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Cattolici:in un libro di don Albanesi 'I tre mali' della Chiesa italiana


(ASCA) - Roma, 16 giu - Pensato e scritto ben prima che scoppiassero gli scandali Oltretevere, con naturali ripercussioni anche sulla comunita' dei credenti nel nostro paese, ''I tre mali della Chiesa italiana'' offre spunti e riflessioni non banali per capire quella che si presenta ormai a tutti gli effetti come una crisi che sta investendo anche il cattolicesimo italiano. Verbalismo, estetismo e moralismo, secondo don Vinicio Albanesi prete se non di frontiera certamente scomodo con la sua Comunita' di Capodarco, rappresentano oggi questi mali. O almeno quelli che piu' pesano sul corpo gia' debilitato della comunita' cattolica italiana. Il libro (per le edizioni Ancora) dopo aver sviscerato i ''mali'' dedica gran parte della riflessione anche al futuro con la speranza di una ''Chiesa in ascolto'' nella quale venga finalmente ''abbandonata l'illusione di conoscere la verita' e per questo sorda a tutto cio' che le accade intorno'' e con una comunita' di credenti che riscoprano ''i confini del messaggio che e' stato loro affidato: la storia di Dio, narrata da Cristo''. Una chiesa italiana che abbia nel suo Dna doti squisitamente evangeliche come l'umilta', la lealta' ''verso Dio e l'umanita''', che sia ''plurima'', misericordiosa ma anche affettuosa e coraggiosa. In attesa di un domani solo accennato, intanto, secondo l'ispiratore della Comunita' di Capodarco, c'e' la realta' odierna contraddistinta da non poche ombre. Tra queste, la 'babele' di parole che troppo spesso si sovrappongono anche all'interno di comunita' e parrocchie senza ''distinzione tra cio' che e' essenziale al messaggio cristiano e cio' che e' marginale''. Una chiesa, quella italiana dove, secondo l'autore, non si scorgono piu' ''priorita''' a proposito della parola, ''distinguendo tra verita' rivelate, fino alle semplici opinioni''. ''L'abuso odierno - scrive don Albanesi - non si esprime solo come eccessiva quantita' dei pronunciamenti, ma nello spacciare opinioni, prese di posizione, atteggiamenti che poco hanno a che fare con i contenuti di fede. Ognuno parla (fedeli, magistero, organismi, fondatori) dando per certo cio' che e' invece spesso una opinione propria: a volte pure discutibile e gratuita''. Tra gli effetti negativi (in questo caso si potrebbe parlare addirittura di effetti nefasti) c'e' l'altro male: l'estetismo, il cui promo prodotto sembra essere il potere. Un atteggiamento ed una logica cosi' avversata dal Cristo di Nazareth.