DUE DI DUE

LA FINE E' IL MIO INIZIO - TIZIANO TERZANI


Tiziano Terzani, sapendo di essere arrivato alla fine del suo percorso, racconta al figlio Folco la sua vita. Attraverso il racconto della sua infanzia e dei suoi viaggi, Terzani vuole cercare di capire dialogando col figlio, se alla fine di questa vita, c'è un senso. Un libro alla continua ricerca della verità, dei veri valori, dei motivi per cui noi tutti esistiamo. Leggendo queste pagine, attraverso le esperienze vissute dall'autore in giro per il mondo, in Vietnam, in Cambogia, in Cina, in Giappone, in India, si riflette sulla storia dell'uomo e della sua evoluzione. E si ha davvero la sensazione che col passare del tempo l'uomo aumenti sempre di più i suoi beni materiali, trascurando però la sua crescita interiore. L'uomo è rimasto indietro sul cammino della spiritualità. Tanto che oggi le persone si identificano in quello che possiedono e non in quello che sono. L'uomo crede di essere il suo posto in banca, la sua casa, la sua motocicletta. Tutto questo però ha una fine. Tutto è "impermanente". Tutto viene cancellato. Solo l'uomo che riesce a distaccarsi dai beni materiali, può morire sereno e non ha paura di abbandonare il suo corpo. Perchè quello che resta veramente è il suo pensiero, le sue idee. E quello che rimane (negli uomini migliori) è solo la consapevolezza di appartenere ad un mondo meraviglioso, che va accettato così com'è.  ***una citazione:Tiziano: Mi piace la primitività dell'uomo, il suo rapporto con la natura, perchè l'uomo che è vicino alla natura è un vero uomo. Tu pensa a una civiltà urbana in cui tutti nascono in delle scatole ad aria condizionata, vanno a lavorare nell'aria condizionata, vanno da una scatola all'altra alimentati di veleno televisivo, che cazzo di uomini sono? C'è gente che magari non sa cosa sono le formiche. Che vuoi sperare da un uomo così? Quest'uomo è diventato un nulla, quest'uomo occidentale. Un nulla, un bischero qualsiasi a cui dici di non ammazzare, di comportarsi bene. E poi un giorno gli dici "Tieni questo fucile e ammazzane centomila" e quello, coglione, lo fa, contento. Non è un uomo, dai!Folco: Cioè, cos'è che gli manca?Tiziano: E' stato spolpato della sua indipendenza, del suo pensare. Folco: Sto cercando di capire. In un certo senso, sì, è vero che quando giri qui per le città la gente sembra...leggera, come se non avesse spessore. Tiziano: Non vedi umanità, vedi manichini.Folco: Hmmm.Tiziano: Tutti vestiti uguali, tutti che dicono le stesse cose. O il contrario delle stesse cose, che sono le stesse cose.