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Ricordati di vivere: la verità, la passione e l’orgoglio del riformismo socialista

Post n°25 pubblicato il 12 Marzo 2014 da elenavarriale1

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L’intenso libro di Claudio Martelli,“Ricordati di vivere”, ed. Bompiani non è solo il racconto di trent’ anni di storia politica della I Repubblica e del suo disfacimento. Lo scopo ben riuscito è un altro ed è più profondo: raccontare le verità del passato con il giusto ed equilibrato distacco, senza però perdere l’humus di passioni e di emozioni che ogni fatto ricordato e ri-vissuto trascina con sè. La politica per Claudio Martelli è passione, vita, dedizione: “La politica è un’arte così tremendamente difficile e così insidiosa, che, mentre sembra renderti padrone della vita degli altri, si prende per sé la tua”. Dunque, vita e politica, l’una sovrapposta o confusa all’altra. Un’esistenza intera a rincorrere illusioni e la voglia di fare, di agire e di cambiare la realtà. Una passione che si fa amore, anzi che è più forte di qualsiasi altro amore (donne, mogli, figli). Una rinuncia del privato per vivere totalmente la sfera pubblica dell’esistenza. Un “darsi alla politica”, così lontano dal “prendere dalla politica” di oggi.

Un “darsi alla politica”che per l’autore, spirito laico e libertario, significa innanzitutto pensare (sono molte le domande che pone all’attenzione del lettore dopo aver spiegato fatti e circostanze), ma soprattutto fare, agire, scegliere con e per uno scopo. Un cammino interiore che conduce alla ricerca e al bisogno dell’altro, di quello “stare insieme per capire le cose del mondo, per vivere una vita vera difendendo quel che merita di essere difeso, cambiando quel che deve essere cambiato nella dimora che abbiamo ricevuto in sorte”.

A maggior ragione, quando con la scelta riformista si ha la consapevolezza di essere una minoranza politica, dapprima nel movimento studentesco del 1968: “Era la mia generazione ma io ero riformista non rivoluzionario, politico non agitatore, dilettante non militarizzato e, ormai, più professore che studente”e poi in seguito, nella sua lunga militanza nel PSI, partito schiacciato dalle due “chiese” politiche italiane: la democrazia cristiana e il partito comunista. La sfida è difficile: come rendere maggioranza, un riformismo umano, laico ed equo che non faccia demagogia e non proponga panacee impossibili, ma idee e soluzioni per risolvere i problemi del Paese? E’ questa la domanda che sottintende l’impegno e la passione per la res pubblica di Claudio Martelli. Un libro senza nostalgie che racconta i fatti vissuti con la mente ed il cuore dell’uomo e del politico che nella sua vita si è sentito secondo solo a Bettino Craxi.

Lo scrittore e drammaturgo francese Henry de Montherlant ha scritto: “Ci sono quelli a cui perdoniamo e quelli a cui non perdoniamo. Quelli a cui non perdoniamo sono nostri amici”. C’è questa consapevolezza nel racconto dell’amicizia di Martelli con Bettino Craxi. Da una parte, infatti, gli riconosce di essere stato un capo: “di quelli veri, di quelli che sanno leggere la realtà e guidare gli uomini, insegnando, comandando e controllando il lavoro e i risultati di ciascuno”e dall’altra, mette a nudo la malinconia per non essersi capiti nel momento più difficile del loro percorso umano e politico. Uniti da un destino comune: Craxi e Martelli, il binomio vincente degli anni settanta-ottanta che ha condiviso passioni pubbliche e private, vittorie e sconfitte, intese ed incomprensioni. C’è tutto in un’amicizia vera: “Amico, fratello e guida, lui per me; amico e fratello io, emulo che non l’ha mai tradito, nemmeno nella discordia. E pazienza se per un’estate ci siamo lottati. Meglio non fosse successo, naturalmente, ma pazienza.

Amicizia vera, forte, piena di stima e di ammirazione anche quella con Giovanni Falcone che Martelli definisce un vero eroe moderno non solo per la sua battaglia autentica alle mafie riconosciuta in tutto il mondo, ma anche per il rispetto che aveva della legge, delle istituzioni e del suo ruolo. Un impegno condiviso tra il Magistrato ed il Ministro, nel reciproco rispetto ed affetto.

Ricordati di vivere è un libro che parla al cuore, oltre che alla mente e così facendo, restituisce onore ed orgoglio ad un’esperienza politica complessa come quella del Partito Socialista Italiano, fatta di ombre e luci come tutte le comunità di uomini e donne, di lungimiranza e di errori, ma che nel suo lessico e nel suo Dna può rivendicare ancora parole e fatti: il merito ed il bisogno, la Grande Riforma Istituzionale, Governare il cambiamento. Tutti temi politici attuali, a distanza di venti anni da quando furono pensati e detti. La storia dunque di un riformismo socialista moderno, anticipatore, visionario: “Noi siamo il partito socialista, un partito libero e aperto, il partito dei moderni, gli eredi di un’antica plebe che ha spezzato tutte le sue catene.” disse Claudio Martelli nel suo discorso più suggestivo (di quelli che restano nella storia), alla Conferenza Programmatica di Rimini del 1982.

 

Elena Varriale

 

 Opere dell'autore:

 

  • Socialisti a confronto. Saggio sul 40º Congresso del PSI. Con una sintesi degli interventi principali, Milano, SugarCo, 1976.
  • Progetto spettacolo. Le proposte di riforma del PSI per cinema, musica e teatro, a cura di, Venezia, Marsilio, 1979.
  • Il rinnovamento socialista, Milano, Biblioteca rossa, 1979.
  • Musica e industria in Italia, a cura di e con CarloFontana Milano, Edizioni di Musica Viva, 1981.
  • Progetto arti visive. Arti visive ed enti locali: le proposte del PSI, a cura di, Venezia, Marsilio, 1981.
  • Quella parte di cinema chiamata televisione. Verso l'integrazione del sistema audiovisivo, a cura di, Milano, Guanda, 1981.
  • Per una alleanza riformatrice tra il merito e il bisogno, Roma, PSI, 1982.
  • Il merito e il bisogno, Milano, SugarCo, 1987.
  • Ricordati di vivere, Milano, Bompiani, 2013

  

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