il luogo da dove siamo partiti.

"Come un cielo terso non ha confini, Tuttavia è proprio QUI, sempre sereno e limpido.

Quando tenti di raggiungerlo, non riesci a vederlo.

Non puoi possederlo, Ma neppure perderlo."

(Yung-chia)

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