RECENSIONI ED ALTRO

PER NON DIMENTICARE: VOCI DI POETI!


Non è solo un filo spinato (giorno della memoria)Non è solo un filo spinato il fantasma di vitetradite dal destinoche perseguita la memoria.Come un demone furiosopiù cerca di fuggire più ci intrappolatra i muri dell’ineluttabilitàdove aghi appuntiti trafiggono la carnetogliendoci voce e respiro.Che cosa vi hanno fatto?In una prigione di vetroa lottare senza più forzecon il tormento di catene, lacci e spine.Tappo le orecchie per non sentirei lamenti di anime indifese perse nel nulla ma la vostra dignità di uomini e donnenessuno può cancellarla perché la libertà è un volo di rondinila libertà è ali di farfalla su corolle variopintela libertà è uno scrigno di pensieri che nessuno può calpestare. Regina Resta  Spine della memoria, per non dimenticare Appese al recinto di filo spinato brandelli di carnecome ombre dimenticate da Dio reclamano un perchénel campo carri bestiame vomitano nella polverenuove vittime sacrificali da incenerire sull’ara dell’odiosalgono al cielo disperdendosi nell’acre odore di fumo urla e simulacri di parole come bestemmie di dolorecanti di bimbi che perforano le coscienze dei giustie sguardi spenti di vecchi che recitano rassegnazione da stracci e mucchietti d’ossa rannicchiati tra la polveres’alzano nenie alienanti di madri dai seni rinsecchitimentre allattano straziate un fiore nato già mortocon lacrime di un sangue odiato come la corona di Cristo Shoah, una spina nella coscienza degli uomini. Franco Pucci Orfani senza memoria Orfani senza memoriasenza fratelli, solo figli uniciin questo spazio vuoto di noi il passato ha mille date cancellate,mille storie evanescenti,filo spinato a brandelli non serve più alla retoricadi un dolore rimosso,ma c'è sempre uno sterminio vivoe una giustificazione finta,una scusa dove la colpa di scelte atrociconsumate ogni giornoricade sempre su mostri diversi da noi.Per chi non ha memoriac'è sempre il presente. Mariangela Ruggiu Lasciar dietro le orme Il dolore Dalla fessura apertalui distingueva profilidi ponti e casetra campi innevatiun albero spoglio e vaporeorti ormai abbandonatie dove eran volate farfallescheletrici arbusti"Arbeit macht frei"passò sopra il tetro convoglioIl carro bestiameseguì il moto impostoglifin sul binario mortodove frenò la sua corsacosì non restò che discenderee andare a cercarsi il destinomischiato agli altrile bocche chiuseocchi a sfuggirsi in silenziotremanti noccheS'alzava intornoun odore di mortele ciminiere eran neredi fumo denso e d'orroreforni ricolmi d'ossalunghe file di fame e miseriaAndare a morireera tacito rito di liberazionesi lasciavan dietro l'ormedi piedi nudi strisciatimuto dolore e un quieto fiumedi disperazione (Caracas, novembre 2008)Vittorio Fioravanti Sul filo spinatoTu  certonon scorderai:tu non saidi sofferenze senza nomenon sai d'atroci prigioniove il respirotra i dentiè brama di vitae la fede dei popolisperanza.Tu non saiche oltre il filo spinatoove ora ti posiera un mondo perdutoove giacevano sepoltinella memoriagli affetti più cario il nulla.Tu  certonon scorderaila ferocia lucida dei popoliche impazziscono    a voltee  sicuri di giuste ragionisono mostri senza nome:tu non sai  timido uccellodi noiviventi in questo mondoe quanto bieco sia  spesso  l'uomo.Io so: per non dimenticare. Novella TorregianiDa ''Oltre orizzonti'' Ed. AlettiLe croci i chiodi I ricordi spaccano pietre,perverse ideologie d’odio tutte,vorrei frantumarli, frantumarle!Mietere bambini…paura!Un milione, cinquanta milioni,numeri di carne,rifiutali mente!Matematica ch’inorridisce lacrime!Amplessi distrutti, capelli ammucchiati,casse di denti, monti di scarpe,mare di male di corpi, d’orrore/fetore.Razza che s’ammanta di sole,strano cercarlo nelle tombe,di sotto, nel fango d’idee.Poi sarà oblio,ai posteri idee,ma adesso ancora,li sentodisperati d’urlae terrore! Roberto Ioannilli