Jesus

la mia conversione


 Medjugorie, 16 maggio 1986        Testimonianza  La mia vita coniugale è stata piuttosto burrascosa, con mia moglie non sono mai riuscito ad avere un colloquio aperto e sincero colpa dei nostri caratteri piuttosto duri e poco remissivi.  Da parte mia ci sono state molte infedeltà, sono seguiti litigi e separazionj, due, di cui l’ultima durata 5 anni. Dopo l’esperienza negativa della separazione, abbiamo deciso di tornare insieme per ricostruire la famiglia, e così  è nato il secondo figlio, ma i contrasti fra noi sono rimastI, anche se attenuati .Il Signore non era nella nostra casa, non si pregava, si andava appena qualche volta a messa, e quasi mai insieme il lavoro prendeva ad ambedue quasi tutto il tempo, e la sera si tornava nervosi, o si litigava o non ci si parlava, comunque la televisione occupava le nostre serate, non la preghiera. Ho una sorella molto pia e devota della Madonna, e, dietro le sue insistenze, dopo aver letto il libro dl Renè Laurentin, venni a Medjugorje, consapevole dei miei peccati e della mia vita disordinata, entrai nella chiesa con umiltà e mi inginocchiai davanti alla Madonna . Anche se avevo un forte mal di testa, pregai chiedendo perdono alla Madonna e la forza per cambiare la mia vita.  Quello che mi successe in quel momento è difficile descrivere, ero fuori della realtà e le immagini della mia vita scorrevano chiaramente come in un film; queste immagini non erano sequenziali, ma a blocchi; vedevo cioè vari fatti e vari periodi contemporaneamente, molte cose non le ricordavo più. Vennero in chiara luce i miei peccati, ma soprattutto il tempo perduto stando lontano da Dio! Tornai alla realtà e mi accorsi che lacrime di pentimento scorrevano sulle mie guance Mi guardai intorno, erano intenti nella preghiera e non avevano visto le mIe lacrime; me le asciugai, il mio cuore batteva fortemente per l’emozione, guardai la Madonna e le dissi grazie, Maria, cambierò vita, come vuoi Tu! Era di pomeriggio, mi preparai per la confessione che non facevo da molti anni. Restai in chiesa, recitai il S. Rosario insieme agli altri, cominciò la S Messa. Offrii a Gesù quel mal di testa che mi tormentava; era di origine artrosica, e da tanti anni ne soffrivo per due o tre giorni la settimana. Non chiesi di essere guarito, ma appena ricevetti Gesù, mi cessò ogni dolore, di colpo, e mi senili felice, d’una felicità indescrivibile. Maria mi ha portato a Gesù e anche Lui mi ha fatto sentire la sua presenza dentro di me. Ringraziai Gesù nel mio cuore e piansi, ma di felicità: avevo ritrovato il Signore! La mia vita è cambiata radicalmente, la mattina mi alzo presto per andare a Messa e a prendere Gesù nell’Eucaristia, poi vado al lavoro dove ogni tanto prego nei momenti di tregua, sul lavoro le difficoltà sono misteriosamente scomparse. La sera, sempre il Rosario; non più la tv, ma purtroppo solo poche volte sono riuscito a pregare con mia moglie e mio figlio grande; sono sicuro. però che presto il Signore mi ascolterà. Per 6 mesI non ho avuto mal di testa, poi chiesi alla Madonna di riaverlo almeno un po’, specialmente quando sbagliavo in qualche cosa. Maria mi ha esaudito e ogni volta che si avvicinano le tentazioni mi avverte con il dolore, ed io divento più forte. Ho notato poi che solo saltuariamente e raramente ho questo mal di testa, e quasi mai durante il lavoro. Quest’ anno sono tornato a Medjugorie venerdì scorso, per chiedere a Maria la forza di procedere sulla via di Cristo più speditamente, anche a costo di sofferenze e umiliazioni, perché da noi, in Italia, è ridicolo chi pratica Gesù assiduamente. Ho partecipato alla messa serale, sabato sera, l’ho sentita viva, diversa da tutte le altre, da quelle della mattina nella stessa chiesa, e da quelle in Italia. Si sente la presenza quasi reale di Gesù, di Maria, del Santi e degli Angeli. E' bello qui, e cosa non darei per partecipare ogni giorno dell’anno a questa messa! Domenica scorsa sono ripartito per Spalato con la mia auto, portavo a fianco un amico che ho conosciuto a Medjugorie. Eravamo a circa 15 km da Spalato, la strada tutta curve, poi un tratto in discesa; un uomo, senza guardare dalla mia parte, mi attraversò la strada. Lo presi in .pieno e lo scaraventai 10 metri in avanti. Ancora ho davanti agli occhi quella visione da incubo: un colpo terribile, la testa dell’uomo sfondò il parabrezza, poi vidi il corpo dell’uomo, attorcigliato su se stesso, che volava, alto, proiettato in avanti come fosse stato un sacco di stracci, restando poi immobile a Iato della strada. Uscii invocando la Madonna, quasi con disperazione, corsi presso quell’uomo, c’era anche il mio amico, lo abbiamo visto con le palpebre aperte, il bianco negli occhi, immobile. Attraverso la ferita insanguinata si vedeva l’osso del cranio.Ho detto, disperato, mio Dio, è morto! Ma subito ho pensato che Maria non volesse darmi tutto questo dolore,tutto insieme, e non volesse nemmeno far morire un uomo per mezzo mio, proprio dopo essere stato a Medjugorje a pregare Lei! Avevo sul petto il medaglione benedetto della Madonna di Medjugorje, presi con amore la testa dell’uomo, la sollevai leggermente, e gli appoggiai sulla ferita il medaglione. E subito, dico subito, l’uomo mosse gli occhi, fece per alzare la testa, e puntò i gomiti per alzarsi. Quasi gridai, grazie Maria! I quattro giorni seguenti li ho passati fra polizia e tribunale. L ‘uomo è rimasto in ospedale un solo giorno, ora sta bene, ferite in tutto il corpo e una piccolissima frattura al dito mignolo sinistro; nulla di grave. Ieri sera, dopo aver avuto il passaporto, potevo prendere il traghetto per Pescara, ma partirò domenica sera; sono qui, di nuovo a Medjugorje a ringraziare la Madonna e a chiedere perché ha fatto tutto questo per me.”